Donna accoltellata a Milano, il marito: “Con la lama infilata nella schiena mi ha detto: ‘È un pazzo'”. Disposto il fermo per Lanni

  • Postato il 4 novembre 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Due parole scambiate con il marito, mentre il coltello era ancora conficcato nella schiena: “Pochi istanti. Mi ha detto solo: ‘Un pazzo, un pazzo'”, ha dichiarato l’uomo al Corriere della Sera. Solo due minuti prima era al telefono con la moglie, la dirigente di Finlombarda Anna Maria Valsecchi, per il saluto prima del lavoro: poi l’aggressione in piazza Gae Aulenti, intorno alle 9 del mattino ai piedi della Torre Unicredit, in un’area simbolo del nuovo skyline milanese. I primi soccorsi dei passanti, i sanitari e l’ambulanza del 118, la corsa verso d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Niguarda. Martedì mattina la Procura di Milano ha disposto il fermo di Vincenzo Lanni, il 59enne presunto aggressore, che in passato si è già reso responsabile di due episodi simili e nel 2016 era stato condannato a 8 anni di carcere e a tre in una struttura psichiatrica. Lanni è stato interrogato dalla pm Cristina Ria che coordina le indagini condotte dai carabinieri.

La testimonianza del marito

La donna accoltellata, in gravi condizioni, è cosciente e vigile. I medici riscontrano “ferita penetrante del torace con pneumotorace sinistro e ferita penetrante dell’emitorace sinistro”. Subito sotto ai ferri per una lunga operazione chirurgica. Ora è fuori pericolo, ma la prognosi resta riservata.

Fuori dal reparto di rianimazione, appena terminato l’intervento, il giornale di via Solferino ha raccolto la testimonianza del marito incredulo per la vicenda: “Incredibile. Sembra un film. Un brutto film”. “Eravamo al telefono fino a due minuti prima” dell’aggressione, ha dichiarato alla testata. Poi “ho avuto giusto il tempo di legare la mia bici. E mi è squillato di nuovo il telefono”. Il numero è della moglie, ma a parlare è una passante che ha aiutato la moglie con una lama di 25 centimetri infilata nella schiena. “Mi ha detto: ‘Sono qui con sua moglie’. Mi ha detto cosa era successo. Ho ripreso la bicicletta, e sono volato là”.

All’arrivo trova la moglie ancora vigile, “con il coltello infilzato nella schiena – ricorda l’uomo – Ma era sveglia e cosciente, almeno finché non l’hanno sedata”. Ora la donna è sotto controllo dei medici del Niguarda. “Mi hanno detto che l’operazione è andata bene ma che le prossime 48 ore sono decisive, può migliorare oppure…”.

Arrestato il presunto aggressore, già in cura per problemi psichiatrici

Il presunto aggressore è stato arrestato dopo quasi 11 ore, grazie alla sorella gemella, che lo ha riconosciuto dalle immagini diffuse dagli inquirenti. Si era rifugiato in un hotel vicino alla stazione. Si chiama Vincenzo Lammi, 59enne di Bergamo ex programmatore informatico.

Era già stato arrestato nel 2015 per aver accoltellato in strada due pensionati a Villa di Serio e ad Alzano, nella Bergamasca. Il primo era stato ferito all’addome al mattino vicino a un bar, il secondo alla schiena nel tardo pomeriggio dello stesso giorno, lasciando il coltello conficcato nel corpo. Lanni, in cura per problemi psichiatrici, in quell’occasione aveva spiegato al magistrato di avere tentato di ucciderli come reazione al profondo stato di frustrazione che provava per la sua vita, che giudicava fallimentare

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Il Fatto Quotidiano

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