È di Acri (CS) il bimbo caduto da un balcone a Roma

  • Postato il 22 ottobre 2025
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È di Acri (CS) il bimbo caduto da un balcone a Roma

Ore di angoscia per la famiglia del bimbo, Rocco, di 11 anni caduto da 15 metri di altezza da un balcone a Roma dopo essersi esposto per salutare la sorellina. La famiglia è calabrese, di Acri, erano a Roma per festeggiare una laurea. Il sostegno alla famiglia di Pino Capalbo, sindaco di Acri


È di Acri, in provincia di Cosenza, la famiglia di Rocco, il bimbo di 11 anni che ieri mattina, martedì 21 ottobre, è precipitato da circa 15 metri d’altezza, cadendo da un balcone al terzo piano di un palazzo in via Beniamino De Ritis al Collatino a Roma. Al momento le condizioni del bambino sono gravi, dopo l’operazione d’urgenza alla testa per una emorragia celebrale.

BAMBINO CADUTO DAL BALCONE, IL SOSTEGNO DEL SINDACO DI ACRI


A sostenere la famiglia in questo momento critico è intervenuto il sindaco di Acri, Pino Capalbo, che in un post su facebook ha scritto: «Sono profondamente rattristato dalla notizia dell’incidente avuto a Roma da un nostro giovanissimo concittadino. Le preghiere di tutta la città di Acri giungano al suo letto d’ospedale e lo aiutino a riprendersi presto. Forza Rocco, tieni duro».

IL FATTO


Erano le 11.30 circa di martedì 21 ottobre quando nella strada che incrocia via Tiburtina si sono levate delle grida. Erano quelle della madre del bambino portato subito in gravi condizioni al Bambino Gesù.

Alloggiava in quell’edificio con i genitori e la sorella, ospiti di una casa vacanze. La famiglia di origini calabresi era giunta a Roma per un’occasione speciale: la laurea di una cugina.

BIMBO CADUTO DAL BALCONE PER SALUTARE LA SORELLINA

La caduta sarebbe avvenuta mentre il bambino si sporgeva per salutare la sorella che proprio in quel momento varcava il portone del palazzo. La madre era all’interno della casa. Proprio mentre raccomandava al figlio di non sporgersi lo avrebbe visto sparire nel vuoto. Un volo di oltre 15 metri.

Il primo impatto è stato quello con il confano di un furgone in sosta proprio sotto il balcone. Questo potrebbe aver attutito la violenza del contatto col suolo. Una dinamica al centro degli accertamenti effettuati dalla polizia scientifica che per diverse ore ha tenuto sotto sequestro il mezzo, cercando di ricostruire ogni dettaglio, senza escludere nessuna ipotesi, nemmeno quella di un gesto che potrebbe essere stato compiuto volontariamente.

Il bambino sarebbe caduto autonomamente, forse dopo essere salito sulla balaustra per sporgersi di più.

BIMBO IN PROGNOSI RISERVATA

I medici del Bambin Gesù che lo hanno operato, ad oggi, mercoledì 22 ottobre, non sciolgono la prognosi. I traumi sono molteplici: testa, torace, arti. Le condizioni vengono definite ancora critiche.

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