È obbligatorio per tutti indossare il casco sul monopattino elettrico? La legge

Se l’adozione dei monopattini elettrici è stata una svolta nel modo di concepire gli spostamenti brevi, il loro impiego ha sollevato molte questioni legate alla sicurezza stradale. Il legislatore è intervenuto con una riforma organica del Codice della Strada e tra i provvedimenti c’è l’obbligo generalizzato di indossare il casco per tutti gli utilizzatori, indipendentemente dall’età. Questa misura ha come finalità la riduzione del numero di lesioni craniche, percentuale per nulla trascurabile delle conseguenze più gravi associate agli incidenti con monopattini.

Perché la norma è diventata necessaria

La decisione di estendere questo obbligo anche agli adulti e non solo ai minorenni, come previsto dalla normativa prima dell’aggiornamento. nasce dall’analisi dei dati sull’incidentalità urbana. L’Istituto Superiore di Sanità e le compagnie assicurative italiane hanno evidenziato un aumento consistente di sinistri legati ai monopattini provocati da cadute autonome o collisioni con veicoli. In troppi casi l’assenza del casco ha comportato conseguenze gravi o addirittura letali.

L’obbligo universale si è rivelato una scelta inevitabile per uniformare la normativa e per rafforzare il messaggio di attenzione verso la sicurezza. Dopodiché la diffusione di servizi di sharing ha reso urgente un quadro normativo valido per tutta la popolazione, in grado di rispondere con efficacia a una nuova realtà urbana.

Requisiti tecnici del casco e sanzioni previste

Secondo la riforma, il casco deve essere conforme agli standard europei UNI EN 1078 o UNI EN 1080. Non sono ammessi dispositivi generici o non omologati. Le forze dell’ordine possono verificare la presenza e la conformità del casco e in caso di inosservanza sono previste multe tra 50 e 250 euro, con aggravanti se la violazione è reiterata o provoca danni a persone.

Il legislatore ha quindi previsto l’obbligo per i noleggiatori di monopattini di informare l’utente sull’obbligatorietà del casco e, nei casi in cui il servizio lo consenta, di fornire dispositivi di protezione a richiesta. In prospettiva, si ipotizza l’inserimento di meccanismi di blocco del monopattino in assenza di conferma dell’uso del casco.

Un quadro normativo più ampio

L’obbligo del casco è solo una delle misure previste dalla riforma. Sono ora richiesti anche targa identificativa, indicatori luminosi direzionali, segnalatori di frenata attivi e una copertura assicurativa obbligatoria. L’obiettivo è ridurre il vuoto normativo che ha caratterizzato gli anni precedenti con l’equiparazione graduale dei monopattini a mezzi più tradizionali, come ciclomotori e scooter.

Il nuovo quadro normativo bilancia libertà di movimento e doveri civici in un contesto in cui la mobilità leggera si configura come una risorsa per decongestionare le città e ridurre l’impatto ambientale.

L’opinione pubblica non ha uniformità di giudizio sull’obbligo del casco. Alcuni lo vivono come una limitazione alla libertà personale. Altri lo ritengono un provvedimento utile e necessario, soprattutto in considerazione del numero crescente di utenti inesperti o distratti. In ogni caso il messaggio è chiaro: la strada è un ambiente complesso, e la sicurezza è un bene comune. L’obbligo diventa così un’occasione per diffondere una cultura della prevenzione e della responsabilità, spesso trascurata nella gestione dei mezzi alternativi.

Le reazioni dei produttori

I costruttori di monopattini elettrici hanno accolto positivamente l’introduzione dell’obbligo, perché apre la strada a una maggiore strutturazione del mercato. Alcune aziende stanno progettando veicoli che comunicano direttamente con i caschi smart, in grado di rilevare urti, registrare la posizione GPS e persino attivare sistemi di allerta in caso di caduta.

Il settore del monopattino sharing ha dovuto adattarsi rapidamente alle nuove disposizioni. Molte piattaforme stanno introducendo sistemi di prenotazione vincolati alla dichiarazione dell’uso del casco, oppure punti di raccolta dove è possibile ritirare dispositivi di protezione prima di iniziare il tragitto. Alcune città stanno sperimentando armadietti intelligenti con caschi igienizzati nei pressi dei parcheggi condivisi così da non scoraggiare l’utilizzo ma garantire maggiore sicurezza.

Un cambio rispetto al passato

Prima della riforma, solo i minorenni erano obbligati a indossare il casco. Oggi la regola vale per tutti, senza eccezioni, nemmeno per chi utilizza il monopattino su brevi tratti o in zone pedonali. Questa uniformità normativa rende più semplice l’applicazione e più efficace il controllo. La novità è stata accompagnata da campagne di sensibilizzazione istituzionali, realizzate in collaborazione con enti locali e associazioni di promozione della mobilità sostenibile.

Molti Paesi dell’Unione hanno già adottato regole simili, anche se non sempre uniformi. In Francia il casco è obbligatorio per i minori, ma raccomandato per tutti. In Spagna e Germania, la normativa varia da città a città e il sistema è a macchia di leopardo. L’Italia ha optato per un approccio più rigido e omogeneo, puntando alla chiarezza normativa e alla tutela preventiva.

Sicurezza e stile, il casco come accessorio urbano

La percezione del casco sta comunque cambiando. Oggi esistono modelli leggeri, pieghevoli, ben disegnati, pensati per chi si muove in città. I produttori stanno rispondendo alle nuove esigenze trasformando un obbligo in un elemento di design e praticità, in linea con lo stile urbano contemporaneo. L’estetica, la funzionalità e il comfort diventano fattori sempre più decisivi nella scelta di un casco e contribuiscono alla sua accettazione sociale. In questo contesto anche l’uso del casco può diventare un segno di attenzione e consapevolezza e non solo un’imposizione normativa.

Un passo verso una mobilità più matura

La misura si inserisce nel progetto di rendere la micromobilità più sicura e strutturata. Le nuove regole servono a normare e a educare a un uso più consapevole dei mezzi elettrici leggeri. Oltre all’aspetto sanzionatorio, la legge punta molto sull’educazione di tutti gli utenti della strada. I corsi per il conseguimento della patente e le campagne scolastiche di educazione civica stanno cominciando a prevedere moduli dedicati alla micromobilità, con simulazioni sull’uso del casco. L’obiettivo è evitare che l’errore avvenga. La cultura della prevenzione parte dall’informazione.

In aggiunta l’introduzione dell’obbligo del casco per i conducenti di monopattini elettrici ha avuto ricadute anche sul settore assicurativo con alcune compagnie che stanno cominciando a offrire prodotti pensati per i conducenti di monopattini con tariffe più vantaggiose per chi dichiara l’uso costante del casco. Alcuni pacchetti assicurativi prevendono coperture aggiuntive per infortuni alla testa così da rafforzare il messaggio che il rispetto della norma può avere anche benefici economici per l’utente.

Autore
Virgilio.it

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