“E’ razzismo”: Sydney Sweeney e American Eagle nella bufera per un gioco di parole nella nuova campagna pubblicitaria

  • Postato il 30 luglio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Un gioco di parole ha generato commenti negativi e accuse di razzismo. Al centro delle polemiche è finita la star di Euphoria, Sydney Sweeney, e la campagna pubblicitaria di American Eagle. Il brand di abbigliamento americano ha infatti scelto l’attrice ventisettenne per lanciare i nuovi jeans del brand.

Sydney Sweeney has great jeans“, è il nome della campagna pubblicitaria di American Eagle. Il brand ha voluto giocare sull’assonanza tra ‘jeans‘ e ‘genes‘ (geni). Peccato, però, che si sia acceso un importante dibattito a sfondo razzista. Al centro delle polemiche ci sarebbe la scelta dell’attrice – caucasica, bionda e con gli occhi azzurri – che parla dell’importanza genetica. In tanti hanno criticato la campagna di American Eagle, in quanto – sostengono – in linea con i principi della ‘white supremacy‘ e della discriminazione razziale. In uno spot, Sydney Sweeney viene ripresa mentre dice: “I geni vengono trasmessi dai genitori alla prole, spesso determinando tratti come il colore dei capelli, la personalità e persino il colore degli occhi”, inquadrandola in viso. E poi aggiunge: “I miei jeans sono blu”. Da qui le polemiche a cui Sydney Sweeney e American Eagle non hanno voluto al momento replicare. Proprio il silenzio stampa è sotto osservazione in America.

Il dibattito

“È una bomba a orologeria tossica per alcune persone di sinistra: ogni ora di silenzio getta il suo marchio sano sempre più nelle sabbie mobili razziali. Sarà visto come un brutale insulto da molti consumatori di sinistra”, ha dichiarato al Daily Mail il Ceo di Reputation Management Consultants Eric Schiffer. E poi ha aggiunto: “Per i conservatori, il silenzio non è debolezza, è uno scudo di ferro contro i dirottatori narrativi manipolatori”. Alexandria Hurley, una pubblicista di Las Vegas, ha dichiarato sempre al Daily Mail: “Dal punto di vista delle pubbliche relazioni, quello che stiamo vedendo da Sydney Sweeney non è un ‘passo falso’. È un’evoluzione calcolata del marchio. Ha già sfiorato le polemiche in passato e invece di fare marcia indietro dopo le critiche, si è spinta oltre. Questa non è svista. Questa è strategia“.

Mossa strategica?

In uno altro spot, Sidney Sweeney viene ripresa a cancellare la scritta “genes” dai cartelloni pubblicitari, sostituendola con “jeans“. Per gli esperti l’operazione è voluta e si tratta di una mossa strategica: “Invece di scusarsi, lei e American Eagle hanno subito cambiato idea con una “soluzione” visiva, facendole dipingere sopra il cartellone. È un gesto che, nella migliore delle ipotesi, sembra performativo“, ha aggiunto Alexandria Hurley. Le polemiche restano. “Campagne come questa richiedono l’intuizione di professionisti esperti, perché comprendere le sfumature e il contesto culturale è fondamentale. Nel clima mediatico iperconsapevole di oggi, dove ogni parola viene analizzata attentamente per tono e implicazioni, la semplicità non è sempre un punto di forza”, ha bacchettato Grayce McCormick, fondatrice di Lightfinder Public Relations. Il Ceo e fondatore di Mind Meld PR Inc., Jonathan Narvey, ha sottolineato come possa trattarsi di una mossa voluta: “È possibile che American Eagle contasse proprio su questo tipo di clamore mediatico. Non che la pubblicità in sé sia controversa. Lo slogan è vagamente divertente e Sydney Sweeney è una persona attraente. Data la situazione attuale sul web, potrebbero aver previsto questa cosiddetta controversia“. E voi che ne pensate?

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Il Fatto Quotidiano

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