Elezioni Lamezia, verifiche dei voti a rilento

  • Postato il 31 maggio 2025
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Elezioni Lamezia, verifiche dei voti a rilento

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Elezioni Lamezia, procede a rilento la verifiche dei voti da parte della commissione elettorale del tribunale di Lamezia


LAMEZIA TERME – Si attende il dato ufficiale e definitivo emerso dal voto del 25 e 26 maggio. Dovrebbe essere reso noto non appena la commissione elettorale del tribunale avrà effettuato le necessarie verifiche. Al momento solo in 28 seggi su 78 sono state completate le verifiche. Le verifiche sono durate fino a ieri alle 13 e riprenderanno martedì 3 giugno, considerato che il ballottaggio è previsto per l’8 e il 9 giugno, è chiaro che i tempi sono stretti (bisogna avere l’ufficialità prima dell’8 giugno soprattutto in merito al dato delle percentuali sulle liste) e si sta procedendo a rilento. Nel frattempo l’attesa lascia col fiato sospeso gli opposti schieramenti rimasti in campo, non tanto per quanto concerne il conteggio dei voti ottenuti dai due candidati a sindaco, per i quali, anche se ci fosse qualche piccolo aggiustamento, non sortirebbe alcun effetto significativo, quanto per il computo del bottino conseguito dalle liste. Dalla verifica si aspetta di stabilire se le liste del centrodestra hanno superato il 50% oppure no.

IN BALLO POCHI VOTI PER DETERMINARE LA MAGGIORANZA.

Un interrogativo che pesa come un macigno. Il perché è presto detto: in ballo c’è una esigua manciata di voti, probabilmente un centinaio, che potrebbero cambiare lo scenario ipotizzato sulla composizione del nuovo civico consesso, ma anche la stessa partita del ballottaggio. Insomma, su questo “pugno di voti” si gioca il premio di maggioranza. Se dovesse essere confermato sul computo del centrodestra, per la coalizione che ha gareggiato per Murone si tradurrebbe in un “bel bingo”, tanto che, indipendentemente dall’esito del voto dell’8 e 9 giugno avrebbe garantita comunque la maggioranza nella Sala Consiliare. Interessatissimi al riconteggio dei voti sono anche alcuni singoli candidati che, ad oggi, per qualche spicciolo di voto rischierebbero di non trovare posto tra gli scranni consiliari.

Va pure detto che per conoscere compiutamente il prossimo scacchiere occorrerà comunque attendere l’esito del ballottaggio e, oltre ai ricalcoli delle singole preferenze, pure il probabile scorrimento dovuto alle nomine di assessori, se non qualche incompatibilità o dimissione.

RIPRENDE LA CAMPAGNA ELETTORALE PER IL BALLOTTAGGIO

Intanto la campagna elettorale è comunque ripartita. Sono ricominciati i tour e gli incontri nelle diverse zone della città. Le prime dichiarazioni dei due competitors rimasti in gara sono chiare. Mario Murone ringrazia con gratitudine i cittadini che lo hanno scelto in questa sua prima esperienza politica, mette in risalto i quindicimila voti ottenuti e parla di «un segnale chiaro» che gli permetterebbe, dunque, di guardare con molta fiducia all’esito vittorioso del ballottaggio. Di più ha voluto rimarcare come Lamezia sia stata, ancora una volta una città orientata verso il centrodestra.

Sul fronte opposto, Doris Lo Moro, andata sotto al primo turno non demorde e rilancia. «I precedenti e l’esperienza ci dicono che il ballottaggio è una storia a sé. Noi riteniamo di poter vincere e ad oggi – dice – non è escluso che possiamo avere anche il premio di maggioranza» Ringrazia i candidati e la coalizione che l’hanno sostenuta nel primo turno, ma soprattutto i cittadini che ne hanno condiviso il progetto. «I lametini – dice – vogliono una città autorevole e forte, ma vogliono anche ascolto e risposte alle urgenze che avvertono, cercherò di ottenere il consenso dei cittadini, senza nessuna distinzione, se eletta dovrò rappresentare una città unita e coesa». Ai lametini dice «Datemi fiducia».

IL PESO DEL CIVICO BEVILACQUA.

Al ballottaggio non gareggerà direttamente Giampaolo Bevilacqua e neanche sembra possa essere interessato ad apparentarsi ai competitors rimasti nella partita, ma di peso ne avrà e pure parecchio. C’è da scommettere che il suo peso si sentirà sia nel voto del ballottaggio sia nel consiglio comunale che si formerà, a prescindere dal risultato. A proposito, una riflessione la meriterebbero “quelli” che sono stati incautamente e troppo semplicisticamente definiti “i quattro scappati di casa” e che invece alla fine hanno messo nelle urne oltre ottomila voti. E se fossero loro a fare la differenza tra i due contendenti alla fascia tricolore?

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