Elezioni regionali, Meloni a Lamezia: «Sanità calabrese fuori dal commissariamento»
- Postato il 30 settembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Elezioni regionali, Meloni a Lamezia: «Sanità calabrese fuori dal commissariamento»
Per le elezioni regionali in Calabria, a Lamezia, il centrodestra con Meloni, Salvini e Tajani spinge per Occhiuto bis, promettendo fine commissariamento sanità.
A pochi giorni dal voto, nella città della Piana, il centrodestra mostra i “muscoli” e spinge per il bis di Roberto Occhiuto con il “Meloni day”. L’esibizione trova il suo “setting” su Corso Numistrano, il salotto buono dei lametini dove è stato allestito un palco megagalattico, tipico delle grandi occasioni. Qui sono saliti il gotha del governo e i vertici dei partiti nazionali del centrodestra. Tutti uniti, con Giorgia Meloni in testa per sostenere Roberto Occhiuto e convincere i calabresi che ridare fiducia al governatore uscente è cosa buona e giusta. Accanto alla presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia, i ministri Antonio Tajani, segretario nazionale di Forza Italia, Matteo Salvini, capo della Lega. Antonio De Poli di (Udc), Maurizio Lupi di (Noi Moderati) e Laura Castelli di (Sud chiama Nord). E a seguire i dirigenti regionali dei partiti della coalizione che sostiene Occhiuto. Sotto il palco l’esercito dei candidati al consiglio regionale sistemati nelle prime file del parterre, davanti ai supporters arrivati in modo massiccio da più parti. Una kermesse organizzata nei minimi particolari, con sfarzo, quella lametina: musica, bandiere e cori da stadio, per infondere ottimismo, per dimostrare che per Occhiuto è cosa fatta, che si tratta di una vittoria annunciata, di una partita senza storia.
CONTESTAZIONI E PROTESTE: LE VOCI FUORI DAL PALCO
Il tutto mentre a poche centinaia di metri, su Corso Nicotera, nell’isola pedonale, lo scenario cambia, è in atto una manifestazione pro Palestina. E, più in là, nelle immediate vicinanze della “Madonnina”, nella parte opposta di Corso Numistrano, si tiene un sit-in organizzato dalle famiglie dei bambini autistici che reclamano diritti negati, denunciano “progetti di vita per disabili non partiti” e gridano la loro rabbia sperando possa essere ascoltata dai politici arrivati dalla capitale. A voler dimostrare che al di là delle luci e delle passerelle a Lamezia e in Calabria c’è bisogno di soluzioni ai problemi e non di slogan.A prendere la parola per prima sul palco è il sindaco della città, Mario Murone. «Non è solo un appuntamento politico- dice il primo cittadino – è la dimostrazione che questa città è al centro della regione e del governo nazionale». Murone rivendica la vittoria amministrativa lametina di qualche mese fa e rimarca: «Qui noi abbiamo bloccato l’ascesa del centrosinistra. Lamezia ha funzionato da sbarramento». «Avere qui Giorgia Meloni e le più alte cariche dello Stato – prosegue – ci dà contezza di quanto Lamezia sia importante per la Regione e per il Paese».
L’ATTACCO DI LUPI E OCCHIUTO AL “CAMPO LARGO” E A TRIDICO
Poi tocca a Laura Castelli portare il saluto di Sud chiama Nord. Segue Maurizio Lupi. Inizia ricordando la vittoria del centrodestra già conquistata nelle Marche e annuncia il bis per la Calabria. « Il reddito che propone Tridico? È un insulto alla dignità delle persone. Per noi la Politica è quella del fare. La riforma sulla giustizia? Noi la cambieremo e i cittadini col referendum ci daranno ragione» Beffeggia il campo largo «possono fare i camposanti e pronostica – In Calabria ci sarà il due a zero». Poi parte l’ovazione e sul palco sale Occhiuto. «sono qui – dice – le persone che abbiamo avuto vicino in questi quattro anni, un governo nazionale che è stato vicino a quello regionale». «Abbiamo costruito finalmente una Calabria diversa sostiene -. Rivendica le cose fatte: «La riforma dei rifiuti, il sistema dei consorzi di Bonifica, la stabilizzazione dei precari, circa diecimila, abbiamo creato occupazione. Io la amo questa regione e ne parlo con la luce degli occhi. Abbiamo dato la dimostrazione che le cose le sappiamo fare, pensate ai nostri aeroporti, al record storico di quest’anno di passeggeri. E la 106 abbiamo investito oltre tre miliardi. 900 milioni per l’autostrada 500 milioni per la trasversale delle Serre. Grazie al governo che è stato vicino a noi senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile». Poi l’affondo sul competitor Tridico «cercano di rubare i voti dei calabresi speculando con la salute negli ospedali e fanno i giri con Antonio Conte, quello che ha nominato commissario della Sanità Cotticelli. Ho trovato la Sanità che mi hanno lasciato quei commissari. Io ho cercato di costruire per uscire finalmente dal commissariamento della sanità ed è quello che faremo a breve. Ora siamo in condizione di farlo. Faremo tutte cose che ho già in mente.» «Loro – ha rimarcato – speculano solo sulla sofferenza delle persone. Sul bisogno e sulla disperazione. con il reddito di dignità. Non si può fare, ingannano le persone. Noi abbiamo posto un’altra misura la platea degli universitari, il reddito di merito di 500 euro al mese». «Voglio ringraziare – ha proseguito – Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini. Loro sono stati i primi a sapere delle mie intenzioni di dimettermi e hanno capito le mie ragioni. In un paese civile nessuno si dovrebbe dimettere per un avviso di garanzia. Diamo ai Calabresi la possibilità di dire chi vogliono che governi. Perché hanno paura che siano i calabresi a decidere?» Conclude dicendo: «Non voglio vincere, ma stravincere».
SALVINI: DAL PONTE AGLI INVESTIMENTI PER LA CALABRIA
Poi tocca a Matteo Salvini. «veniamo dalla vittoria delle Marche e qui vedo lo stesso clima. Noi parliamo di cose, gli altri ci attaccano e ci insultano o parlano del resto del mondo». «Noi – dice – contiamo che nelle prossime ore si arrivi alla pace tra i due popoli». Ribatte il suo vecchio pensiero su quelli che dice «tengono in ostaggio tante nostre città. No all’estremismo islamico. Ce ne sono troppi anche nelle nostre città. Quelli che dicono che non gli piace il nostro modo di vestire, il crocefisso. Tornate ai vostri paesi!». E prosegue: «Noi abbiamo bloccato i clandestini in Italia e la Sinistra mi ha mandato a processo. Io ho difeso solo i confini del mio Paese. Non ci fermano con i processi e con gli insulti». «Come Ministro dei Trasporti – rimarca -vi dico con orgoglio abbiamo investito 22 miliardi di lavori pubblici in Calabria. Qua siamo pro Calabria». Il Ponte? «La sinistra prova a dire di tutto, ma è un simbolo di sviluppo e di crescita, di speranza per i giovani. La mia parola d’onore è che dopo duemila anni di chiacchiere il Ponte sullo stretto diventa realtà. E saranno centoventimila posti di lavoro, altro che le chiacchiere. La ndrangheta? Il ponte sarà una grande operazione contro la ndrangheta. Il 2025 sarà ricordato come l’anno dell’apertura dei cantieri sullo stretto. Non ci fermeremo. Ringrazio anche Occhiuto che ha voluto questo progetto». Conclude con un’arringa: «Se nelle Marche abbiamo vinto con 8 punti di vantaggio qui lunedì sera stravinciamo».
TAIANI: LA CALABRIA È UNA REGIONE EUROPEA
È il turno del ministro degli esteri Antonio Tajani «vinceremo due a zero – attacca anche lui subito – e prosegue ma noi chiediamo voti per Occhiuto perché ha governato bene la Calabria e l’ha trasformata. Ha sempre dialogato con il governo nazionale, cercando tutti gli strumenti utili per svilupparla. Questa regione ha visto accendere su di sé le luci eventi come il G7, abbiamo fatto diventare la Calabria una regione europea». E sulle esportazioni della Calabria dice – crescono più di quella delle altre regioni. Questa regione è cambiata molto. La Calabria non ha bisogno di carità, ma di sviluppare le proprie potenzialità». Poi una frecciata al pentastellato Antonio A Conte «Gli dico io non sto chiuso nel palazzo ma sto in mezzo al popolo». Mette nel conto quello che è l’intento del governo «Abbattere le tasse sugli stipendi più bassi, il ceto medio deve essere sostenuto e aiutato. Dobbiamo evitare che diventa ceto povero». E sul Medio Oriente spiega «stiamo lavorando incessantemente per costruire la pace. Questa proposta degli Stati Uniti vorremmo si concretizzasse. L’auspicio è che tutti partiti in Italia sostengano questa azione di pace. Noi diciamo: Israele sicuro, Palestina sicura» E sulla Flotlla «Ho parlato con Israele perché non si usi violenza» La conclusione del ministro è per il ricordo di Silvio Berlusconi e non ultimo per un appello al voto di chi guarda al centro. «Il centrosinistra non esiste più -dice -. c’è solo la sinistra, noi siamo il centro».
MELONI: SANITÀ, SVILUPPO DEL SUD E NO AL LASSISMO
Poi è il momento più atteso della giornata, quello del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. «Siete una piazza meravigliosa – dice appena salta sul palco -ed è molto importante per me e per noi raccogliere questo entusiasmo, grazie a Roberto Occhiuto che ci ha voluto qui. Ci ha chiamato qui prima del tempo, la sua è una scelta che comprendo e condivido, nel nostro DNA c’è sempre il fatto che tocca ai cittadini dire se si fidano di noi oppure no. Questa è la nostra idea di democrazia. Siamo orgogliosi di essere accanto ad Occhiuto. Orgogliosa della squadra con la quale governino questa nazione. Qui lavoriamo insieme per vincere come abbiamo fatto nelle Marche. I cittadini non si fanno trattare da stupidi, i marchigiani hanno valutato il buon governo del centrodestra e all’alleanza innaturale del campo largo, tra qualche giorno i calabresi faranno la stessa cosa e confermeranno l’ottimo lavoro di Roberto Occhiuto». «Attenzione a chi semina odio ha proseguito – Bisogna lavorare col sorriso sulle labbra. La maggioranza silenziosa degli italiani è molta più forte della minoranza rumorosa La vostra fiducia non sarà tradita». La premier parla delle grandi questioni internazionali: dunque del Piano Gaza e del patto Trump- Netanyahu, ma anche della Flottilla e del rischio di forzare il blocco navale. Sul fronte internazionale si dice orgogliosa della stima che ha oggi ha l’Italia. «Possiamo dimostrare al mondo che l’Italia non è più supina, ha una grande credibilità, è un’altra Italia che può andare a testa alta». «La pace – dice – non si costruisce con gli slogan, ma con il lavoro anche silenzioso». E commenta: «Vediamo se giovedì in aula l’opposizione vota compatta per dimostrare che la pace la si vuole per davvero. La pace non arriva perché Landini indice lo sciopero o i magistrali leggono i comunicati». Poi parla della compattezza che dimostrando il suo governo smentendo quelle che annota come gli avvertimenti che la sinistra aveva dato agli italiani. «Siamo il governo tra i più longevi, solo il centrodestra può dare stabilità, noi stiamo insieme perché abbiamo una visione del mondo, ci muove l’amore e non la rabbia. Sulla stampa estera si parla di miracolo Italiano. La borsa italiana è al massimo. I nostri titoli di stato sono richiestissimi. Tutti vogliono investire in Italia che è considerata una nazione seria e credibile. Noi abbiamo smesso di mettere soldi sulle sciocchezze e li abbiamo messi sugli investimenti. Abbiamo rinegoziato due volte il Pnnr e siamo la prima nazione in Italia, prima eravamo il fanalino di coda». Mette nel conto quelli che definisce i meriti per questa parte del Paese. «Negli ultimi due anni il sud è stato la locomotiva dell’Italia. Questa terra non chiede di essere mantenuta dalla politica, ma chiede di poter competere ad armi pari, è la siniistra che con la sua mentalità ha spaccato l’Italia. Avevano detto che togliendo il reddito di cittadinanza ci sarebbe stata una rivolta, invece noi abbiamo dato la dignità di un lavoro». «Noi – dice la Meloni – vi vediamo come un popolo fiero che chiede risposte dalla politica. Hanno detto che favorivamo i ricchi e invece abbiamo fatto l’opposto. E ancora abbiamo fatto il record sugli evasori fiscali. Hanno detto che crollava il turismo e invece abbiamo fatto il record di presenze quest’anno. Dicevano che noi siamo autoritari? Noi abbiamo voluto Il decreto sicurezza le le libertà che vuole difendere la sinistra non queste non sono quelle che vogliamo noi, Noi siamo per la sicurezza dei cittadini». E poi puntualizza: «Non mi fermeranno sull’immigrazione irregolare e neanche con il premierato. Basta con gli inciuci. Andremo avanti con l’autonoma differenziata e con la riforma della giustizia. La strada è quella giusta. C’è ancora tanto lavoro da fare. Noi daremo riesposte. «Anche in questa splendida regione. Il lavoro iniziato in Calabria da Occhiuto andrà avanti. Negli ultimi quattro anni questa regione ha dato una nuova narrazione, qui le cose stanno cambiando, c’è una realtà nuova dopo anni di immobilismo». E sulle critiche per la Sanità «La Schlein fa sorridere quando va in giro per gli ospedali, più di lui fa sorridere Conte che ha nominato dei commissari imbarazzanti». E all’ opposizione che parla sempre di Sanità dice: «Questa regione ha fatto un lavoro straordinario. Abbiamo messo nel conto l’iter per l’uscita definitiva dalla fase commissariale». Mette nel conto quello che definisce «il lavoro straordinario per le infrastrutture, e sul Ponte dice – se c’è un problema di criminalità, la combatti non fermi il ponte. Io sono fiera di essere la presidente del consiglio che ha voluto il 41 bis». E ancora «No zone franche sul territorio nazionale, vogliamo dimostrare che lo Stato deve fare lo Stato, non può girarsi dall’altra parte. Basta lassismo». «Quattro anni fa conclude – vi abbiamo proposto di cambiare il destino di questa regione, insieme abbiamo iniziato a scrivere una storia nuova, nei cinque anni che verranno lo faremo ancora di più».
Il Quotidiano del Sud.
Elezioni regionali, Meloni a Lamezia: «Sanità calabrese fuori dal commissariamento»