Elisa: la prima volta a San Siro è un trionfo
- Postato il 18 giugno 2025
- Di Panorama
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«Avevo paura di questo giorno, mi avete regalato un sogno» dice dal palco Elisa davanti ai cinquantacinquemila che l’hanno accolta trionfalmente la sera della sua prima volta a San Siro. Un successo annunciato, figlio di una carriera fatta di grandi canzoni e non di tormentoni usa e getta.
Il concerto, green e a impatto ambientale ridotto, è stato una festa lunga quasi tre ore che ha coinvolto grandi nomi della musica italiana, a cominciare da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro sulle note di Ti vorrei sollevare. Voce impeccabile, perfettamente a suo agio al debutto sul palco della Scala del calcio, Elisa ha ripercorso tutte le fasi della sua storia. Partenza forte con Gift, Labyrinth, Broken, Una poesia anche per te e Heaven Out of Hell.
Dopo A Prayer, arriva Halleujah, il classico di Leonard Cohen, uno di quei pezzi che possono permettersi solo i grandi interpreti. Una considerazione che vale anche per il remake di Almeno tu nell’Universo di Mia Martini. La volontà di trasformare la prima volta a San Siro in un party appare ancora più evidente da questo punto della serata poi: dopo Se piovesse il tuo nome e Seta con Dardust arrivano in sequenza Palla al centro con Jovanotti e Le tasche piene di sassi in versione piano e voce con Jovanotti e Cesare Cremonini.
Il trio si butta anche tra le note di Poetica a cui segue Nonostante tutto (senza Jovanotti). Il pubblico è in estasi e tutti, ma proprio tutti, cantano all’unisono con i protagonisti in scena. Ad accendere ancora di più, se possibile, la festa, le note di Luce (tramonti a Nord Est), una hit senza tempo vincitrice anche del Festival di Sanremo
Ma non è finita: dopo No hero e L’anima vola è il momento di Giorgia in un tris che include Di sole e d’azzurro, La cura per me e Together. Un finale da brividi che precede i bis e un altro superospite: Ligabue. Insieme si lanciano in Gli Ostacoli del cuore e A modo tuo. A chiudere, senza colleghi in scena, O forse sei Tu e Qualcosa non c’è.
Un concerto-evento, arrivato dopo trent’anni di carriera, in un tempo in cui tutti vogliono cantare negli stadi dopo uno o due album e senza averne il carisma e la capacità. Elisa ha stravinto senza effetti speciali e coreografie monumentali: soltanto qualche schermo e una. voce straordinaria. C’è luce. a San Siro.