Emergenza a La Maddalena: sanzioni irrisorie e pochi controlli, l’arcipelago soffocato dal turismo nautico
- Postato il 25 agosto 2025
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- Di SiViaggia.it
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La Maddalena è uno dei paradisi naturali più belli della Sardegna che, i viaggiatori più consapevoli, esplorano prenotando esperienze autentiche, molto spesso affidandosi a guide locali, impegnate tutti i giorni a preservarne la meraviglia. E poi ci sono i turisti che, con motoscafi, gommoni e panfili, appiccicati l’uno all’altro nelle spiagge a tutela integrale come Cala Coticcio o Cala Brigantina, decidono di violare l’ambiente, consapevoli che le sanzioni sono praticamente irrisorie e i controlli quasi assenti.
Se in Francia, un giudice ha approvato una multa di centomila euro contro un catamarano che aveva gettato l’ancora sulla prateria sottomarina davanti alle isole Riou e Plane nel Parc National des Calanques, a La Maddalena “avrebbero pagato, temo, solo 51 euro”, ha dichiarato Giulio Plastina, direttore del Parco Nazionale, al Corriere della Sera.
La bellezza de La Maddalena saccheggiata dai turisti “furbi”
L’Arcipelago de La Maddalena sta rischiando di diventare vittima di sovraffollamento e dei comportamenti illeciti da parte di molti turisti, un dettaglio che non è certamente una novità. In questa zona della Sardegna, il fenomeno dell’overtourism, soprattutto nautico, si sta trasformando in un’emergenza ambientale: sono migliaia le imbarcazioni che affollano l’arcipelago, con taxi d’acqua abusivi che sbarcano turisti sulle spiagge e maxi-yacht che ancorano a pelo dell’acqua, rovinando praterie di posidonia e causando erosione costiera e disturbo alla fauna marina.
Le conseguenze? Spiagge ridotte al minimo, come la Spiaggia del Cavaliere sull’isola di Budelli, dimezzata a causa della rimozione continua di sabbia, che nel 2022 è stata chiusa al calpestio. Tra i problemi principali ci sono le sanzioni irrisorie, appena 51 euro di multa per chi danneggia i fondali protetti, una cifra ridicola se messa a confronto con i 100.000 euro che si applicano in Francia per lo stesso reato.
Se non si interviene ora, temono esperti e istituzioni, tra 10 anni non rimarrà nulla di questa bellezza.
Le regole imposte da La Maddalena
Per l’estate 2025, l’arcipelago de La Maddalena ha introdotto nuove regole, come quella che vieta il consumo di cibo sulle spiagge. L’obiettivo è ridurre drasticamente l’abbandono di rifiuti, che non solo deturpano l’ambiente, ma attirano anche animali come i cinghiali, la cui presenza è in aumento e crea squilibri nell’habitat. Per lo stesso motivo, è ora obbligatorio usare teli mare o stuoie per sedersi sulla sabbia, in modo da contrastare l’erosione e la dispersione causate dal calpestio diretto di migliaia di visitatori.
Inoltre, le unità da diporto di qualunque tipologia, dalle 21:00 alle 8:00, devono rispettare il divieto di ancoraggio in tutta l’area marina ricadente nella giurisdizione del parco. La sosta in orario notturno è consentita esclusivamente alle unità da diporto di proprietà di cittadini residenti nel comune de La Maddalena, purché siano dotate di servizi di bordo con casse di raccolta liquami.
Infine, un altro punto chiave del piano riguarda il coinvolgimento degli operatori turistici, che avranno il ruolo di “ambasciatori delle regole”. Questo approccio mira a superare la logica dei divieti imposti dall’alto, trasformando la protezione dell’arcipelago in una missione condivisa tra enti, residenti e visitatori.