Errori arbitrali, Rocchi: “Tudor ha ragione, ma si calmi. E c’era un altro rigore per il Pisa contro il Napoli”
- Postato il 24 settembre 2025
- Calcio
- Di Il Fatto Quotidiano
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Altro weekend di Serie A, altre polemiche. Non sono sicuramente settimane semplici per arbitri e Var, al centro come sempre di numerose critiche. La partita più discussa dell’ultima giornata di campionato è stata senza dubbio quella tra Napoli e Pisa che si è giocata lunedì sera. Oggetto di dibattito: un altro rigore non concesso al Pisa per il fallo su Mehdi Leris, prima di quello poi assegnato nel secondo tempo per fallo di mano di Beukema. Della partita e nello specifico di quell’episodio ha parlato Gianluca Rocchi, designatore arbitrale per i campionati di Serie A e B, a Open Var, trasmissione in onda su Dazn.
Un pestone di Kevin De Bruyne suLeris, con l’arbitro che è stato richiamato al Var per visionarlo. Dopo però, lo stesso Var ha mostrato al direttore di gara anche un tocco di mano di pochi attimi prima da parte sempre di Leris, dicendo all’arbitro Crezzini, alla sua terza partita in Serie A: “C’è un fallo da rigore ma prima anche un fallo di mano dell’attaccante”. Decisione: rigore non assegnato.
Sull’azione è intervenuto Rocchi, che ha spiegato: “Il braccio in appoggio non è mai punibile – dice il designatore -, in attacco come in difesa. Var e Avar si fanno fuorviare da una slow-motion. Se il giocatore del Pisa avesse segnato, allora sarebbe stato annullato. Qui, corretta on-field-review, ma era calcio di rigore per il pestone. Il penalty per braccio di Beukema? Il braccio è già aperto, non in modo naturale, vero che c’è la deviazione ma il difendente fa se stesso più grande. In questo caso è stata presa la decisione giusta in campo”. L’impressione che in tanti avevano avuto in diretta e dai replay successivi trova quindi conferma nelle parole del designatore arbitrale: quello su Leris era un calcio da rigore da assegnare.
Rocchi su Verona-Juve: “Manca un rosso a Orban”
L’altro match parecchio discusso nel corso del weekend è stato quello tra Verona e Juventus, che si sono sfidate invece sabato alle ore 18:00. Il primo episodio di cui ha parlato Rocchi è il rigore assegnato al Verona per fallo di mano di Joao Mario. Su una palla in mezzo l’esterno portoghese, che non vede il pallone per la presenza di un avversario davanti, tocca con il braccio. Dopo una revisione al Var, l’arbitro Rapuano – che intanto è stato retrocesso in Serie B dopo gli errori – assegna il tiro dal dischetto. “Un episodio come quello di Atalanta-Udinese dello scorso anno” per mani di Hien (in quel caso non assegnato), dice il Var al direttore di gara.
“La decisione non è corretta, non è calcio di rigore, l’altro episodio non è uguale. La dinamica non rende punibile il braccio di Joao Mario, il giocatore va per colpire di testa e la palla spiovente gli colpisce sul braccio – ha spiegato Rocchi -. Errata on field review. Quell’episodio di Atalanta-Udinese? Il difendente là ha fatto un extra movimento verso il pallone, nel caso di Joao Mario no”.
Ma c’è un altro episodio che ha scatenato la rabbia di Igor Tudor: la mancata espulsione di Orban per gomitata su Gatti. “Il giallo lo possiamo tenere”, dicono dalla sala Var. Non è d’accordo Rocchi: “In questo caso era corretto dare il rosso, il giocatore guarda l’avversario, rosso da dare in campo, Var e Avar hanno trattato il caso troppo velocemente. Tudor? Nel caso di Orban ha anche ragione, ma vorrei che fossero usati termini corretti, usare toni eccessivi non è il caso: chiedo collaborazione, sennò diventa una gazzarra. C’è stato un allenatore che ha subìto un rigore all’ultimo minuto ed è stato espulso, ma i toni sono stati normali”, ha concluso il designatore degli arbitri.
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