Esplosione a Roma: D’Onofrio, il dolore dietro al coraggio
- Postato il 8 luglio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Esplosione a Roma: D’Onofrio, il dolore dietro al coraggio
La difficile notte dell’agente lucano per via delle ustioni dopo l’esplosione del distributore di carburante a Roma: il racconto commosso di papà Vincenzo. Telefonata del ministro Piantedosi che annuncia una visita. Il messaggio della Federazione karate: «Siamo orgogliosi di te»
ROMA – Francesco D’Onofrio ha trascorso un’altra notte agitata per via dei dolori provocati dalle ustioni di secondo e terzo grado alle braccia, riportate dopo aver coraggiosamente tratto in salvo tante persone, tra cui bambini, dall’esplosione del distributore di carburante a Roma di venerdì scorso. Dopo le tante visite e telefonate istituzionali, il giovane agente lucano, che deve essere ancora sedato, è stato contattato telefonicamente anche dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che farà visita quanto prima a lui e al collega Marco Neri.
«È stata un’altra notte difficile per i dolori e per la febbre. Mio figlio è giù di morale, ha la febbre e sta soffrendo così come il vice ispettore. Attendiamo di capire se dovrà sottoporsi a un intervento chirurgico. Ci ha fatto piacere la chiamata del ministro Piantedosi», ci ha detto ieri mattina papà Vincenzo.
Abbiamo più volte ricordato come Francesco sia stato campione del mondo, d’Europa e d’Italia di karate e proprio la federazione italiana ha voluto dimostrargli tutta la sua vicinanza.
«Il 4 luglio – si legge sulla pagina della Federazione italiana judo lotta karate e arti marziali – a seguito della tremenda esplosione avvenuta presso un distributore di carburante in via dei Gordiani a Roma, un nostro karateka in servizio presso la Polizia di Stato è intervenuto per prestare soccorso, mettendo a rischio la propria vita. In un momento in cui la paura poteva fermare chiunque, lui ha scelto il coraggio. Un gesto che vale più di mille medaglie. Perché certe vittorie non si appendono al collo, ma si portano dentro. La Fijlkam è orgogliosa di te».
Sull’accaduto proseguono le indagini della Procura della Repubblica, nel fascicolo al momento si ipotizzano i reati di disastro colposo e lesioni, ma gli inquirenti potrebbero valutare anche reati ambientali. Sarebbero già stati ascoltati i primi testimoni a cominciare da chi era al distributore in quei momenti e, quando i medici lo consentiranno, anche i due feriti più gravi.
Nel frattempo si ipotizza l’errore umano. Gli investigatori avrebbero acquisito un video che riprenderebbe le fasi dell’arrivo dell’autocisterna e quindi antecedenti alla duplice deflagrazione. I momenti salienti sarebbero l’arrivo dell’autocisterna carica di gpl nell’area di servizio in via dei Gordiani.
Quindi le operazioni fra l’autista e il dipendente della stazione Eni, con il successivo avvio delle operazioni di travasamento fino al primo scoppio. Tra i 15 e i 18 minuti. Tanto sarebbe passato dall’arrivo del camion fino alla prime esplosione, ecco perché l’ipotesi della catena di errori umani non è esclusa. Al momento non sarebbero infatti emerse carenze nel sistema di sicurezza dell’impianto, anche se sarebbero in corso accertamenti. Ecco perché non viene escluso – come ricostruito in un primo momento – che il camion che conteneva il gpl da portare nel distributore, possa aver urtato un tubo danneggiandolo. Intanto, nella capitale, nelle zone interessate dalle esplosioni, ha cominciato a concretizzarsi il problema degli sciacalli.
L’allarme arriva dal complesso “Le Muse”, oltre che da via Balzani. I residenti vedono sempre più persone muoversi fra quelle abitazioni. Per questa ragione, in molti, nonostante l’invito a lasciare la casa, non hanno trovato altre sistemazioni, scegliendo di restare di guardia. A riprova di ciò, nessuno avrebbe presentato richiesta per gli alloggi predisposti dal Comune.
Le persone rimangono vicino alle loro case, e la notte non dormono, per tenere sempre la situazione sotto controllo. Purtroppo le paure dei residenti del Prenestino non sono infondate. Basti pensare a quanto accaduto al Centro sportivo di Villa de Sanctis: due soggetti sono stati colti sul fatto mentre cercavano di scassinare la porta della segreteria. Inoltre si moltiplicano le testimonianze in cui si parla di individui sospetti che si aggirano fra i palazzi, probabilmente per effettuare un sopralluogo.
Non a caso, si fa sempre più strada la voce di vere e proprie ronde organizzate che girano per scongiurare l’assurdo fenomeno.
Il Quotidiano del Sud.
Esplosione a Roma: D’Onofrio, il dolore dietro al coraggio