Ex Ilva, la firma dell’accordo slitta al 31 luglio. Genova fa i conti col dossier forno elettrico
- Postato il 15 luglio 2025
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- Di Genova24
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Genova. È stata rinviata al 31 luglio la decisione finale sul piano di decarbonizzazione dell’ex Ilva che prevede anche un forno elettrico a Genova. È l’esito dell’incontro al ministero delle Imprese dal quale si attendeva la firma sull’accordo di programma per Taranto. Lo slittamento sarebbe stato chiesto dal sindaco Piero Bitetti per aspettare la prima seduta del consiglio comunale e approfondire nel frattempo la questione del gas necessario ad alimentare gli impianti di preriduzione.
È stata invece confermata, secondo quanto si apprende, la convocazione della conferenza dei servizi per il rilascio della nuova autorizzazione integrata ambientale per giovedì 17 al ministero dell’Ambiente, nonostante non sia stato firmato l’accordo interistituzionale. “La conferenza di servizi dovrà comunque rilasciare un’Aia anche ai fini sanitari per soddisfare le esigenze del tribunale di Milano e consentire di mantenere in attività lo stabilimento mentre si realizza il piano di piena decarbonizzazione – ha spiegato il ministro delle Imprese Adolfo Urso -. Il rilascio dell’Aia ci consente di proseguire nel negoziato, perché tutti gli attori industriali che hanno presentato un’offerta e altri che potrebbero aggiungersi hanno chiesto come fattore preliminare abilitante che lo stabilimento abbia l’esercizio a produrre“.
Intanto Genova inizia a fare i conti col piano che assegna a Cornigliano un forno elettrico da 2 milioni di tonnellate all’anno con tanto di impianto di colaggio e laminazione a caldo per rendere indipendenti le linee di produzione attuali, ad oggi legate all’approvvigionamento da Taranto. Una prospettiva accolta con soddisfazione dal presidente ligure Marco Bucci, che però dovrà essere sancita molto probabilmente da un nuovo accordo di programma. Per ora si parla di possibili 600 nuovi addetti a Genova, ma si tratta di cifre che nessuno ha ancora messo nero su bianco.
Il ministro Urso oggi ha sottoposto ai partecipanti al tavolo sull’ex Ilva un’ulteriore proposta in forma scritta che tiene conto delle necessità manifestate da enti locali e dai sindacati, una sorta di “terza via”. Finora le due ipotesi sul campo riguardavano la presenza o meno a Taranto del polo Dri per realizzare il preridotto necessario ad alimentare i forni elettrici. L’opzione A prevedeva la costruzione nella città di tre forni elettrici e del polo Dri e avrebbe assicurato un impatto occupazionale maggiore, ma era vincolata alla condizione di ospitare sul territorio una nave rigassificatrice. L’opzione B includeva solo i tre forni elettrici, senza il polo Dri, che sarebbe stato costruito altrove e avrebbe comportato più esuberi. In nessun caso sarebbe in discussione il forno elettrico a Cornigliano, mentre l’ipotesi di un impianto Dri in fregio al Polcevera è stata accantonata per l’interferenza col cono aereo del Cristoforo Colombo.
Oggi pomeriggio al Tower Genova Airport Hotel a paritre dalle 17.00 si tiene il convegno La siderurgia a Genova: quale futuro? che la Fiom aveva organizzato nelle scorse settimane per presentare un’ipotesi di forno elettrico a Genova. A dettagliarla sarà Antonello Mordeglia di Danieli, il gruppo di Udine che costruisce questo genere di impianti. Ci saranno anche il viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi e la sindaca di Genova Silvia Salis.
“L’accordo di programma ha ancora bisogno di maturare dentro la logica degli enti locali, perché purtroppo l’Italia sta delegando al Comune di Taranto, ancora una volta, il suo destino industriale e nel frattempo però nessuno fa sentire al sindaco di Taranto la sua vicinanza, perché lui, appena eletto, dovrà andare a dire ai suoi cittadini a nome dell’Italia intera che devono sopportare e soffrire per altri tot anni una situazione in cui le fonti inquinanti sono ancora aperte, ha commentato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano al suo arrivo al tavolo sull’ex Ilva al ministero delle Imprese.