F1 | ESCLUSIVA – Svelato il segreto dell’enorme vantaggio McLaren: è l’area in cui attualmente soffre la Ferrari
- Postato il 5 giugno 2025
- A Tc
- Di F1ingenerale
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McLaren mette le mani sul mondiale già da Barcellona, con il segreto del vantaggio della MCL39 che è emerso da attente analisi.
Il GP di Barcellona è archiviato e con esso anche una prima importante parte del mondiale 2025. Una tappa che ha ulteriormente sancito il dominio della McLaren MCL39, nonostante l’arrivo di una TD che doveva resettare tutto. Come ogni anno, la pista del Montmelò ha permesso di capire i vari punti di forza di una monoposto e i punti di debolezza. Questi ultimi, sembrano essere assenti sulla McLaren, con il segreto del vantaggio enorme che abbiamo scoperto in esclusiva a bordo pista. Una caratteristica che però porta anche alcuni importanti problemi, che rispecchiano le parole di Norris.

Nell’ultimo GP di Barcellona abbiamo osservato il comportamento delle monoposto in azione nella moltitudine di curve presenti. Un banco di prova severo per l’aerodinamica e il telaio delle monoposto impegnate in pista. Posizionati in curva 9 durante la qualifica, sono emersi dettagli interessanti sul comportamento di RB21, MCL39 e SF-25. Come spiegato in questo primo articolo, le differenze sono minime, ma è proprio il dettaglio che in F1 fa la differenza.
Immagini chiare, che confermano una McLaren piatta, che non sembra inclinarsi, al contrario di Red Bull e Ferrari che lo fanno, anche se in minima parte. Un comportamento che fonti di F1inGenerale di alcuni team rivali hanno confermato dopo aver mostrato le nostre foto e ipotesi. Si tratta quindi di una monoposto che non presenta rollio, raggiunto con un lavoro sopraffino degli elementi interni e cinematismi della sospensione anteriore e posteriore.
Analisi delle immagini, il segreto del vantaggio McLaren è evidente
Fai clic qui per vedere lo slideshow.Nel cuore della questione c’è il concetto di rollio, quel leggero movimento attorno all’asse longitudinale della vettura quando affronta una curva, accompagnato dal cosiddetto trasferimento di carico verso l’esterno. Questo movimento ruota attorno ad un punto virtuale denominato “roll centre”, la cui posizione rispetto al baricentro (COG) della vettura ha un impatto cruciale sul comportamento in curva. Se il roll centre è quasi allineato al COG, come nel caso McLaren, la sospensione ‘non si muove’ quasi per nulla.
Da qui ne deriva un assetto estremamente piatto, con roll gradient praticamente nullo, capace di gestire perfettamente l’altezza dal suolo e tenere il diffusore sempre nella sua finestra di massima efficienza. Se più basso, la sospensione ha maggiore escursione e si osserva un minimo accenno di rollio. Questo consente un aumento variabile del carico aerodinamico, perché al momento giusto, il posteriore si abbassa e incanala più aria nel diffusore.
Un lavoro, svolto principalmente sulla sospensione posteriore, che è frutto di un’interazione tra cinematismi interni e schema sospensivo superlativo. Molle dal comportamento progressivo, con una rigidezza che sale all’aumentare del carico sostenuto e che offre un vantaggio inverosimile. Morbida nel lento per avere trazione e rotazione, più dura e reattiva alle alte velocità. In parole povere, la MCL39 percorre una curva come se fosse in rettilineo. Ciò permette alla monoposto di non perdere mai downforce, fenomeno estremamente nocivo nelle curve veloci o in un cambio di direzione. Quasi come se la MCL39 fosse una sorta di go kart alle alte velocità, ma con livelli di carico estremamente superiori.
Norris aveva ragione su una McLaren superiore non facile
Il contro di questa medaglia è estremamente importante. Infatti, nonostante la monoposto sia estremamente veloce e reattiva nei cambi di direzione, presenta delle difficoltà non indifferenti ai piloti. L’accenno precedente al trasferimento di carico è la chiave di tutto ciò. Quando un pilota avverte il trasferimento di carico, sa quanto può spingersi oltre, cosa che i due McLaren sembrano non poter fare. Una volta raggiunto il limite di grip della monoposto, appena un accenno in più e il pilota perde il controllo senza minimo avvertimento.
Proprio per questo motivo, nelle prime gare dell’anno abbiamo sentito Lando Norris lamentarsi di una vettura, si veloce, ma molto difficile da guidare. Questo chiarisce perfettamente la situazione e dimostra che il lavoro svolto dai team di Rob Marshall è oltre ogni aspettativa.
Lo stesso Andrea Stella, pochi istanti dopo il podio, complimentandoci con il risultato e la creazione della MCL39, ci ha confessato una cosa importante. Ammiccando ad un grande lavoro della sospensione posteriore come alla base del grande vantaggio, il TP orvietano ci ha invitato a indagare a fondo, non nascondendo che fossimo sulla strada giusta. Parole che sono poi state confermate anche dalle fonti di F1inGenerale presenti nei team rivali, che vedono nella MCL39 una monoposto priva di rollio.
Comportamento che la rende ovviamente estremamente veloce e reattiva, ma che non è sufficiente a fare della MCL39 una vettura dominante. L’insieme di aerodinamica, gestione termica e il resto hanno creato una monoposto efficace. Forse, il livello raggiunto a livello meccanico, rende complesso anche portare aggiornamenti sostanziosi, come il diffusore intravisto a Jeddah.
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