F1 | Minardi attacca Elkann: “Non si guida una squadra così!”

Minardi critica il presidente della Ferrari John Elkann senza usare giri di parole. Secondo lui, un presidente non si deve comportare in questo modo

Nell’ultima puntata di Pit Talk, Gian Carlo Minardi ha commentato le dure parole del presidente della Ferrari John Elkann: “Il presidente di un team deve essere un buon padre di famiglia. Le critiche si fanno all’interno, mai all’esterno.” John Elkann, infatti, dopo il Brasile ha scelto di criticare pubblicamente Leclerc e Hamilton per il weekend negativo. Minardi non ha usato giri di parole: “Così non si guida una squadra. Così la si indebolisce.”

Minardi è convinto: le parole di Elkann non hanno senso

Il GP del Brasile è stato un incubo per la Ferrari. Entrambe le vetture della scuderia di Maranello si sono ritirate, portando così zero punti al mondiale costruttori, dove la Rossa è in lotta per la seconda posizione. In mezzo a questo caos, Elkann ha dichiarato che “i piloti devono fare di più”, una frase che secondo Minardi è totalmente fuori luogo.

“Il terzo tempo in qualifica lo ha fatto Leclerc, non la macchina. Serve una gestione da padre di famiglia, non da tribunale.”

Minardi spiega cosa manca a Maranello

Il messaggio finale dell’ex team principal è un consiglio ma anche un avvertimento: ciò che si dice fuori può rompere ciò che si costruisce dentro.

“Bisogna essere meno critici all’esterno e più critici all’interno”

Una frase semplice, quasi scontata, ma che colpisce perché descrive esattamente ciò che oggi manca a Maranello: una guida presente, protettiva, capace di compattare la squadra nelle difficoltà invece di amplificarne i problemi davanti ai microfoni. Il vero paradosso emerge confrontando Maranello con i rivali. McLaren protegge Norris e Piastri nei momenti difficili. Mercedes fa scudo intorno ad Antonelli. Red Bull mantiene una linea ferrea nel difendere Verstappen, anche quando le scelte interne sono discutibili. La Ferrari, invece, continua a esporsi in pubblico con critiche che inevitabilmente indeboliscono chi lavora in pista. È un modello gestionale che Minardi respinge con forza, definendolo “una cultura del tribunale”, l’opposto di ciò che serve a una squadra che deve ritrovare compattezza e visione.

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Crediti immagine di copertina: F1inGenerale.com

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