Fabrizio Corona: “Federico Monzino e Martina Ceretti, come mi ha riferito la polizia, hanno contattato Raoul Bova per chiedergli dei soldi”

  • Postato il 28 luglio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Non c’è un solo passaggio di ogni singola puntata che non venga affrontato con l’avvocato Chiesa. L’audio e le chat di Raoul Bova mi sono stati consegnati volontariamente da Federico Monzino e Martina Ceretti, inviati direttamente sul mio cellulare dal loro computer. Non c’è stata alcuna acquisizione fraudolenta del materiale. E nel momento in cui una delle protagonista dei questa vicenda dà il consenso, il problema diventa solo suo. Quanto alla presunta violazione della privacy mi viene da ridere”: così Fabrizio Corona in alcune Instagram stories pubblicate sul profilo Instagram di Falsissimo, il suo programma online su Youtube.

Il riferimento è alla puntata nella quale ha mostrato le chat tra l’attore e la modella (speakerate) e ha fatto poi ascoltare un audio inviato alla ragazza dal protagonista di Don Matteo. La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta per tentata estorsione ai danni dell’attore e l’ex re dei paparazzi è sentito come “persona informata sui fatti”: attraverso Instagram, Corona afferma che il materiale mostrato a Falsissimo non rappresenta violazione delle privacy visto che non è stato estorto ai protagonisti.

Ancora, Corona spiega poi di avere avuto gli audio da Federico Monzino: “Tale Federico Monzino – il ragazzo che, insieme a Martina Ceretti, mi ha consegnato il materiale – è stato da noi descritto in maniera impeccabile. È un rampollo di una famiglia super circolino milanese, ricchissima, che negli anni ’30 ha fondato i magazzini Standa, poi rilevati da Berlusconi. Ed è grazie alla fondazione creata dalla sua famiglia che oggi esiste il Centro Cardiologico Monzino, il più importante d’Italia”. E poi aggiunge: “Vogliono darmi il materiale di Bova con l’unico scopo di far diventare famosa Martina (…). Il consenso me lo hanno dato loro. Il problema successivo quale è stato? Sotto l’effetto di sostanze, Federico Monzino e Martina Ceretti – come mi ha riferito la polizia – hanno contattato Raoul Bova per chiedergli dei soldi in cambio della mancata pubblicazione, all’interno di Falsissimo, del materiale in questione. Il tutto avvenuto totalmente a nostra insaputa. Vale la pena ricordare che le puntate vengono chiuse giorni prima della messa in onda”.

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Il Fatto Quotidiano

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