Finalmente la verità sul rigassificatore, allora non era così inevitabile. Appello al ministro: ora lo fermi definitivamente
- Postato il 31 agosto 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. La vicenda del rigassificatore nel mare di Savona-Vado e’ quasi (quasi) chiusa. Ricapitoliamo. Intervistato dal giornale Il Tirreno, il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica (verrebbe da dire due deleghe non proprio facili da tenere insieme) Gilberto Pichetto Fratin (di Forza Italia), il 20 agosto ha detto che l’opzione che l’ex Golar Tundra arrivi nel Mare di Savona-Vado e’ “politicamente chiusa. Giuridicamente ‘rallentata‘, ma politicamente chiusa. Bucci mi ha detto che l’accordo elettorale prevedeva quello e che la Regione quindi non da’ più l’assenso. Ho perciò chiesto a Snam di fare valutazioni su altre soluzioni“.
Scopriamo quindi oggi che ciò che venne presentata come un’indispensabile esigenza diciamo così tecnica (serve un rigassificatore altrimenti finiamo nei guai, la soluzione migliore, forse anche l’unica, è piazzarlo davanti a Savona-Vado) era una menzogna, o perlomeno una forzatura di notevoli proporzioni. Niente, infatti, che non potesse essere superato da un ragionamento politico, che oggi infatti prende il sopravvento.
Buono a sapersi. Dunque, la teoria sostenuta con forza da Giovanni Toti (che lasciamo per il resto da parte perché non è mai bello accanirsi contro chi è caduto in disgrazia) non aveva alcun valore, ma in questo momento non si può dimenticare la battaglia di un territorio unito contro il rigassificatore, senza la quale oggi non saremmo qui a celebrare questo “successo”.
Tralasciando le ultime polemiche politiche su chi sia stato da una parte o dall’altra prima e dopo, che ci sembrano del tutto fuori luogo e comunque inutili, resta da completare l’opera. Lo stesso ministro ha detto che giuridicamente l’iter del rigassificatore a Savona-Vado è solo “rallentato”.
Ecco signor ministro, è arrivato il momento di fermarlo definitivamente, perché di sorprese in questa vicenda ne abbiamo viste fin troppe.