Garlasco, "giro di soldi e favori": l'indagine che inchioda il "sistema-Pavia"

  • Postato il 11 ottobre 2025
  • Giustizia
  • Di Libero Quotidiano
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Garlasco, "giro di soldi e favori": l'indagine che inchioda il "sistema-Pavia"

Un’impronta di scarpa e alcune note su un’agenda. Diciotto anni dopo l’omicidio di Chiara Poggi, questi indizi tornano a interrogare gli inquirenti sul delitto di Garlasco. Gli accertamenti più recenti hanno riguardato la fabbrica marchigiana che nel 2007 produceva le suole per il marchio Frau: proprio quelle “a pallini” che nel 2014 avevano contribuito alla condanna definitiva di Alberto Stasi. Male misurazioni ora raccontano un’altra storia: l’orma rinvenuta accanto al corpo misura 27 centimetri, una taglia 42, 5 o 43, 5, mentre Stasi calzava il 42, una mezza misura che la stessa azienda ha precisato di non aver mai prodotto. I tecnici incaricati dalla Procura di Pavia hanno passato in rassegna stampi, cataloghi e fornitori.

L’azienda, dopo una prima smentita, ha ammesso che il modello in questione “potrebbe essere nostro”, ma ha aggiunto di non sapere su quale calzatura fosse stato montato. La difesa di Stasi insiste: «Alberto non possedeva scarpe Frau e nessuna delle sue calzature corrispondeva all’impronta».

 

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Parallelamente, la Guardia di finanza di Brescia indaga su presunti flussi di denaro e favori tra l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti, due ex carabinieri e la famiglia di Andrea Sempio, amico della vittima più volte sfiorato dalle indagini.

Nell’agenda del padre di Sempio è stata trovata una seconda pagina, datata “4 febbraio 2016” (per gli investigatori, la data sarebbe in realtà riferita al 2017), con annotazioni come: “Gip Venditti procuratore di Pavia”, «Se archivia l’indagine dovrebbe mettere il nome del soggetto sulla archiviazione Sempio Andrea» e «Così non può essere indagato x per lo stesso motivo il Dna».

 

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Gli inquirenti la interpretano come una sorta di “garanzia di blindatura”, ossia un modo per assicurare che il figlio non potesse più essere indagato per lo stesso motivo. Gli accertamenti bancari hanno evidenziato oltre 40 mila euro in contanti transitati sui conti della famiglia Sempio in quel periodo, ora sotto verifica. Ogni dettaglio viene analizzato per ricostruire eventuali responsabilità e collegamenti.

 

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Intanto, la Procura di Pavia ha disposto una nuova analisi su otto impronte parziali e su una traccia ematica mai repertata: potrebbero contenere DNA diverso da quello della vittima. Un lavoro che riapre scenari ritenuti chiusi e potrebbe offrire risposte inattese sulle dinamiche della notte del 13 agosto 2007. Così il giallo di Garlasco – che sembrava aver trovato il suo colpevole con la condanna definitiva di Stasi nel 2015 – torna a pulsare di domande irrisolte. Se quell’impronta non apparteneva a lui, di chi era? E quali segreti nasconde davvero quell’agenda? In attesa dei nuovi accertamenti, ogni passo di chi indaga avvicina il caso a un finale che pare ancora tutto da riscrivere.

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Autore
Libero Quotidiano

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