Garlasco, il consulente di Stasi: "Stupiti dalle ultime notizie". E Venditti ricorre al Riesame
- Postato il 29 settembre 2025
- Cronaca
- Di Agi.it
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Garlasco, il consulente di Stasi: "Stupiti dalle ultime notizie". E Venditti ricorre al Riesame
AGI - "L'indagine della Procura di Brescia? Le notizie uscite ci stupiscono non poco, mi sembra un passaggio clamoroso. Come pensavamo già tutti, ci sono molte cose che non sappiamo che ha la Procura e che sta tirando piano piano fuori dal cassetto". È la considerazione all'AGI del genetista Ugo Ricci, uno dei consulenti della difesa di Alberto Stasi, a proposito del nuovo capitolo d'indagine nell'ambito della riapertura del caso Garlasco.
L'indagine vede indagato l'ex procuratore di Pavia, ora in pensione, Mario Venditti, accusato di corruzione in atti giudiziari. L'ipotesi è che l'ex magistrato, ora direttore del Casinò di Campione d'Italia, abbia "ricevuto una somma indebita di denaro, nell'ordine di 20/30 mila euro - si legge nel decreto di perquisizione - per favorire Andrea Sempio" nell'ambito del procedimento in cui venne archiviato dall'accusa di avere ucciso Chiara Poggi. Venditti formulò una richiesta di archiviazione poi accolta dal gip che ritenne condivisibili le sue motivazioni.
Focus sul dna sotto le unghie della vittima
L'attenzione dal punto di vista delle analisi scientifiche che si stanno svolgendo nell'incidente probatorio è ora tutta puntata sul DNA trovato sotto i margini delle unghie della vittima. La perita Denise Albani, nominata dalla giudice pavese Daniela Garlaschelli, è chiamata a decidere sull'utilizzabilità di quel DNA e a confermare o smentire le conclusioni dello studio della Procura di Pavia, che ha ricondotto quel DNA ad Andrea Sempio.
"La data clou è il 18 dicembre quando finirà l'incidente probatorio - dice Ricci -. La giudice vuole concludere entro l'anno il deposito delle perizie".
Venditti ricorre al Riesame
L'avvocato Domenico Aiello, intanto, presenterà ricorso al Tribunale del Riesame per ottenere l'annullamento del decreto di perquisizione e sequestro a carico dell'ex procuratore di Pavia, Mario Venditti. Lo riferisce all'AGI il legale dell'ex magistrato, ora in pensione. Il decreto ha riguardato oltre all'ex toga anche Andrea Sempio, Ivana Sempio, Patrizio Sempio, Silvia Maria Sempio, Daniela Ferrari, Silvio Sapone e Giuseppe Spoto. La Procura aveva 'invitato' carabinieri e finanzieri a svolgere nei loro confronti perquisizioni personali, delle loro abitazioni e perquisizioni informatiche dei loro pc, tablet, smartphone e di "ogni altro supporto di archiviazione di dati".
Il tutto per ricavare eventuali elementi utili in merito all'ipotesi che l'allora procuratore Venditti sia stato corrotto per agevolare l'archiviazione di Sempio. Un'accusa che, si è difeso Venditti, "mi offende come uomo e come magistrato che per 45 anni ha servito lo Stato". Da alcuni appunti manoscritti sequestrati lo scorso 14 maggio a casa dei genitori di Sempio "emergerebbe che agli inizi del mese di febbraio 2017 - e dunque in concomitanza con le indagini conseguenti alla prima iscrizione del nel registro degli indagati in relazione all'omicidio - fosse stata proposta o comunque ipotizzata la corresponsione al procuratore aggiunto Mario Venditti di una somma di denaro correlata alla archiviazione del procedimento, come ricavabile dalla scritta 'Venditti gip archivia x 20. 30. euro'" si legge nel decreto di perquisizione e sequestro della Procura di Pavia.
Archiviazione richiesta il 15 marzo 2017 e accolta dal gip Lambertucci il 23 marzo, pochi giorni dopo. Tra gli elementi valorizzati dall'accusa, si legge nell'atto notificato a Venditti, ci sono presunte "movimentazioni anomale" nei conti correnti della famiglia di Sempio. Tra dicembre 2016 e giugno del 2017 le zie paterne dell'indagato, Ivana e Silvia Maria Sempio, avrebbero "emesso assegni" per 43 mila euro "a favore del fratello Giuseppe", padre di Andrea. Entrambi, padre e figlio, nello stesso periodo, avrebbero prelevato "contanti per 35mila euro". A ciò si aggiungerebbero "contatti opachi" tra il giovane e i suoi familiari, con Spoto e Sapone poco prima dell'interrogatorio, di cui avrebbe saputo le domande che gli vennero poste.
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