Garlasco, il giallo delle sei impronte vicino al corpo di Chiara
- Postato il 23 maggio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Garlasco, il giallo delle sei impronte vicino al corpo di Chiara
Il caso Garlasco, prosegue la caccia alla prova regina. L’amico di Paola Cappa: daremo tutti i messaggi
Nel clamore mediatico, tra le nuove rivelazioni e la ricerca di tracce sulla scena del crimine, vanno avanti le nuove indagini sul delitto di Garlasco. Il principale sospettato, unico indagato nel nuovo filone, è Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, a cui è stata attribuita l’ormai nota impronta numero 33.
DELITTO GARALASCO E ANDREA SEMPIO
Sulle due pareti del muro della scala dove in fondo è stato trovato il corpo di Chiara Poggi, oltre a quella traccia su cui sono in corso altri accertamenti, ci sarebbero sei tracce “palmari” mai identificate. Ancora oggi non si sa a chi appartengano: gli esperti che lavorano a fianco della Procura di Pavia le hanno rianalizzate, cercando di dargli un’identità, ma senza esiti. Con un lavoro di “esclusione” si è però stabilito che nessuna di quelle sei impronte appartiene a Sempio, ad Alberto Stasi, alla famiglia Poggi, alla cugina Stefania Cappa o agli amici del fratello della vittima Marco Poggi.
CASO GARLASCO, LE TRACCE “DIGITALI”
Non identificate anche le tracce “digitali” trovate sulla superficie esterna e interna del portone di ingresso della villetta, cinque in tutto. Tra queste, una in particolare ha attirato l’attenzione degli inquirenti. Si tratta della numero 10, repertata sulla superficie interna del portone di ingresso sull’anta mobile: è l’impronta di una presunta “mano sporca” su cui all’epoca dei fatti non venne eseguita alcuna indagine biologica”. Secondo quanto trapela, accertamenti genetici su questa traccia saranno però effettuati nell’ambito del maxi incidente probatorio, attraverso i “paradesivi” delle tracce dattiloscopiche recuperati dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano.
«Come si può pensare che gli stessi dati, rivalutati oggi, valgano come prova?», afferma l’ex ufficiale del Ris Marzio Capra, consulente dei Poggi, secondo cui è “impossibile” che 18 anni dopo l’omicidio sia individuata una traccia palmare attribuibile a Sempio sulla scena del delitto.
LA TRACCIA 10
La dattiloscopista Raffaella Sorropago parlando della traccia 10, dice che scovarne il proprietario sarebbe pressoché impossibile: “Per trovare le minuzie mancanti, bisognerebbe prendere le impronte digitali di 1 miliardo e 700 milioni di persone”, ha detto sottolineando la necessità di esami approfonditi e complessi. Il nuovo filone investigativo ha richiesto mesi di valutazioni e avrà sicuramente un impatto economico non indifferente: secondo una stima prudenziale, solo il dispiegamento di uomini, mezzi e strumenti – tra straordinari, trasferte, attrezzature e consulenze – può facilmente superare i 500mila euro, e in base alla durata delle attività investigative potrebbe oltrepassare il milione di euro. Come accadde nelle indagini sul caso di Yara Gambirasio che costarono circa 1.030.000 euro.
OCCHI PUNTATI SU SEMPIO
Ma tornando su Garlasco, gli occhi sono puntati su Sempio e sulle tracce all’esame degli investigatori nella villetta di via Pascoli. Le indagini su di lui proseguono anche attraverso il materiale ritrovato nella sua abitazione. Alcuni biglietti scritti a mano, recuperati tra i rifiuti, sono ora al vaglio degli investigatori. In casa, inoltre, sequestrati dei diari personali. Alcuni biglietti scritti a mano, recuperati tra i rifiuti, sono ora al vaglio degli investigatori. “Leggo di 15 minuzie, ma preciso che non comportano alcuna utilità giuridica. Non bastano a fondare un’accusa”, spiega il suo avvocato Angela Taccia, che con il collega Massimo Lovati sta per nominare un consulente per contestare l’attribuzione.
CHI L’HA VISTO E IL VIDEO SU STASI E CAPPA
Nel frattempo la trasmissione “Chi l’ha visto?” ha pubblicato un video inedito di Alberto Stasi e Stefania Cappa quattro giorni dopo l’omicidio. Nel video si vedono i due che parlano di furti in casa: Stasi parla di qualcuno che avrebbe rubato formaggio nel frigo, Cappa ribatte che “qualcuno che ha studiato la situazione, che ha visto che era in casa da sola e ha deciso di rapinare, punto”. Alcune frasi sono indecifrabili. La trasmissione parla poi del cestino svuotato sul computer di Alberto Stasi, azzardando che tra i files del pc potesse esserci qualche segreto che non doveva essere divulgato.
LA MADRE DI STASI
«Quello che sta venendo fuori è sconvolgente. È uno schifo», si sfoga Elisabetta Ligabò Stasi, madre di Alberto, condannato a 16 anni per l’omicidio. Se è un errore giudiziario? «Credo che questa domanda vada fatta a chi ha condannato mio figlio». E riguardo ad Andrea Sempio sottolinea: «Io quella persona non voglio sentirla nemmeno nominare».
GARLASCO, FELTRI E LE INTERCETTAZIONI
Dell’innocenza del fidanzato di Chiara Poggi non ha mai dubitato neppure il giornalista Vittorio Feltri, che ora entra in ballo in una delle intercettazioni svelate dal settimanale Giallo e riguardanti l’avvocato Ermanno Cappa, padre delle gemelle Paola e Stefania, cugine della vittima Chiara Poggi e non indagate. «Ho un incontro con alcuni deputati per attaccare Feltri», avrebbe detto Cappa alla moglie e alle figlie. Il settimanale si chiede perché il padre delle Cappa avrebbe contattato persone di alto livello per bloccare le notizie sulle figlie: «Amore paterno o tentativo di manipolazione?».
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