Garlasco, le intercettazioni mai trascritte e il nuovo consulente di Sempio: «È il caso più importante d’Italia»
- Postato il 2 ottobre 2025
- Di Panorama
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Il cuore del caso Garlasco torna a pulsare da una vecchia ferita: le intercettazioni mai trascritte di Andrea Sempio. A mostrarle è stata Federica Sciarelli in diretta a Chi l’ha visto?. Brogliacci scarni, annotazioni incerte («Andrea parla forse al telefono, non si sente»), ma all’ascolto le parole emergono. Sfumate, disturbate, ma ci sono.
«C’è qualcosa che non deve andare in giro ai giornalisti» dice Sempio in un passaggio. In un altro, riflette: «Mi hanno fatto parecchie domande, secondo me erano abbastanza dalla mia». Frasi isolate, scollegate, che negli atti non comparivano.
Ed è proprio questa assenza ad accendere nuove polemiche. Perché quelle voci registrate – eppure mai riversate nero su bianco – diventano oggi un tassello che rientra a gamba tesa nel processo mediatico e giudiziario.
«Omissioni non casuali»
In studio l’avvocato De Renzis, legale di Alberto Stasi, non usa giri di parole: «L’alibi venne cancellato inavvertitamente, queste non sono state trascritte casualmente». E ricorda che la collega Bocellari aveva chiesto già due volte di accedere a quelle registrazioni, senza successo.
«Abbiamo fatto ora un’istanza a Napoleone – aggiunge – meno motivata di quelle di allora, e ce le hanno consegnate senza problemi». Una beffa che racconta quanto ancora ci sia di irrisolto, non solo nell’indagine ma nella gestione stessa degli atti.
Palmegiani, il nuovo volto della difesa
Mentre le intercettazioni rimbalzano nei talk e sui giornali, la difesa di Andrea Sempio segna un cambio di rotta. Il primo ottobre è arrivata la nomina del nuovo consulente tecnico: Armando Palmegiani, ex commissario capo, per anni nella polizia scientifica e poi nella Squadra Mobile omicidi di Roma.
Curriculum impressionante: fu tra i primi a mettere piede in via dei Georgofili a Firenze, dopo la bomba di Cosa Nostra. Partecipò agli accertamenti del massacro del Circeo. Ha lavorato al caso Elisa Claps. Negli ultimi anni ha seguito indagini su femminicidi e sulla scia di sangue del killer delle prostitute, Giandavide De Pau.
Oggi porta tutto questo bagaglio nella difesa di Sempio.
«Il caso più importante d’Italia»
Intervistato, Palmegiani non nasconde il peso dell’incarico:
«Stiamo parlando del caso più importante d’Italia, sono contento di far parte del team difensivo con Massimo Lovati e Angela Taccia. Quello che mi ha convinto è la multidisciplinarietà: si passa dalla biologa alle impronte, fino alle intercettazioni. È una sfida ampia, che tocca tanti fronti».
Sulla spaccatura che divide l’opinione pubblica osserva: «L’Italia sembra divisa in due fazioni. Io credo che al di là delle opinioni non ci siano elementi probatori particolari contro Andrea Sempio».
La prova regina e il rinvio
L’ingresso di Palmegiani coincide con la vigilia della prova più attesa: l’analisi delle unghie di Chiara Poggi. Ma l’incidente probatorio è stato rinviato di 70 giorni, perché mancava un quadro completo dei dati precedenti.
«Vedremo – commenta Palmegiani – spero di dare il mio contributo. Per ora è emerso poco, nulla di particolare. Molto resta da valutare, soprattutto nella consulenza del Ris di Cagliari dopo il sopralluogo in casa Poggi. Conosco chi l’ha condotta, è un grande professionista».
Un caso che continua a riaprirsi
Vent’anni dopo l’omicidio di Chiara Poggi, il delitto di Garlasco rimane un enigma che non smette di riscriversi. Tra intercettazioni dimenticate, consulenti che entrano ed escono di scena, incidenti probatori rinviati, ogni passaggio rilancia nuove domande e accende vecchie ferite.
Non è solo un processo: è il caso giudiziario che più di ogni altro racconta le crepe della giustizia italiana. E che, ancora oggi, sembra lontano dall’avere un’ultima parola.