Gaslini diffuso, Pastorino (Lista Orlando): “Un’operazione senza regia che ha scontentato lavoratrici e lavoratori”
- Postato il 17 giugno 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Liguria. “A due anni e mezzo dal lancio del progetto Gaslini Diffuso, che sicuramente aveva delle finalità interessanti ma doveva essere preparato in maniera più organica, l’audizione di stamattina in Commissione V ha restituito un quadro con molte ombre. È mancata fin dall’inizio una vera regia, come denunciato da tutte le organizzazioni sindacali presenti. Il risultato? Un sistema fragile, sostenuto solo dalla buona volontà del personale sanitario, senza risorse né certezze”.
Così il consigliere regionale Gianni Pastorino, capogruppo della lista “Andrea Orlando Presidente” e rappresentante di Linea Condivisa. “Ciò che sorprende maggiormente – prosegue Pastorino – è che, dopo il 2023, anno indicato come fase di sperimentazione, per tutto il 2024 e i primi sei mesi del 2025 al Gaslini non siano mai stati trasferiti dalle Asl interessate (Asl 1, Asl 2, Asl 4, Asl 5) i fondi contrattuali decentrati. Parliamo di una cifra complessiva di circa 2 milioni e 44 mila euro, su base triennale, anticipata dall’ospedale stesso. Si tratta di fondi previsti dai contratti nazionali e destinati a retribuire, in maniera integrativa, il personale per l’attività aggiuntiva svolta: turni extra, indennità, reperibilità. Questa mancata corresponsione delle Asl, anticipata dal Gaslini, determina che lo stesso istituto non ha fondi disponibili per possibili assunzioni.
Il tema della carenza di personale è stato la linea rossa che ha attraversato tutta l’audizione. La direzione ha spiegato che il progetto Gaslini Diffuso copre oggi circa il 10% dell’attività dell’ospedale e che, al momento del passaggio, sono transitati circa 40 dirigenti medici e 150 unità del comparto (infermieri, tecnici, OSS). Un numero insufficiente, tanto più se si considera che il Gaslini, pur avendo circa 200 persone in più da gestire, e per di più su sedi distaccate lontane da Genova, non ha effettuato alcuna assunzione in ambito amministrativo.
I sindacati hanno ribadito l’urgenza di nuove assunzioni, in particolare di operatori socio-sanitari, sfruttando anche la possibilità offerta dalla proroga delle graduatorie. “Su mia sollecitazione – ha aggiunto Pastorino – il Gaslini ha comunicato che entro settembre verranno assunti 3 OSS. Un numero assolutamente insufficiente”
Un altro nodo emerso riguarda i pronto soccorso: “Nonostante nelle sedi periferiche l’attività pediatrica venga svolta all’interno dei pronto soccorso, questa attività non viene riconosciuta né remunerata al Gaslini, determinando una perdita economica in circa 3 milioni e mezzo di euro. Non è un caso che, a fronte di tutte queste difficoltà, dal 1° luglio verranno chiusi 12 posti letto, di cui 4 di terapia intensiva (pari al 25% del totale), 4 di subintensiva (33%) e 4 di intensiva neonatale. Parliamo di posti ad alta complessità che saranno temporaneamente sospesi per carenza di personale durante il periodo estivo. Una situazione che aggrava ulteriormente la pressione sul personale rimasto in servizio e che spiega l’incremento delle prestazioni a gettone e delle ore aggiuntive”
“In conclusione – ha dichiarato Pastorino – quella tanto decantata regia, sbandierata da ben due assessori – prima Gratarola e ora Nicolò – , non si è mai vista. Tutte le organizzazioni sindacali hanno denunciato una situazione di grande difficoltà. Il Gaslini Diffuso è stato celebrato dal centrodestra ma nella realtà si fanno le nozze con i fichi secchi, sulle spalle del personale sanitario. Nel frattempo si sceglie di aprire un centro nascite a Sanremo, che si colloca sotto gli standard minimi del Piano Nazionale Esiti, con meno di 500 nascite annue”.
“Il servizio nido del centro neonatale viene sostenuto dal Gaslini Diffuso, impegnando 12 infermieri e 4 OSS. Una decisione, quello di aprire il centro nascita, contestata che non nasce da esigenze cliniche o scientifiche ma da pura propaganda politica ma che impegna il personale del Gaslini diffuso per la gestione del nido”.
“Basti ricordare che lo stesso ex assessore Gratarola aveva ipotizzato la chiusura di centri nascita come Voltri o Sampierdarena che invece superano ampiamente i 500 nati l’anno. Cosa non si fa per un po’ di consenso, impiegando personale che potrebbe essere destinato a funzioni ben più utili per la popolazione. Si tratta di una scelta che non è solo burocraticamente sbagliata, ma che apre interrogativi seri sulla sicurezza dei parti, dei neonati e del personale che vi opera” conclude.