Gaza, il tribunale di Roma ordina l’ingresso di famiglie palestinesi. Asgi: “Ma il governo ancora non agisce”

  • Postato il 23 agosto 2025
  • Giustizia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Cinque recenti ordinanze del Tribunale di Roma impongono al ministero degli Affari Esteri “e per esso all’Ambasciata d’Italia in Israele, di rilasciare, entro e non oltre sette giorni dalla comunicazione della presente ordinanza, un visto di ingresso per motivi umanitari” ad alcune famiglie e persone di Gaza. Una quarantina in tutto: “Nuclei familiari con bambini, anche piccolissimi, che necessitano di immediata evacuazione e protezione”, spiega l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi), i cui avvocati hanno presentato i ricorsi accolti dal Tribunale che ha impartito gli ordini giudiziali di autorizzazione all’ingresso, il primo dei quali ormai 15 giorni fa. Ma “le autorità competenti non hanno ancora agito”, denuncia l’Asgi in un comunicato in cui “chiede con forza un immediato intervento del Ministro degli Affari Esteri per l’evacuazione e il rilascio dei visti”.

I ricorsi sono stati presentati in via d’urgenza da nuclei familiari di Gaza, alcuni dei quali familiari di cittadini italiani, per chiedere il visto d’ingresso. “C’è grave malnutrizione, non c’è latte né pannolini. Nessun aiuto umanitario entra nella Striscia di Gaza e quando una piccola quantità riesce a passare, viene spesso rubata dai saccheggiatori che approfittano del caos della guerra”, è il racconto di uno dei ricorrenti. “Anche i mercati sono gravemente carenti di generi alimentari di prima necessità e, se c’è qualcosa, i prezzi sono estremamente alti. A volte è disponibile la farina, ma solo in quantità molto ridotte. La mia famiglia deve comprare solo il necessario per preparare un pasto al giorno e, a volte, non riesce a procurarsi nemmeno quello. La mia famiglia è attualmente sfollata e vive vicino alla zona dove le persone si radunano per raggiungere il punto di raccolta degli aiuti statunitensi. È una zona caotica e pericolosa. Vivono in condizioni molto dure e pericolose. I bombardamenti sono continui e ogni minuto muoiono persone a Gaza. Non voglio che arrivi il giorno in cui perderò la mia famiglia. Questa attesa ci sta costando cara, la stiamo pagando con il sangue”.

“Sebbene il rilascio del visto umanitario sia formalmente una facoltà dello Stato membro, la discrezionalità deve essere esercitata nel rispetto dei principi costituzionali e degli obblighi internazionali vincolanti per lo Stato”, è scritto in una delle ordinanze. Che tra gli obblighi cita anche la Convenzione per la prevenzione e la prosecuzione del crimine di genocidio, che secondo la Corte Internazionale di Giustizia tutela anche i diritti della popolazione palestinese attualmente esposta a “un rischio imminente e grave di violazione”, si legge nell’ordinanza. “Il richiamo è importante perché la Convenzione non soltanto punisce, ma mira a prevenire atti di genocidio, e questo compito di prevenzione ricade su tutti coloro che quella Convenzione hanno sottoscritto”, spiega al Fatto l’avvocato Dario Belluccio, che ha presentato i ricorsi insieme alle colleghe Marina Angiuli, Sara Puddu, Mariateresa Veltri e Nazarena Zorzella. E precisa: “La prevenzione prevede che sia messa in campo ogni iniziativa utile affinché le persone che chiedono di poter fuggire da Gaza, possano uscire da Gaza e arrivare in Italia”.

“Lo Stato italiano”, si legge ancora in una delle ordinanze, “non solo non può legittimamente ostacolare l’ingresso sul territorio dei ricorrenti in fuga da Gaza, ma anzi ha un obbligo rafforzato a consentirne l’accesso, quale misura di protezione minima e necessaria per prevenire la violazione irreparabile del diritto alla vita, all’incolumità personale e alla dignità umana”. Il Tribunale parla di “obbligo rafforzato” anche in relazione alle responsabilità per la fornitura di armi a Israele, e cita il Rapporto della Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati, Francesca Albanese. Scrive l’Asgi nel comunicato: “Le Amministrazioni competenti sono state più volte sollecitate ad ottemperare gli ordini giudiziali del Tribunale di Roma, con tutti gli aggiornamenti di aggravamento delle condizioni a Gaza pervenute dalle famiglie interessate”. Ancora: “Riteniamo che, di fronte alla drammaticità della situazione e dell’obbligo di tutti gli Stati – fra cui l’Italia – di agire per prevenire e impedire il genocidio a Gaza, non possa essere giustificabile alcun ulteriore ritardo nel rilascio di visti e lasciapassare per l’ingresso in Italia per coloro ai quali è stato già riconosciuto questo diritto”.

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Il Fatto Quotidiano

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