Ghérasim Luca, l’alchimista della parola (Traduzione di Sarah Ventimiglia e Federico Pietrobelli)

  • Postato il 11 luglio 2025
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Ghérasim Luca nasce a Bucarest in ambiente ashkenazita nel 1913 e muore suicida a Parigi nel 1994, città dove si era esiliato nel 1952 fuggendo illegalmente la Romania comunista. A Parigi è intimo di Paul Celan – suo figlio, Eric Celan, ci parlò un giorno di Ghérasim come di una figura paterna. Fra i primi fu Gilles Deleuze a rendere omaggio alla sua arte poetica, debitrice delle esperienze dada e surrealista, ma che esplora le magie incantatorie dell’iterazione e le ambiguità di senso dell’omofonia con razionalistica oltranza. Per tale via Luca riflette ad esempio alla pericolosa e attuale assurdità del processo ad Eichmann (vd. sotto Edipo Sfinge). Ed è capace di una poesia d’amore fra le più ardenti e inusitate del Novecento, Prendere corpo (vd. sotto). Sarah Ventimiglia ed io abbiamo composto e tradotto autonomamente una corona di poesie, in particolare da Paralipomènes (1976), apparsa per Poesia di Crocetti, di cui diamo qui una scelta.

F.P.

A SQUARCIAGOLA

Accoppiato alla paura
come Dio all’odioso

il collo genera il coltello

e l’Accoltella-teste
sospeso tra la testa e il corpo

come il crimine
tra il grido e il discrimine

*

Accoppiato alla paura
come il grido al crimine

il collo genera il coltello

e l’Accoltella-teste
sospeso tra la mia testa e il suo corpo

come lo strangolatore alla gola

*

Accoppiato alla paura
come il fango alle fauci

il collo genera il coltello

e l’Accoltella-teste
sospeso tra la sua testa e il mio corpo

come il terrore all’errore

*

Accoppiato alla paura
come il sacro al massacro
il collo genera il coltello

e l’Accoltella-teste
sospeso tra la sua testa e il suo corpo

come la cornacchia
tra il corno e la grazia

*

Accoppiato alla paura
come le lacrime
tra la mia iniziale e le sue lamine

il collo genera il coltello
e l’Accoltella-teste
sospeso tra la mia testa e il mio corpo

come la vita nel vuoto

*

Accoppiato alla paura
tra la vita e il vuoto

il collo genera il coltello

e l’Accoltella-teste
sospeso tra la testa e il corpo

muore dal ridere

[trad. S. V.]

POESIA ELEMENTARE

l’acqua che ha l’aria di accendere
il fuoco sulla terra
l’aria di accendere l’aria sul fuoco
l’aria di accendere sull’acqua
ciò che ha l’aria di spegnersi a terra
l’aria di accendere e stringere
l’acqua e il fuoco in aria:

il cancro tu
interroga la salute verbosa
da quant’è che tu
servi in casa di sordi?
di pozzo in pozzo di verità:

O messo in esilio A mar soave

I mago E stinta volta

U topico

[trad. F. P.]

EDIPO SFINGE

In nome
dei
fuori-legge
di ieri

in nome
dei
fuori-legge
di oggi

il superstite di Auschwitz
e il superstite SS
s’interrogano

al tribunale di Francoforte

Come condannare in nome della legge
il crimine commesso in nome della legge

***

Come perdonare in nome della legge
il sangue versato in nome del sangue

La domanda
oltrepassa la risposta

e l’imputato
la gabbia

Né perdono
né castigo

a vita*

*Hiroshima…
Budapest…
Congo…

[trad. F.P.]

PRENDERE CORPO (I)

Io t’infioro
tu mi fauni

Io ti poro
io ti porta
e ti finestra
tu m’ossa
tu m’ostacolo
tu m’ostinazione
tu mi meteorite

Io ti chiave d’oro
io ti straordinario
tu mi parossismo

Tu mi parossismo
e mi paradosso
io ti orecchio
tu mi silenziosamente
tu mi specchio
io ti mostro

Tu mi miraggio
tu m’oasi
tu m’usignolo
tu m’insetto
tu mi cataratta

Io ti luna
tu mi nuvola
tu mi alta marea
Io ti trasparente
tu mi penombra
tu mi remoto
tu mi castello vuoto
e mi labirinto
Tu mi parallasse
e mi parabola
tu mi in piedi
e disteso
tu m’obliquo

Io t’equinozio
io ti poeta
tu mi danza
io ti particolare
tu mi perpendicolare
e in pendenza

Tu mi visibile
tu mi simulacro
tu m’infinitamente
tu m’indivisibile
tu m’ironico

Io ti fragile
io t’ardente
io ti foneticamente
tu mi geroglifico
Tu mi distesa
tu mi cascata
io ti cascata
a mia volta ma tu

tu mi fluido

tu mi stella filante

tu mi vulcanico

noi ci polverizzabile

Noi ci scandalosamente
giorno e notte
noi ci oggi stesso
tu mi tangente
io ti concentrico

Tu mi solubile
tu m’insolubile
tu m’asfissiante
e mi liberatrice
tu mi pulsante

Tu mi vertigine
tu m’estasi
tu mi appassionatamente
tu m’assoluto
io t’assente
tu m’assurdo

[trad. S.V.]

PRENDERE CORPO (II)

Io ti narice io ti chioma
io ti mento
tu mi tormenti
io ti petto
io busto il tuo petto poi ti volto
io ti corpetto
tu m’olezzo tu m’ebbrezza
tu scivoli
io ti coscia io ti carezza
io ti fremo
tu mi scavalchi
tu m’insopportabile
io t’amazzone
io ti gola io ti ventre
io ti gonna
io ti giarrettiera io ti bava io ti Bach
sì io ti Bach per piano seno e flauto

io ti tremante
tu mi seduci tu m’assorbi
io t’arrabbio
io ti rischio io t’arrampico
tu mi frusci
io ti nuoto
ma tu, tu mi turbini
tu mi sfiori tu mi circuisci
tu mi carne cuoio pelle e morsichi
tu mi slip nero
tu mi ballerine rosse
e quando non intacchi-alti i miei sensi
tu li coccodrilli
tu li leoni tu li ammali
tu mi copri
io ti scopro io t’invento
a volte tu ti libri

tu mi labbra umide
io ti libero io ti delirio
tu mi deliri e appassioni
io t’affianco io ti vertebra io ti caviglia
io ti pupilla e ciglia
e se non scapolo dinanzi ai miei polmoni
anche a distanza tu m’ascelli
io ti respiro
notte e giorno io ti respiro
io ti bocca
io ti palato io ti denti io ti graffio
io ti vulva io ti palpebra
io ti alito
io t’ano
io ti sangue io ti collo
io ti polpaccio io ti certezza
io ti guance e ti vene
io ti mano
io ti sudore
io ti lingua
io ti nuca
io ti navigo
io t’ombra io ti corpo e ti spettro
io ti retina nel mio respiro
tu t’iride

io ti scrivo
tu mi mediti

[trad. S. V.]

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Il Fatto Quotidiano

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