Giornata mondiale degli asteroidi: guardate con rispetto il cielo stellato

  • Postato il 30 giugno 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Non capita spesso di dedicare una giornata mondiale al possibile distruttore del nostro pianeta. Eppure lo facciamo ogni anno, il 30 giugno, in occasione dell’Asteroid Day, la Giornata Mondiale degli Asteroidi ufficialmente riconosciuta dalle Nazione Unite nel 2016, istituita per fare sapere all’opinione pubblica quali siano i rischi da rappresentati dagli asteroidi, nonché per promuovere la ricerca e le tecnologie per la difesa planetaria. La scelta del 30 giugno non è casuale: è il giorno dell’evento di Tunguska.

30 giugno, 1908. Ora locale, 7:17 del mattino. Un’esplosione di potenza straordinaria si verifica sopra il fiume Podkamennaya Tunguska, nella regione di Krasnoyarsk, Siberia Centrale. L’evento libera un’energia equivalente a 1000 volte la bomba di Hiroshima. Testimoni, a centinaia di chilometri di distanza, riferiscono di un oggetto luminosissimo che attraversa il cielo e di un boato assordante, udito fino a 1000 km di distanza. Le onde d’urto fanno cadere le persone e frantumano vetri a centinaia di chilometri. Tremori sismici vengono registrati dai sismografi di tutto il mondo e il cielo si illumina, per diverse notti, in Europa e Asia.

La prima spedizione scientifica fu organizzata solo nel 1927 dal mineralogo russo Leonid Kulik. Quando raggiunse la zona, rimase stupefatto perché non trovò un cratere di impatto, ma 80 milioni di alberi, su un’area di 2.150 chilometri quadrati di foresta siberiana, abbattuti secondo una geometria radiale perfetta. Al centro della devastazione, stranamente, alcuni alberi, spogliati di rami e corteccia, erano rimasti in piedi.

Diverse le spiegazioni proposte da allora. Un piccolo, molto piccolo asteroide, di 50-60 metri di diametro, è esploso nell’atmosfera a 5-10 km di altitudine. Una cometa, composta principalmente di ghiaccio, si è completamente disintegrata nell’atmosfera. C’è anche chi ha parlato di antimateria, mancano però prove concrete; altri (c’è sempre chi ama ipotesi fantascientifiche senza supporto scientifico) hanno parlato di un mini buco nero; altri ancora dell’esplosione di una gigantesca bolla di gas naturale, teoria geologica mai confermata.

L’evento di Tunguska, sebbene non sia stato un impatto diretto, ma un’esplosione atmosferica, è un promemoria potente della vulnerabilità del nostro pianeta agli impatti cosmici e dell’importanza di monitorare gli asteroidi che si avvicinano alla Terra.

Gli asteroidi sono oggetti in orbita intorno al Sole, composti da roccia (silicati), metalli (ferro e nichel) e ghiaccio. Sono gli avanzi della formazione del Sistema Solare, avvenuta circa 4,6 miliardi di anni fa, “mattoni da costruzione” planetari che non sono riusciti a formare un pianeta. La loro dimensione varia enormemente: da sassi di pochi metri di diametro a corpi grandi come Cerere (circa 940 km di diametro, classificato anche come pianeta nano). La maggior parte ha dimensioni comprese tra qualche chilometro e alcune centinaia di chilometri e si concentrano nella Fascia Principale, situata tra le orbite di Marte e Giove. Tuttavia, ci sono anche i Troiani che condividono l’orbita di Giove, gli asteroidi della Fascia di Kuiper, oltre l’orbita di Nettuno e i NEA (Near Earth Asteroid), che non solo possono avvicinarsi al nostro pianeta, ma capita che lo prendano in pieno.

La frequenza degli impatti varia enormemente in base alle dimensioni. Asteroidi con un diametro di circa 1 km colpiscono la Terra in media ogni 500mila anni, mentre grandi collisioni con oggetti di 5 km (con un volume circa 100 volte maggiore) avvengono ogni 10-20 milioni di anni. Gli asteroidi con diametro di 1 km si scontrano con la Terra, statisticamente, ogni milione di anni, mentre grandi collisioni con oggetti di 5 km accadono approssimativamente ogni dieci milioni di anni. Le piccole collisioni, equivalenti a 1 chilotone (15 volte meno della bomba di Hiroshima), avvengono circa ogni mese.

Per tutta la sua esistenza la Terra è letteralmente “bombardata” dallo spazio. Continuerà ad esserlo. Domanda: quando si verificherà un evento catastrofico?

Attualmente l’asteroide più monitorato è 2024 YR4. Dimensione stimata tra i 50 e i 90 metri. Non è un “planet killer”, però è in grado di causare “severi danni” a livello locale. Il suo potenziale impatto con la Terra si può verificare il 22 dicembre 2032. La probabilità di tale evento è scesa al di sotto dello 0.002 per cento, valore che rientra nei margini di rischio considerati trascurabili. Però di asteroidi pericolosi, a marzo 2025, gli astronomi ne hanno rilevati 2.472, di cui 152 hanno diametro maggiore di un chilometro.

Non c’è da preoccuparsi. Attualmente nessun asteroide conosciuto ha alta probabilità di colpire la Terra nel prossimo futuro. Il monitoraggio continua per migliorare le previsioni e prepararsi a eventuali minacce future.

A proposito di probabilità. Calcoli recenti dell’Esa, Agenzia Spaziale Europea, hanno ridotto il rischio di impatto dell’asteroide 2024 YR4 allo 0,001 per cento. Bene ricordare che, se un evento non ha probabilità pari a zero, esso può comunque avvenire. Guardate con rispetto il cielo stellato.

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Il Fatto Quotidiano

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