Giuli a Più libri più liberi attacca la fronda contro l’editore “neonazista”: “Mai assentarsi se non si è d’accordo”
- Postato il 4 dicembre 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Si può giudicare nel peggiore dei modi o addirittura inaccettabile un punto di vista di un editore, quale che esso sia, però la risposta più giusta è non censurare e non assentarsi dal dibattito pubblico, fosse anche un dibattito che si concretizza in una contestazione entro i limiti naturalmente dell’ordine e delle regole, della legge”. Il ministro della Cultura Alessandro Giuli, è così entrato a gamba tesa nel dibattito sulla partecipazione a Più libri più liberi con la contestata presenza della casa editrice Passaggio al Bosco. “Contestare, dibattere, discutere, ma mai rinunciare alla battaglia delle idee”, ha detto Giuli dalla Nuvola dell’Eur a Roma in occasione dell’apertura della manifestazione.
Martedì un gruppo di 80 tra autori, autrici, case editrici e personalità del mondo della cultura aveva scritto un appello all’Associazione Italiana Editori per chiedere spiegazioni sulla presenza tra gli stand della piccola casa editrice il cui catalogo si basa “in larga parte sull’esaltazione di esperienze e figure fondanti del pantheon nazifascista e antisemita”. Tra i firmatari Alessandro Barbero, Antonio Scurati, Zerocalcare, Carlo Ginzburg, Daria Bignardi e Caparezza. Poi Zerocalcare ha annunciato che non parteciperà alla fiera spiegando in un video di essere cresciuto con un paletto, ovvero che “non si condividono spazi con i nazisti”.
Il sindaco di Roma “ha fatto la sua scelta, io la penso come il padrone di casa dell’Aie: è meglio contestare piuttosto che censurare o addirittura assentarsi”, ha premesso il ministro. “Dopodiché – ha aggiunto- rispetto le scelte di chiunque, se c’è chi ritiene inabitabile la Nuvola oggi è una sua scelta. Non la condivido, però la rispetto”. Secondo il ministro la presenza della casa editrice non va contro i principi della Costituzione “altrimenti non sarebbe stata in grado di accedere alla Nuvola”.
“Esiste – ha proseguito Giuli- un filtro all’ingresso”, ovvero ”aderire ai principi della Costituzione e della Carta internazionale dei diritti dell’uomo. Io personalmente ho giurato sulla Costituzione in cuor mio molto prima di giurare nelle mani del presidente della Repubblica Mattarella, il che dà la misura di cosa penso di tutta la faccenda. Ciò detto, ribadisco che la posizione che ritengo più ragionevole sia quella dell’Aie. Se devo citare una figura di riferimento in particolare mi piace citare il professor Cacciari che è stato molto chiaro al riguardo”, ha sottolineato.
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