Gli appuntamenti del museo di Bergamo dedicati ai giovani ora diventano un festival
- Postato il 24 luglio 2025
- Arti Performative
- Di Artribune
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I giovani sono pubblico ambito per i musei. Più di un mero calcolo economico o di una legittimazione istituzionale, i giovani (soprattutto quelli locali) sono un po’ la cartina Tornasole di un buon lavoro, di un coinvolgimento che riesce ad andare oltre il pubblico specialistico da una parte e i turisti-mangia-blockbuster dall’altra. Non sorprende quindi che i musei spendano (e si spendano) in programmi per il loro coinvolgimento, con successi alterni.
Un buon risultato è quello che ha portato, però, l’Accademia Carrara di Bergamo a dedicare ai giovani sempre più attività, dai servizi educativi ai progetti speciali, dagli spettacoli ai dj set. Una programmazione che tocca il suo apice in questi mesi con la rassegna Forever Young, un format (già presentato presentato lo scorso inverno) con 6 appuntamenti serali, uno al mese da giugno a novembre, con ingresso gratuito per gli under 30. Tra aperture serali, musica, performance e talk, gli appuntamenti stanno diventando un vero e proprio festival. Ne abbiamo parlato con Giulia Barcella, project manager del museo e referente del progetto.

“Forever Young”. L’intervista alla referente Giulia Barcella
La Carrara come luogo “per giovani”: uno sviluppo insolito o una inevitabile direzione?
Una bella quanto naturale direzione. Il museo è spesso un luogo che si visita con la scuola da bambini e da adolescenti, e poi si riscopre più avanti, da adulti. Ma cosa succede nel mezzo? Forever Young nasce proprio per colmare questo “vuoto”, parlando a quella fascia dai 20 ai 30 anni che tende a perdersi come pubblico. Vogliamo che la Carrara sia un museo sempre più accessibile, non solo nei modi e nei linguaggi, ma anche nell’immaginario. Per questo proviamo a invertire la rotta: andiamo noi da loro, intercettando interessi reali con linguaggi attuali e creando occasioni culturali che siano autenticamente generazionali.
Da dove nasce il programma di appuntamenti di “Forever Young”, come avete scelto temi e ospiti?
Il punto di partenza è il patrimonio del museo, il desiderio di renderlo più vicino, più leggibile, per i ragazzi e le ragazze. Da lì, insieme al team abbiamo iniziato a ragionare su alcuni temi universali che potessero creare ponti tra passato, presente e futuro. Ogni tema, ogni ospite nasce da questa volontà di “traduzione”: rendere l’arte meno distante, più quotidiana. I temi che scegliamo sono spunti per un dibattito aperto, un dialogo vivo, un incontro costruttivo. Il museo non dà risposte preconfezionate: innesca e propone occasioni di rielaborazione. E il pubblico partecipa in modo attivo, prende parola, si riconosce, porta la propria esperienza.
Anche la collezione della Carrara, in un certo senso, nasce dal talento dei giovani – dei giovani eccezionali.
La Carrara è giovane per natura e per nascita. Molti capolavori della collezione sono stati realizzati da artisti giovanissimi: Raffaello dipinge il San Sebastiano a 18 anni, Tiziano la sua Madonna alla stessa età, Pellizza da Volpedo ritrae Santina a poco più di vent’anni. Una vocazione legata anche alla fondazione, nel 1796, come raccolta pensata per ispirare giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti. Con Forever Young cerchiamo di portare avanti questo spirito: rendere la Carrara un luogo dove i giovani possano sentirsi rappresentati, ascoltati e ispirati.
Il sistema Bergamo in campo per “Forever Young” e il successo di pubblico
Molti degli appuntamenti sono in tandem con altre realtà della città, come gres art 671 e lab 80 film: è un nuovo passo per il sistema-musei di Bergamo o sono i frutti di un lungo lavoro?
Da sempre la Carrara intreccia relazioni con il territorio e non solo. Esperienze che arricchiscono e favoriscono autentiche contaminazioni culturali. Un museo come il nostro, costituito da elementi eterogenei – una sede storica, un giardino aperto a tutti con il suo bistrot, una collezione permanente, mostre temporanee, vari dipartimenti – rappresenta un contesto privilegiato per costruire collaborazioni molteplici, aperte a linguaggi e approcci differenti. Ci piace instaurare rapporti con tante realtà, in particolare con chi propone sguardi nuovi e diversificati rispetto al nostro. Con Forever Young la collaborazione più importante è con Fondazione Alfaparf, partner e sostenitore attivo dell’iniziativa, con la quale condividiamo valori come cambiamento e inclusione. Gres art 671, Lab 80 Film, Orlando, Orto Botanico di Bergamo, Bergamo Pride e La Città delle Mille sono ottimi esempi di condivisione del sistema culturale bergamasco, frutto di un percorso costante di apertura e dialogo.
Che risposta avete avuto dal primo incontro? Quanta gente c’era, ed erano davvero il pubblico che speravate?
Al primo incontro abbiamo avuto circa un migliaio di ragazze e ragazzi under 30, un risultato bellissimo. Un numero che va oltre ogni aspettativa, oltre ogni media di un museo con le nostre caratteristiche a livello nazionale. La comunicazione attraverso i social è stata lo strumento trainante, ma poi a conquistare il pubblico è stata l’atmosfera speciale delle serate: arte, intrattenimento, incontro e la gioia di scoprire il museo come luogo in cui sentirsi a proprio agio. E poi abbiamo il pubblico che speravamo: giovani curiosi, partecipi e desiderosi di ritrovarsi in un contesto che prova a parlare il loro linguaggio.

Il nascente festival culturale bergamasco “Forever Young”
Da questa esperienza potrà nascere un appuntamento fisso, come un festival?
Facendolo, abbiamo capito che stava diventando un festival e questo ci ha molto gratificato. Ora continuiamo a impegnarci per farlo crescere e in più abbiamo anche un sogno: quello di avere, non solo per un determinato periodo ma per tutto l’anno, uno “Young Team” dedicato al Museo, che possa vivere un percorso formativo insieme ai professionisti della Carrara e, soprattutto, ispirare questa istituzione culturale e le sue strategie. La collaborazione con l’Università e Politecnico delle Arti di Bergamo, oltre a Ca’ Foscari di Venezia, ci sta molto aiutando per raggiungere questo ambizioso obiettivo. Speriamo di aggiornarvi presto.
Giulia Giaume
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