La grande danza internazionale in scena fra le colline del Monferrato
- Postato il 26 luglio 2025
- Arti Performative
- Di Artribune
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Il Monferrato, zona collinare del Sud del Piemonte fra le province di Asti e di Alessandria, è famosa per il paesaggio, proclamato nel 2014 patrimonio UNESCO, e per la produzione vinicola, ma da qualche anno è diventata anche una tappa obbligata per gli appassionati della danza internazionale. A Moncalvo (Provincia di Asti) sorge Orsolina28 – Art Foundation che, fra le molte attività, offre la possibilità a coreografi di rilievo di trascorrere fertili periodi di residenza artistica. A Rocchetta Tanaro (Provincia di Asti), invece, la Cantina dei Marchesi Incisa della Rocchetta ha dato avvio a una collaborazione con il Royal Ballet di Londra, instaurando un inedito dialogo fra l’arte del vino e quella coreutica.

Cos’è e cosa fa Orsolina28
Orsolina28 – Art Foundation è un’organizzazione non profit fondata nel 2016 dall’ex danzatrice di origine brasiliana Simony Monteiro, presidente e direttrice artistica. Immerso nella natura, il complesso comprende una spettacolare serra, orti e vigne, una piscina e luoghi specificatamente destinati all’attività artistica, fra cui due spazi performativi di indubbia suggestione: l’Open Air Stage, un teatro all’aperto in cui la scenografia e l’illuminotecnica sono fornite dalla natura circostante e dalla luce del tramonto; e The Eye, una struttura architettonica innovativa, circondata da prati e ciliegi, creata in collaborazione con il coreografo Ohad Naharin. Orsolina 28 organizza un ampio ventaglio di attività: masterclass e laboratori ma anche iniziative pensate per bambini e famiglie con fragilità; residenze artistiche destinate a coreografi e compagnie di danza internazionali e progetti di sostegno alla creatività di giovani artisti (Call for Creation). I mesi estivi, poi, sono occupati da un eterogeneo cartellone di appuntamenti con la musica e la danza di altissima qualità, una piccola stagione iniziata a maggio e prolungata fino al 23 agosto, con l’anteprima-studio del lavoro di Sharon Eyal che, due settimane dopo, inaugurerà il Torinodanza Festival.
Il nuovo spettacolo di Akram Khan in anteprima a Orsolina28
Nell’ambito di Focus on Creation, il progetto di residenza destinato ad artisti di fama internazionale, invitati ad abitare gli accoglienti spazi di Orsolna28 per mettere a punto le proprie creazioni, è stato recentemente ospitato il coreografo britannico di origine bengalese Akram Khan. Ilsuo nuovo lavoro, Turning of Bones, è ideato per la Gauthier Dance // Dance Company Theaterhaus Stuttgart, una giovane e dinamica compagnia di sedici danzatori, diretta dal ballerino, coreografo e musicista Eric Gauthier. Al termine della residenza, com’è tradizione a Orsolina28, la compagnia è stata protagonista di una restituzione pubblica, offerta gratuitamente al pubblico: un’occasione unica per ammirare la precisione e la passionale personalità dei danzatori e per immergersi nell’universo arcaico e allo stesso contemporaneo di Akram Khan, in cui leggende antiche convivono con un’accorata riflessione sull’incapacità dell’umanità di imparare dal proprio passato di violenza.

Il progetto di Cantina dei Marchesi Incisa e Royal Ballet di Londra
C’è un momento in cui la bellezza si fa esperienza collettiva, in cui arte, territorio e visione si fondono. È accaduto il 15 luglio alla Cantina dei Marchesi Incisa della Rocchetta, dove alcune delle stelle del Royal Ballet di Londra hanno danzato tra le vigne del Monferrato, portando la grazia della danza classica in un piccolo paese dell’astigiano. Dietro questo evento, però, non c’è solo l’incanto dell’arte, c’è la storia di una scelta coraggiosa e controcorrente. Francesca Massone Incisa, oggi alla guida dell’azienda insieme al fratello Filiberto, ha lasciato anni fa il mondo della finanza per dedicarsi alla gestione della cantina di famiglia. Ma lo ha fatto seguendo una visione che va oltre la produzione di grandi vini. Francesca, da sempre appassionata di balletto, ha pensato a un modo per legare la cultura del vino al mondo della danza. “Non vogliamo solo produrre una buona bottiglia di vino. Vogliamo produrre un vino che crei un’esperienza unica. Un vino con una missione”,afferma Francesca Massone.
Danza e vino nel Monferrato
Quella missione, negli anni, ha preso la forma di un dialogo sempre più profondo tra cultura e territorio. Nel 2021, in piena pandemia, nasce il progetto A Bottle for the Arts, in collaborazione con la Royal Opera House di Londra, un’iniziativa che ha legato una bottiglia in edizione limitata di Barbera d’Asti Superiore al sostegno diretto degli artisti in un momento di grande fragilità per il mondo dello spettacolo. “Quando, nel marzo 2020, parlavamo con il nostro caro amico Ross MacGibbon, ex ballerino del Royal Ballet, ho pensato che dovessimo fare qualcosa per le arti e per chi le tiene in vita”, racconta Francesca. A dare forma visiva a questo primo connubio tra danza e vino è stata proprio Ashley Dean, prima ballerina del Royal Ballet, che ha firmato l’etichetta dell’edizione limitata. È da quel gesto, nato tra Londra e Rocchetta Tanaro, che ha preso slancio un percorso destinato a crescere nel tempo.
Qual è stato il programma del Rocchetta Grand Jetè 2025
Il Rocchetta Grand Jeté, giunto alla sua seconda edizione, è la prosecuzione naturale di questo impegno. La cornice è stata il cortile ottocentesco della cantina, autentico gioiello dell’architettura piemontese. La direzione artistica, firmata dal giovane talento italiano Giacomo Rovero, assente all’ultimo per un infortunio, ha dato forma a un programma di grande respiro, che ha alternato classico e contemporaneo con equilibrio e poesia. Sul palco, il Principal Dancer Steven McRae ha incantato con la sua energia, Meaghan Grace Hinkis, Sae Maeda e Daichi Ikarashi hanno dato prova di raffinatezza e potenza tecnica, accanto a giovani talenti come Julia Roscoe, Aiden O’Brien, Charlotte Tonkinson e Denilson Almeida. A tessere il filo musicale, il maestro Sergey Levitin, primo violino della Royal Opera House Orchestra. Il programma ha spaziato dalla grazia di Sleeping Beauty – Pas de Deux di Marius Petipa alla suggestione di Infra su coreografia di Wayne McGregor, fino alla delicatezza spirituale del Requiem di Kenneth MacMillan. Momenti di brillante virtuosismo sono arrivati con il Grand Pas Classique di Victor Gsovsky, mentre lo stile contemporaneo ha trovato spazio anche in Within the Golden Hour di Christopher Wheeldon e nella frizzante Elite Syncopations di Kenneth MacMillan.
Lo spettacolo “Czardas” di Steven McRae nel Monferrato
Tra gli assoli più acclamati, la vibrante Takademe di Robert Battle e la trascinante Czardas coreografata dallo stesso Steven McRae, in chiusura. Lo spettacolo ha riscosso un grande successo di pubblico, con lunghi applausi e occhi lucidi. Non capita spesso di vedere i grandi ballerini esibirsi in luoghi che non siano teatri. Ma forse l’aspetto più significativo è un altro. “I progetti di impatto sociale non sono nuovi per la nostra famiglia”, spiega Francesca. “All’inizio del ’900, la nostra bisnonna, la principessa Eleonora Chigi, creò una scuola di ricamo per dare indipendenza alle ragazze del paese. Oggi, aver offerto biglietti gratuiti agli allievi delle scuole di danza del Piemonte è il nostro modo per continuare quella tradizione di apertura e sostegno”. Così, in una sera d’estate, tra le colline piemontesi, è andato in scena qualcosa che somiglia a un atto d’amore, per la danza, per il territorio, per la bellezza. Un gesto che parla di futuro, radicato nel passato. Con una bottiglia che racconta storie e un palco che ha fatto sognare.
Federico Bastiani e Laura Bevione
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L’articolo "La grande danza internazionale in scena fra le colline del Monferrato" è apparso per la prima volta su Artribune®.