Gortina, la madre delle leggi scritte dell’Occidente

Creta, gioiello del Mediterraneo, è apprezzata per le spiagge dorate, i villaggi pittoreschi e i paesaggi che sembrano dipinti. Ma tra le mete più affascinanti e meno battute spicca una località che racchiude in sé tutta la potenza della storia, della cultura e della natura cretese: Gortina.

Nel cuore della fertile pianura di Messara, nella parte meridionale dell’isola, è un luogo che ha saputo resistere al tempo, lasciando emergere le sue rovine con un’aura solenne e magnetica, una testimonianza viva della grandezza di un passato che ha segnato a fondo l’identità del territorio.

Una capitale dimenticata, cuore pulsante dell’antichità

In pochi oggi ricordano che Gortina, un tempo, fu la vera capitale di Creta. A partire dal 67 d.C., sotto l’Impero Romano, la città visse un’epoca di splendore che durò per quasi mille anni. Fu un centro economico, culturale e religioso di primo piano, tanto da ospitare tre mercati principali, due imponenti acquedotti, ben cinque teatri e una serie di templi e mausolei in pietra scolpita.

Durante il periodo augusteo, assunse un ruolo centrale nella mappa politica e amministrativa dell’Impero: vi si respirava la grandezza di Roma ma anche la raffinatezza della civiltà cretese, in un connubio affascinante che si riflette ancora nei resti architettonici e artistici sparsi nell’area. E mentre Augusto si dilettava tra riforme e banchetti, la città cresceva e diventava un “laboratorio vivente” di cultura e diritto.

Passeggiando tra le rovine, il primo elemento che cattura lo sguardo è senza dubbio la Cattedrale di San Tito, che domina il paesaggio: costruita con pietra scolpita e arricchita da elementi architettonici di rara eleganza, oltre a rappresentare un luogo di culto è un punto di connessione tra l’anima spirituale dell’isola e la sua millenaria tradizione.

Proseguendo verso est si incontra una galleria all’aperto di statue, iscrizioni e sculture che raccontano storie di dei, imperatori e cittadini: l’arte romana si fonde con il gusto ellenico, dando vita a una collezione che incanta e sorprende.

Ma è impossibile non fermarsi davanti al Teatro Antico, edificato nel X secolo, proprio di fronte al Conservatorio: un tempo palcoscenico di drammi e canti, mantiene intatto il suo fascino, come se ancora riecheggiassero le voci di attori e musicisti tra le sue gradinate.

Rovine dell'antica città di Gortina, Creta
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Rovine dell’antica città di Gortina

La Grande Iscrizione, un codice per comprendere il mondo antico

Il vero capolavoro di Gortina è però un documento scolpito nella pietra, un monumento al pensiero e alla civiltà: La Grande Iscrizione.

Si tratta di una raccolta organica di leggi, incise su grandi blocchi di calcare disposti in quattro file, che formano dodici colonne dense di norme. Ogni colonna ospita oltre cinquanta righe, in cui si parla di diritto familiare, eredità, divorzio, adozione, ma anche di reati, affari commerciali e libertà personali.

È il più antico codice legislativo del mondo occidentale, una sorta di costituzione ante litteram che ci permette di scoprire la mentalità di una civiltà che, pur distante nel tempo, affrontava questioni ancora oggi attuali.

Natura e leggenda sotto il platano sempreverde

Ma Gortina non è solo pietra e storia: nei pressi delle rovine si erge un platano sempreverde che sfida le stagioni e rimane rigoglioso anche nei mesi più freddi.

La sua ombra è carica di suggestioni e leggende, una tappa perfetta per una pausa di riflessione o per lasciarsi cullare dalla magia di un tempo sospeso.

Il fascino dei dintorni

A poca distanza da Gortina, si apre uno scorcio di paradiso: Lendas, un piccolo centro balneare dove il tempo sembra rallentare, e il mare diventa specchio per l’anima. Le acque cristalline e le spiagge silenziose offrono la degna conclusione di una giornata trascorsa tra i fasti del passato.

Infine, se la fame di storia è ancora viva, ci si può spingere fino al Pretorio, imponente edificio di 1.000 metri quadri che un tempo ospitava i funzionari romani: camminare tra i suoi resti suscita un senso di rispetto e meraviglia. Poco lontano, ciò che resta del Tempio di Apollo e di un piccolo teatro riporta alla luce frammenti di un culto che ha lasciato il segno nei secoli.

Autore
SiViaggia.it

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