“Ho 10 anni e mi piace torturare i gatti. Li ho uccisi per placare i miei impulsi”: inchiesta choc della BBC sulla rete di video online delle violenze sui felini
- Postato il 6 agosto 2025
- World News
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Ogni giorno facevo ricerche su come farla franca dopo un omicidio. Ci sono andato vicino. Ho ucciso gatti per placare i miei impulsi. Ho scuoiato, strangolato e accoltellato gatti”. Sono state queste le parole che gli investigatori londinesi hanno trovato nelle note del telefonino di un diciassettenne, dopo che – il 21 maggio, assieme ad una ragazza di appena sedici anni – si è dichiarato colpevole di aver causato inutili sofferenze agli animali, mutilandoli e uccidendoli. Il giovane, non ancora maggiorenne, è stato condannato a 12 mesi di custodia cautelare, mentre la ragazza di 16 anni è stata trattenuta per nove mesi. Sul posto dove i due hanno confessato di aver brutalmente torturato ed ucciso dei gattini, sono stati trovati anche coltelli e forbici. I corpi dei felini sono stati rinvenuti mutilati e appesi.
I gesti efferati compiuti dai due adolescenti nei confronti degli indifesi mici sono stati scoperti, il 3 maggio scorso, da un passante che aveva trovato gli animali in un parco a Ruislip, nella zona nord-ovest di Londra. Non è stato un caso isolato. Un’inchiesta giornalistica condotta dalla BBC ha rivelato particolari definiti “estremamente inquietanti” dietro alle violenze nei confronti dei gatti. Le agonie inflitte dai due minorenni londinesi fanno parte di pratiche consolidate presenti all’interno di una rete internazionale che condivide online video di mici, spesso cuccioli, sottoposti a crudeltà e – successivamente – uccisi.
La polizia, dopo il caso che ha coinvolto i due adolescenti, ha avviato indagini proprio nella rete globale finita al centro dell’inchiesta della BBC. Ci sono già stati i primi risultati, che hanno individuato 24 gruppi attivi (solo) quest’anno. Tra questi, quello più numeroso, conta oltre mille membri. Si presume che il torturatore più attivo abbia filmato l’uccisione di oltre 200 gatti. Ma come sono strutturati i gruppi? Le comunicazioni tra i vari componenti avvengono tramite chat. Le orribili conversazioni si avvalgono di un’applicazione di messaggistica crittografata, dove vengono pubblicati, venduti filmati e immagini dei mali inflitti agli animali. Ai partecipanti viene consigliato di adottare i cuccioli per poi torturarli.
L’inchiesta portata avanti dalla BBC ha rivelato che questi cruenti forum online sono nati in Cina (dove, sul tema, c’è una lacunosa carenza normativa) ma, nel giro di breve, si sono diffusi a macchia d’olio, arrivando in Giappone, nel Regno Unito e in alcuni paesi europei. La portata della rete è stata documentata dagli attivisti per i diritti degli animali Feline Guardians. Le loro stime sostengono che, tra maggio 2023 e maggio 2024, un nuovo video che mostrava le torture e l’esecuzione di un gatto è stato caricato circa ogni 14 ore. Dato che, col passare delle settimane, rischia di farsi sempre più alto.
Nelle chat online, i torturatori spiegano come usano la corrente elettrica per rianimare un gatto e prolungarne la sofferenza. I nuovi partecipanti, tramite le tecnologie di crittografia, escogitate per proteggere la privacy e la sicurezza delle comunicazioni, vengono spinti ed incoraggiati a mutilare ed a pubblicare video per accedere a una rete più ampia. Più torture un anonimo utente compie ai danni dei felini e più viene “ricompensato”, consentendogli l’accesso anche ad altri gruppi, altrettanto violenti.
Per la BBC, inoltre, è probabile la partecipazione di bambini all’interno di queste chat. Uno di loro (a meno che non si tratti di un utente che si è finto preadolescente) ha scritto: “Ho 10 anni e mi piace torturare i gatti”. Nel settembre 2023, la rete aveva promosso il concorso “100 gatti uccisi”. La sfida era tremenda: ovvero vedere in quanto tempo il gruppo riusciva a torturare ed uccidere cento mici.
I giornalisti della BBC hanno avuto accesso alle chat sulle applicazioni di messaggistica criptate, dove gli utenti britannici spiegavano come adottare cuccioli tramite la “Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals” (RSPCA), un ente di beneficenza che opera in Inghilterra e Galles e che promuove il benessere degli animali. Il loro intento, però, era quello di massacrarli, una volta presi in custodia. Lara (nome di fantasia), una volontaria dell’associazione, ha operato sotto copertura infiltrandosi nei forum online: “Ogni giorno mi si spezzava il cuore”, ha raccontato al media inglese. “Non c’è limite al dolore che queste persone sono disposte a infliggere. È come guardare nell’abisso del male”, ha aggiunto.
Uno dei membri più attivi della rete si fa chiamare Little Winnie, un nome satirico per alludere al leader cinese Xi Jinping, spesso paragonato al personaggio di Winnie the Pooh. L’account figura come amministratore in diversi di questi agghiaccianti forum. Una volontaria di Feline Guardians è riuscita a instaurare un (fittizio) rapporto con l’utente. Dopo settimane di chat, i due hanno preso parte a una videochiamata, che ha permesso di identificare un ragazzo di 27 anni residente a Tokyo, in Giappone. Contattato dalla BBC, il giovane ha però negato ogni coinvolgimento.
Feline Guardians ha organizzato manifestazioni davanti all’ambasciata cinese a Londra, chiedendo interventi concreti da parte del governo di Pechino. Ad esprimersi sulla vicenda ci ha pensato anche la parlamentare inglese Johanna Baxter: “Questa tendenza è allarmante, soprattutto tra i giovani uomini. L’abuso sugli animali è spesso un primo passo verso la violenza su esseri umani”, ha dichiarato. L’organizzazione ha, inoltre, documentato un preoccupante aumento degli abusi sui cuccioli di gatto. Solo tra giugno 2024 e febbraio 2025 c’è stato un aumento del 500% di nuovi video di tortura aggiunti ai gruppi Telegram cinesi, evidenziando come il fenomeno sia in rapida espansione e – di conseguenza – come sia sempre più urgente intervenire sul fronte legislativo per cercare di contrastare le (libere) chat.
Poche settimane fa la CNN aveva pubblicato un’inchiesta in cui rivelava di aver rintracciato un sistema ramificato di creazione di video dove si torturavano e mutilavano gatti, per poi venderli in rete a cifre consistenti. “Questi gruppi non si limitano a maltrattare gli animali: cercano di massimizzare il dolore e la sofferenza per motivi di lucro e, ancor più disturbante, per soddisfare perversi impulsi sessuali”, aveva raccontato uno degli infiltrati nei gruppi web agli inviati della CNN. Anche in quell’occasione, il gruppo Feline Guardians aveva seguito la vicenda e denunciato i maltrattamenti.
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