“Ho detto subito a Silvio Berlusconi di essere bisessuale perché non giudicava, era aperto più di tanti giovani… Vivo la sua mancanza come mi avessero tolto un braccio”: parla Francesca Pascale

  • Postato il 21 maggio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Ero sola, perché era difficile trovare qualcuno che avesse vissuto le stesse cose che ho vissuto io. Ho trovato un valido supporto nell’analista. Non mi ha fatto male il dopo Berlusconi, ma l’assenza di Berlusconi. Del presidente mi manca la sua presenza”: così Francesca Pascale a Chi. Parole che fanno da eco a quelle dette a ‘Donne sull’Orlo di una Crisi di Nervi”, il programma condotto da Piero Chiambretti del quale Pascale è ospite fissa. E al settimanale diretto da Massimo Borgnis, l’attivista ha spiegato: “Io vivo quella mancanza (di Berlusconi, ndr) come se mi avessero tolto un braccio. Eppure c’è, non riesco nemmeno a parlarne al passato. Ridevamo, scherzavamo, parlavamo. Io oggi non so più con chi parlare con quella libertà, con quella leggerezza. Chi è venuto dopo di lui ci ha provato, ma non era la stessa cosa. Ho spesso bisogno di silenzi per riportare me stessa alle sue parole, ai suoi insegnamenti. In quella dimensione è vivo, più di tanta gente in carne e ossa… Non sono pronta a innamorarmi di nuovo, non voglio far soffrire nessuno. Tutto quello che avevo l’ho dato al presidente. Per chiunque altro, in questo momento, sarebbe un amore a metà“.

Torna anche sul rapporto con Forza Italia, Pascale, come già aveva fatto rivolgendosi direttamente a Licia Ronzulli, e spiega: “La politica è stata una delle cose che ci ha allontanati perché parlavo d’istinto, dicevo cose che potevano creare contrasti con gli alleati di Forza Italia e anche all’interno dello stesso partito. Ero una voce fuori dal coro: per alcuni ero una senza arte né parte che nuoceva a Berlusconi. Lì è iniziata una campagna interna contro di me: “Si fuma le canne, ha i tatuaggi, è bisessuale, ci fa perdere voti, è una scheggia impazzita”. Avrei voluto solamente parlare di inclusione perché il presidente è sempre stato inclusivo, ha cercato di rivolgersi a tutti, di capire il momento storico… Ho sempre disturbato qualcuno per le mie posizioni individuali, stavo sempre sulle scatole a qualcuno. Quando è iniziata la mia storia con Berlusconi per alcuni ero già l’approfittatrice, ero quella del Calippo“.

E ancora: “Ho detto subito a Berlusconi di essere bisessuale perché non giudicava, era profondamente rispettoso della vita, non è mai stato un problema. Non gli interessava l’orientamento sessuale di una persona, ne parlava liberamente, era aperto mentalmente più di tanti giovani… I diritti civili, come l’ambiente, sono temi che le destre non affrontano e restano un presidio della sinistra. Tanto che, se parli di diritti, sei di sinistra. Ecco l’etichetta. Che è la cosa – vorrei che a destra e sinistra lo capissero – più fascista che si possa dire. Perché i diritti civili sono di tutti, perché interessano tutta la popolazione”.

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Il Fatto Quotidiano

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