Ho la sensazione che la curiosità per i sex toys di Harry Styles si sgonfierà come un soufflé

  • Postato il 29 luglio 2025
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Nel 2009 ero a Parigi e Roberto Cavalli inaugurò la sua favolosa e “pitonica” boutique francese. In rue Saint-Honoré introdusse, oltre ai magnifici abiti, una linea di accessori erotici polifunzionali: bracciali che diventavano manette per il bondage, un piccolo titillatore che apparentemente sembrava una stilografica, un più corposo e super chic gioiello fallico che altro non era che un vibratore.

Molto tempo prima Sonia Rykiel, stilista e scrittrice, proponeva sia a Parigi che a Milano, sex toys attraenti e poco fallici come le paperelle. Non solo: frustini, sculacciatori con l’iconica Bettie Page, mini vibratori stilosi a forma di rossetto per scardinare tabù e far sì che le donne, o le coppie, potessero acquistare senza vergogna.

Purtroppo, in entrambi i casi, l’operazione di marketing e avvicinamento al sesso giocoso non ebbe lunga vita. Tanta acqua è passata sotto i ponti e oggi tra maschere idratanti vulvari, massaggiatori prostatici, aspiratutto clitoridei che ti promettono orgasmi fotonici, arrivano i divi che cavalcano l’onda (a scoppio ritardato).

In questi giorni fa scalpore la notizia del lancio di una linea di vibratori (che poi è solo uno) del cantante, attore e attivista Harry Styles.

L’oggetto è accattivante e ricorda vagamente il Magic Wand della Hitachi degli anni 60. Sì, quello che sembrava un microfono e poteva sciogliere tensioni alla schiena. Fu invece utilizzato di nascosto per stimolare il clitoride, le grandi labbra, i capezzoli ed ebbe successivamente un successo planetario. Già da diversi anni, molte aziende hanno preso spunto da questa orgasmica icona e scopiazzandone la forma.

Il sex toy di Pleasing, il brand di Styles, sembra un aspersorio a doppio uso.

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Non mi soffermo sulle ormai noiose descrizioni dei vibratori visto che alla fine, senza inventare arzigogoli e supercazzole, il fine è quello di far godere. Piuttosto, leggendo la scheda tecnica del prodotto, noto che il caro Styles non ha minimamente pensato all’inquinamento e a quanto questi articoli da anni provochino – se non differenziati – un danno ecologico non indifferente. La batteria è al litio e sfido a trovare qualcuno che vada con l’”aspersorio vibrante” all’isola ecologica e senza imbarazzo dica: “Salve buonuomo, ho qui il vecchio Nokia della nonna e un vibratore maciullato a doppio uso. Dove introduco il tutto?”.

Si legge, sempre nella descrizione, che l’oggetto sia waterproof ma non troppo. Se lo immergi nella Jacuzzi forse esplode, oppure si aziona a scoppio ritardato, va in tilt e la vibrazione ti fa appisolare anziché eccitare. No buono, come affermava Andy Luotto.

Promuovo il colore, una nuance prugna mixata lampone per l’impugnatura fallica, un rosa-caramella feat. BigBabol per la sommità bulbosa. Il prezzo è giusto (oggi tanto Iva Zanicchi anni 80, io). Peccato davvero che nessun V.I.P., e sottolineo nessuno, oggi si focalizzi sull’ideare oggetti del piacere eco friendly e rispettosi nei confronti dell’ambiente.

Per finire ho la sensazione che questo clamore e la curiosità per Pleasing si sgonfierà come un soufflé: difficile competere con colossi del settore dei giocattoli dell’amore. Inoltre il design del sex toy di Styles è identico a quello del delizioso vibratore di Gwyneth Paltrow, lanciato nel 2021 sul suo sito Goop.

Tornando alle vere dive e agli anni passati, un pensiero va alla colta e libertina Mae West, che già negli anni 30 iniziò a collezionare oggettistica erotica antica. Secondo il suo biografo George Eels, “Mae custodiva i suoi giocattoli in una cassapanca laccata accanto a lettere d’amore e ventagli”. Un suo dildo in giada, quindi ecologico, pare sia stato venduto all’asta nel 2002.

Se il collezionista mi legge, batta un colpo. Non col dildo, grazie.

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Il Fatto Quotidiano

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