Hyle Book Festival 2025: Elena Dardano racconta la visione profonda dell’evento in Sila

  • Postato il 20 agosto 2025
  • Notizie
  • Di Quotidiano del Sud
  • 1 Visualizzazioni

Il Quotidiano del Sud
Hyle Book Festival 2025: Elena Dardano racconta la visione profonda dell’evento in Sila

Share

Hyle Book Festival 2025 dal 22 al 24 agosto: la magia della kermesse nel cuore verde del Parco Nazionale della Sila. L’intervista all’ideatrice Elena Dardano.


TAVERNA (CATANZARO) – Dal 22 al 24 agosto, il cuore verde del Parco Nazionale della Sila batterà al ritmo delle parole con l’Hyle Book Festival. Nato nel 2020 dalla visione di Elena Dardano, il festival rinnova la sua promessa di meraviglia e, in questa edizione, sarà ispirato dal verso del poeta Daniele Radano: “Il sogno continua immenso”. Un sogno che si insinua tra faggi e pini, accarezza l’acqua limpida dei ruscelli e si posa sulle pagine aperte come una luce sottile. La rassegna si aprirà venerdì 22 agosto, ore 10, al Centro Visita A. Garcea del Villaggio Mancuso, con un percorso che unisce il respiro della letteratura all’impegno per la terra, raccogliendo plastica abbandonata insieme ai volontari di Plastic Free. Lungo il cammino, stand-up readings faranno vibrare la voce dei libri tra le fronde, portando storie che scaldano, scuotono e sorprendono, e che torneranno a risuonare anche sabato 23, come echi che si perdono e si ritrovano tra gli alberi.

“Hyle”, dal greco ὕλη, significa “bosco” ma anche “essenza”: un doppio battito che definisce il festival. È questa la magia della kermesse: immergersi nella natura per cogliere la sostanza delle cose, la radice invisibile che lega arte, natura e vita. Qui i libri si aprono come sentieri, incontrando musica, teatro, cinema ed escursioni, trasformandosi in esperienze vive, da toccare con mani e cuore. Non è solo un festival, ma un territorio da abitare con tutti i sensi, dove il pubblico non è spettatore ma complice, e la parola è scintilla che accende lo sguardo. Ogni incontro è un varco sull’ignoto, un cammino intrecciato tra i sussurri del bosco. Per scoprire cosa rende unico questo festival e ascoltare la voce che lo anima, abbiamo intervistato Elena Dardano.

Quale desiderio ha animato la nascita dell’Hyle Book Festival?

«Hyle nasce dal desiderio di riflettere sull’essenza delle cose attraverso i libri e la letteratura, immersi nello scenario unico del Parco Nazionale della Sila, una risorsa preziosa. Il festival è stato ideato su richiesta del Comune di Taverna, che mi ha affidato il compito di creare una rassegna dedicata ai libri, con l’obiettivo di offrire un momento conviviale e culturale che probabilmente mancava nell’offerta del territorio della Sila Piccola. Mi occupo di eventi e letteratura da molti anni, quindi è stato un processo naturale mettere a frutto questa esperienza per valorizzare il territorio comunale silano. Con il tempo, il festival ha ricevuto sempre più sostegno e attenzione, diventando un appuntamento atteso e amato».

Quanto è importante per lei il legame tra cultura e paesaggio?

«È imprescindibile. La nostra intenzione è offrire un messaggio di riflessione. Il contesto naturale in cui ci troviamo è fondamentale perché ci invita a rallentare, a entrare in connessione non solo con i libri e la letteratura, ma anche con il paesaggio. Questo ci spinge a scoprire noi stessi e gli altri. Inoltre, un tema centrale del festival è la sostenibilità. Collaboriamo con diverse realtà, come il Reparto Carabinieri Biodiversità di Catanzaro e l’associazione Plastic Free, che ha riconosciuto il festival con il bollino Eco-event. Attraverso queste collaborazioni promuoviamo momenti di sensibilizzazione ambientale».

Il tema di quest’anno prende ispirazione da un verso del poeta Daniele Radano. In che modo questa visione onirica ha influenzato la costruzione del programma?

«Ogni anno scegliamo un verso tratto da una poesia calabrese attorno al quale costruire il tema del festival. Quest’anno abbiamo scelto un verso di Daniele Radano, poeta di Taverna scomparso pochi anni fa, le cui opere stanno vivendo una riscoperta importante. Il tema, “Il sogno continua immenso”, rappresenta una doppia dimensione: è una visione onirica, ma anche un impegno concreto. In questo “sogno che continua” vediamo la forza della progettualità e della tenacia, specialmente dopo la pausa dello scorso anno. Il festival riparte con nuova energia, grazie al sostegno di numerose realtà che ne hanno permesso la rinascita. Questo sogno onirico è anche un invito a immaginare mondi possibili, a perseverare oltre le difficoltà».

Il festival intreccia linguaggi e target diversi: ci può anticipare qualche appuntamento e ospite di questa edizione?

«A dare il via al festival, il 22 agosto, sarà il concerto dei Radiodervish, uno dei gruppi di world music più apprezzati in Italia. La loro musica racconta l’incontro di culture tra Europa e Mediterraneo, intrecciando sogno, letteratura e realtà concreta. La voce del cantante incarna con forza il sogno condiviso di pace. Sarà un momento di grande riflessione ed emozione. Tra gli ospiti ci sarà Lorenza Stroppa, che presenterà il suo libro “La cassetta delle lettere per i cari estinti” (Mondadori)».

Come avete strutturato le stand-up readings nella natura?

«Il nome ‘stand-up readings’ richiama la stand-up comedy, evocando quel momento di lettura spontanea e partecipata. L’esperienza si svolgerà in due momenti, il 22 e il 23 agosto, entrambi alle ore 10. Si partirà con una passeggiata in collaborazione con Plastic Free, durante la quale, oltre a sensibilizzare sul tema dell’ambiente, si svolgerà una raccolta di plastica abbandonata insieme ai volontari dell’associazione. Il 23 agosto sarà coinvolto anche il Reparto Carabinieri Biodiversità di Catanzaro. Durante queste passeggiate immerse nella natura, poeti e autori offriranno letture ad alta voce. Inoltre, chi vorrà potrà portare il proprio libro preferito o quello che sta leggendo per condividere insieme alla comunità alcuni passi significativi».

Quale esperienza desiderate offrire ai partecipanti dell’Hyle Book Festival?

«Aspiriamo a creare un momento di incontro autentico, in cui la lettura, solitamente un’attività solitaria, diventi occasione di scambio e condivisione. Il festival proporrà anche musica, teatro, cinema e molto altro per coinvolgere un pubblico sempre più ampio. La serata sotto le stelle del 23 agosto vedrà la proiezione di “Sogni di grande Nord”, un documentario di Paolo Cognetti, scrittore Premio Strega. Ci saranno anche escursioni e laboratori per bambini. Vogliamo dimostrare che la letteratura è un linguaggio vicino a tutti e far riscoprire la bellezza della lettura in tutte le sue forme».

Share

Il Quotidiano del Sud.
Hyle Book Festival 2025: Elena Dardano racconta la visione profonda dell’evento in Sila

Autore
Quotidiano del Sud

Potrebbero anche piacerti