I nemici della Nato siamo noi. Per questo ci ha dichiarato guerra

  • Postato il 5 luglio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Nel 2016 lo Stato italiano spendeva 23 miliardi per la spesa militare.
Nel 2024 arrivato a 30 miliardi.
Quest’anno siamo a 35 miliardi in bilancio più altri che stanno aggiungendo nel corso dell’anno.
In seguito alle decisioni assunte nel vertice Nato del 26 giugno, con il voto favorevole del governo italiano (determinante perché le decisioni in sede Nato sono assunte all’unanimità) l’Italia dovrà aumentare la spesa militare di 6,4 miliardi all’anno, in modo cumulativo, per 10 anni, fino al 2035.

In seguito all’applicazione da parte dell’Unione europea delle sanzioni alla Russia e all’accettazione – senza repliche – dei dazi di Trump, l’economia europea, in particolare quella tedesca e italiana che si fondano maggiormente sulle esportazioni, sono destinate alla stagnazione. Visto che in Parlamento non sono disponibili ad aumentare la tassazione per i ricchi questo significa che le entrate fiscali resteranno uguali e che tutte le maggiori spese militari saranno finanziate attraverso il taglio delle spese sociali.

Si tratta di una stangata pazzesca. Per avere una idea, 6,4 miliardi è all’incirca la cifra che lo stato risparmia con l’applicazione della sciagurata legge Fornero che ha devastato il sistema pensionistico ed è una cifra di quattro volte superiore al risparmio che lo stato ha realizzato con l’abolizione del reddito di cittadinanza attuato dal governo Meloni. Ogni anno per i prossimi dieci anni vogliono tagliare alla spesa sociale una cifra pari a 110 euro all’anno per persona, neonati compresi: 110 euro nel 2026, 220 nel 2027, 330 nel 2028, 440 nel 2029, 550 nel 2030 e così via.

Questo aumento delle spese militari significa distruggere il welfare italiano ed in particolare sanità, istruzione e sistema previdenziale pubblici, strozzare definitivamente gli Enti Locali e così via.

Per fare cosa? Per difenderci dalla Russia in una situazione in cui la Russia spende meno di 150 miliardi di euro all’anno nella spesa militare e l’Unione Europea più di 300.

Fatevi voi i conti. In realtà questa operazione serve solo a finanziare i profitti delle aziende militari, in primo luogo quelle statunitensi ed in piccola parte quelle europee. In secondo luogo serve proprio a distruggere il welfare per obbligarci a pagarci attraverso le assicurazioni private la sanità, l’istruzione, la previdenza, l’assistenza. Vogliono rubarsi i risparmi delle famiglie e impoverire i giovani. I nostri soldi invece che a finanziare lo stato sociale debbono servire a finanziare le imprese militari. Sapendo che le armi, una volta che si sono prodotte, prima o poi le si usano.

Questa è la portata delle scelte fatte dalla Nato, dal nostro governo e dal Parlamento Europeo: impoverire i popoli europei riportandoci indietro di 200 anni. Una scelta sciagurata in cui lo spaventoso piano di riarmo tedesco, di mille miliardi di euro, varato della CDU e dai socialdemocratici, rappresenta una vera e propria destabilizzazione dell’Europa che abbiamo conosciuto. Tanto più che i sondaggi tedeschi indicano che probabilmente a beneficiare del riarmo della Germania saranno i nipotini di Hitler dell’ADF, riproponendo scenari da incubo che pensavamo di aver lasciato per sempre alle nostre spalle.

Contro questa prospettiva dobbiamo costruire un movimento di lotta unitario e uno schieramento politico che raccolga la volontà popolare e getti a mare le basi Nato insieme alle classi dominanti europee ed italiane.

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Il Fatto Quotidiano

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