Il Cammino di Finisterre e Muxía, l’epilogo spirituale dopo Santiago
- Postato il 28 luglio 2025
- Cammini
- Di SiViaggia.it
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Il Cammino di Finisterre e Muxía rappresenta una delle esperienze più intime e simboliche tra quelle offerte dai percorsi legati alla tradizione jacobea. A differenza dei cammini tradizionali, in cui Santiago de Compostela è la meta finale e culminante, in questo caso la città galiziana è invece il punto di partenza.
Questo cambio di prospettiva ha un valore profondo e simbolico: è un cammino che comincia quando gli altri finiscono, una sorta di epilogo spirituale, perché molti pellegrini sentono il bisogno di proseguire il viaggio per metabolizzare l’esperienza appena vissuta.
Un cammino oltre Santiago: senso e significato
Dopo giorni o settimane di cammino, raggiunta la cattedrale di Santiago e vissuta l’emozione dell’arrivo nella celebre Piazza, non tutti sentono concluso il proprio percorso. In molti casi, anzi, proprio nel momento in cui si dovrebbe chiudere un ciclo si apre la necessità di andare ancora avanti, verso una soglia ancora più estrema: l’oceano Atlantico, le colonne d’Ercole, l’ultimo baluardo umano prima del grande blu.
Il Cammino di Finisterre e Muxía risponde esattamente a questo bisogno: macinare chilometri a piedi ancora per qualche giorno, in solitudine o in piccoli gruppi, per raggiungere quei luoghi che nell’antichità erano considerati la “fine del mondo conosciuto”.
Finisterre, infatti, deriva dal latino “Finis Terrae” e rappresentava per i Romani l’estremità ultima della terra abitata, il punto in cui il sole si tuffava nel mare al tramonto. Muxía, meno famosa ma ugualmente carica di simbolismo, era già prima della cristianizzazione un centro di culto legato alle forze naturali e solari. Secondo la leggenda cristiana, proprio qui la Vergine Maria apparve a San Giacomo su una barca di pietra per confortarlo nella sua opera di evangelizzazione, tanto che è sorto qui il bel Santuario de la Virgen de la Barca.
Camminare verso questi due luoghi non è solo un atto fisico, ma anche un passaggio mentale ed emotivo. Significa chiudere davvero un ciclo, elaborare l’esperienza vissuta e magari lasciarsi alle spalle, simbolicamente, ciò che si vuole trasformare, ciò che si era. Non è un caso che molti pellegrini usino questo tratto per riflettere, scrivere, osservare in silenzio, dormire poco e ascoltare di più.
Le tappe del cammino
Ecco la divisione classica delle tappe, a seconda dell’itinerario prescelto. Le distanze sono indicative.
Tappa 1 – Da Santiago a Negreira
(22 km, D+ 460 m)
Si parte da Santiago lasciandosi alle spalle la città e la cattedrale. Si attraversano boschi, piccoli villaggi e si arriva al bellissimo ponte medievale di Ponte Maceira, sul fiume Tambre. La tappa termina a Negreira, cittadina abbastanza grande con tutti i servizi, nota per il Palazzo di O Cotón e il monumento all’emigrante.
Tappa 2 – Da Negreira a Olveiroa
(33 km, D+ 415 m)
Una delle tappe più lunghe, ma su terreno facile. Si attraversano aree agricole e collinari con pendenze dolci. Notevole la zona del bacino artificiale di A Fervenza. A Olveiroa si arriva dopo aver superato piccoli nuclei rurali con horreos e mulini. Il paese è piccolo, con alcuni albergues e pochi ristoranti.
Tappa 3 – Da Olveiroa a Finisterre
(32 km, D+ 477 m)
Poco dopo Olveiroa, a Hospital, si trova il bivio: a sinistra si va verso Finisterre. Dopo un tratto in salita e successivamente in discesa, si comincia a intravedere il mare. Si attraversano Cee (grande cittadina con tutti i servizi) e Corcubión (pittoresco borgo di pescatori). Finisterre è una cittadina costiera con un bel centro storico e molti ristoranti che offrono deliziosi piatti di pesce fresco. Il faro, sul promontorio, si raggiunge con una passeggiata di circa 3 km. Tradizionalmente, qui si bruciava un indumento o si lasciava un oggetto come gesto simbolico: oggi la pratica è vietata.
Tappa 3 – Da Olveiroa a Muxía
(28 km, D+ 400 m) – variante
Prendendo a destra al bivio di Hospital si prosegue verso Muxía. Il tratto è prevalentemente su asfalto, ma con deviazioni su sentieri più tranquilli. Si attraversano zone rurali e si incontra l’antico monastero di San Xulián de Moraime. Muxía è una cittadina di mare meno frequentata di Finisterre, più intima e spirituale. Il Santuario della Virxe da Barca si trova in un luogo spettacolare, tra scogliere e rocce levigate. Vicino al santuario si trovano la Pedra de Abalar e la Pedra dos Cadrís, entrambe cariche di leggenda e significati simbolici.
Tappa 4 – Da Muxía a Finisterre
(30 km, D+ 618 m)
Il tratto che collega le due mete è tra i più affascinanti del cammino e leggermente più faticoso. Si lascia il mare per addentrarsi tra campi e colline, per poi ritrovarlo proprio a Finisterre. A Lires, circa a metà strada, è fondamentale fermarsi per ottenere il timbro sulla credenziale, necessario per ricevere entrambi i certificati (Muxiana e Finisterrana). Lires è un paesino molto piccolo, con un albergue e qualche servizio di base.
Come organizzare il viaggio
Il Cammino di Finisterre e Muxía parte ufficialmente dalla Plaza de Obradoiro, proprio di fronte alla cattedrale di Santiago. Da lì si può scegliere di camminare fino a Finisterre (circa 90 km), a Muxía (circa 87 km), o completare un anello che comprenda entrambe le località, percorrendo anche il tratto di collegamento tra le due (circa 30 km). In totale, dunque, si possono camminare oltre 120 km, suddivisi su 3, 4 o fino a 7 giorni, a seconda dell’itinerario scelto.
Il percorso è ben segnalato sin dall’inizio, con le consuete frecce gialle e i “mojones” in pietra che indicano la distanza mancante. Tra Muxía e Finisterre, la segnaletica è bidirezionale, proprio perché è frequente che i pellegrini scelgano di percorrere una delle due tratte per poi proseguire sull’altra.
La difficoltà è considerata medio-bassa. Il percorso si svolge in un paesaggio collinare, con continui saliscendi ma senza dislivelli impegnativi o tecnicamente difficili. Le tappe attraversano ambienti prevalentemente rurali, con tratti di asfalto alternati a sentieri sterrati, boschi, colline e, verso la costa, paesaggi sempre più aperti, fino alla vista dell’oceano.
I periodi migliori per percorrere il Cammino di Finisterre e Muxía sono tra la tarda primavera oppure l’inizio dell’autunno. In questi mesi il clima è mite, le giornate sono più lunghe e i servizi lungo il percorso sono pienamente attivi. Luglio e agosto offrono bel tempo ma anche più affluenza e temperature più alte, mentre maggio, giugno e settembre sono ideali per chi cerca tranquillità e condizioni climatiche ottimali. L’inverno è sconsigliato non tanto per il clima, mai troppo rigido anche se piuttosto piovoso, quanto perché le strutture ricettive sono spesso chiuse e non completamente operative.
Il paesaggio
Uno degli aspetti che rendono unico questo cammino è proprio il paesaggio. Dopo la vitalità dei sentieri jacobei, spesso affollati, qui il silenzio torna protagonista. Si attraversano campi coltivati, foreste di eucalipti, piccoli borghi quasi immutati, e si cammina accanto a fiumi, ruscelli, pascoli, laghi artificiali. Lungo il percorso si incontrano mucche al pascolo, ponti medievali, resti di mulini, vecchi horreos (i granai tradizionali in pietra e legno). Infine, l’oceano: immenso, calmo o rabbioso, sempre presente come meta e come simbolo di infinito. L’Atlantico, poi, più di ogni altro Oceano sa ispirare quel senso di “sublime”, come lo intendevano i Romantici, che mescola meraviglia e timore.
Il tratto finale, sia verso Finisterre che verso Muxía, è spesso carico di emozione. La vista del mare dopo tanti chilometri a piedi rappresenta un vero momento di svolta interiore. Il pellegrino sente che è arrivato davvero alla fine, non solo di un itinerario geografico, ma di una tappa della propria vita.
Dove dormire e dove mangiare
Lungo il cammino sono disponibili sia albergues pubblici che privati. I primi non accettano prenotazioni e funzionano secondo la classica regola pellegrina del “primo arrivato, primo servito”. I privati sono prenotabili e spesso aperti anche in bassa stagione, mentre gli albergues pubblici possono non essere attivi in inverno.
Per quanto riguarda i pasti, non sempre si trovano bar o ristoranti in ogni tappa, quindi è consigliabile partire ogni mattina con almeno acqua e qualche snack energetico per sostenersi durante la tappa. I luoghi più forniti sono, ovviamente, le città più grandi come Santiago, Negreira, Cee, Finisterre e Muxía. Nelle località costiere si possono gustare ottimi piatti a base di pesce fresco e frutti di mare.
Credenziale e certificati
La credenziale del pellegrino è necessaria per accedere agli albergues e per richiedere i certificati. Può essere la stessa usata per il Cammino di Santiago oppure una nuova, ritirabile all’ufficio del turismo di Santiago. È importante far timbrare la credenziale a Santiago per ufficializzare la partenza.
Il Cammino di Finisterre e Muxía non dà diritto alla Compostela, ma permette di ottenere due certificati distinti:
- La Finisterrana, rilasciata presso l’ufficio del turismo di Finisterre
- La Muxiana, rilasciata a Muxía
Per ottenere entrambi i certificati è obbligatorio far timbrare la credenziale a Lires, come prova del collegamento tra le due mete. Chi fa solo Santiago-Muxía, invece, non ha bisogno del timbro di Lires per ottenere la Muxiana.
Come arrivare e tornare
Santiago de Compostela è facilmente raggiungibile dall’Italia con voli diretti, anche low-cost. In alternativa, si può volare su Madrid e da lì prendere un volo interno o un treno. Per il ritorno, sia Finisterre che Muxía sono collegate a Santiago con una linea di autobus. Le corse sono più frequenti da Finisterre. Non è obbligatorio prenotare con largo anticipo: i biglietti si acquistano facilmente a bordo o presso edicole e punti vendita locali. A Muxía, la compagnia Ferrin Group gestisce il collegamento.