Il caso San Nicodemo, la storica ai fedeli di Cirò: «è nato a Sikròs»

  • Postato il 29 agosto 2025
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Il caso San Nicodemo, la storica ai fedeli di Cirò: «è nato a Sikròs»

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Non si ferma la polemica sul protettore di Cirò: La professoressa Francesca Carnea replica agli esponenti dell’Associazione Cammino di San Nicodemo: «è nato a Sikròs» e dimostra di essere laureata e titolata.


Gli studi sul luogo di nascita di San Nicodemo che i cirotani rivendicano come loro illustre concittadino, pubblicati in un libro dalla studiosa Maria Francesca Carnea che individua, invece, nell’antica Sikròs, Sicari o Sicri, frazione di San Procopio in provincia di Reggio Calabria, il luogo dove il santo sarebbe venuto alla luce, hanno suscitato non poche polemiche. Ma ciò che sorprende non è la disputa storica che va avanti ormai dal 2017 nonostante lo studio sia stato proprio commissionato a Carnea, dall’allora sindaco di Cirò Francesco Paletta e poi rifiutato perché ritenuto, probabilmente, scomodo o non veritiero.

LE ACCUSE “POCO SCIENTIFICHE” ALLA STUDIOSA CHE AFFERMA SAN NICODEMO NON È NATO A CIRÒ MA A SIKRÒS

Preoccupanti sono le argomentazioni “poco scientifiche” nei confronti della professoressa. Le propongono sia l’Associazione “Cammino di San Nicodemo e dei fedeli di Cirò”, che si meraviglia persino di “come un giornale serio lascia spazio a falsi storici”, che l’assessore al Turismo, programmazione gestione eventi e manifestazioni del Comune di Cirò, oltre che presidente del “Comitato festa San Nicodemo”, Salvatore Giardino, i quali mettono persino in discussione i titoli accademici di Maria Francesca Carnea oltre che la sua onorabilità di studiosa.

Nella replica al nostro giornale, uscito ieri, 28 agosto 2025, infatti, si legge: “Intendiamo replicare contro le continue diffamazioni sulla nascita di San Nicodemo diffuse dalla signora Maria Francesca Carnea, visto che a noi cirotani non risulta che sia né una docente né una studiosa, ma una che si diverte a copiare da internet tutto ciò che è già stato edito da altri come il libro di Giuseppe Gallucci a cui ha attinto, per meri scopi personali vendicativi e che non ha nulla di culturale. Né ci risulta che nessun sindaco abbia mai fatto progetti su San Nicodemo, a risposta che tutto ciò che scrive è sempre privo di fondamento – verificare per credere – e la sua è solo un modo gratuito per diffamare una intera comunità”.

Seguono le fonti che attesterebbero che San Nicodemo sarebbe nato a Cirò, che sono parte di un articolo già uscito su un giornale online e proposto come originale.

LA RISPOSTA DI MARIA FRANCESCA CARNEA E I SUOI TITOLI

Per buona pace di tutti, Maria Francesca Carnea si è laureata il 7 luglio del 2002 in Filosofia alla Lumsa, la Libera università Maria Santissima Assunta di Roma, con una tesi in Storia medievale su “Libertà e politica in Santa Caterina da Siena”. Relatore è stato il professore Ludovico Gatto e correlatore Antonio Pizzi. Inoltre, un estratto della tesi è stato pubblicato su “Studi Romani” e in seguito la professoressa Carnea ha anche pubblicato un libro sull’argomento, e altri nove testi a carattere storico, filosofico e socio politico.

Ha all’attivo, inoltre, numerosi master e ha frequentato la Scuola di Giornalismo “Gaetano Salvemini” e la Scuola di Liberalismo e Formazione politica della Fondazione Einaudi. Alla professoressa Carnea viene persino contestato dall’assessore Giardino, di essere al centro delle polemiche sorte all’indomani della scelta del cantante neomelodico Salvatore Benincasa dal suo comitato, proprio per la festa di San Nicodemo che si svolge a Cirò i primi di agosto. Ma è stato il giornalista Antonio Anastasi del nostro giornale a scrivere che l’artista era imputato in un processo di ‘ndrangheta e non la Carnea. E in seguito alla denuncia di Anastasi, il parroco don Massimo Sorrentino annullò il concerto.

LA REAZIONE DELLA PROF.SSA CARNEA: «DIFFAMAZIONI E AFFERMAZIONI GRATUITE ALL’AFFERMAZIONE CHE SAN NICODEMO NON È NATO A CIRÒ MA A SIKRÒS»

«È doverosa una rigorosa presa di distanza da un sistema che non riconosce i minimi criteri della decenza – interviene la professoressa Carnea -. Delle affermazioni gratuite, intimidatorie e diffamatorie ne risponderanno nelle sedi opportune. È facilmente riscontrabile l’erroneità della rettifica fatta da “fedeli”, a che titolo, e con quali titoli, soprattutto alla luce dell’ultimo testo aggiornato e pubblicato dalla sottoscritta: S. Nicodemo da Sikròs. Chi pratica la materia sa che la storia guarda avanti, è un divenire che si fa forte di elementi di ragionevolezza nella ricerca, soprattutto se evidenzia errori».

La studiosa invita a superare le argomentazioni del suo libro, con «elementi di ragionevolezza storica, e non cercare a ritroso edulcoranti appigli, privi di fondamento, ancor più imbarazzanti perché sfido chiunque ad avere più bios (praticamente più atti che parlano di nascita e vita) e farli passare da fantasiosa argomentazione a dato storico di credibilità». «I libri di Apollinare Agresta e Antonio Terminelli – precisa Carnea – sono stati superati dagli studi compositi di studiosi di storia medievale e del monachesimo, ben esplicitati nel mio testo in cui argomento con fonti e note.

Quando i “fedeli” rettificano alla sottoscritta, a che pro? E chi sono questi fedeli? Perché non si rivolgono al Vescovo che così chiarisce con nota esplicita? La cultura sana, che è sensibilità, parla naturalmente la lingua dell’Istruzione, sa volare alto, non si lascia scalfire, rimane distinta e distante da ogni involuzione poiché, facendo memoria e ricordando Giovanni Falcone, “Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, perché è in ciò che sta l’essenza della dignità umana”. Opporsi ai tentativi di confusione, di intimidazioni, a mio avviso, è un dovere morale.

L’APPELLO ALLA COMUNITÀ E LE CRITICHE SULL’IMMAGINE DEL SANTO

«Al mio paese, Cirò, territorio di cui sono figlia, auguro di ravvivare una autentica devozione per il santo patrono Nicodemo, poiché la verità storica nulla osta al culto. Occorre distanziarsi dalla tragicomica devozione alla “santa’ ignoranza”, per avere la speranza di un briciolo di futuro di cui non doversi vergognare». E in materia di verità è stata contraffatta persino l’immagine di San Nicodemo che si trova all’interno del libro “Vita di San Nicodemo Abate“, scritto da Apollinare Agresta, abate generale dell’ordine dei basiliani, edito in Roma nel 1677. Lo stesso a cui fa riferimento l’Associazione “Cammino di San Nicodemo e dei fedeli di Cirò”, a sostegno della sua tesi.

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