Il mercato del Carmine (per ora) resta chiuso: “Serve un nuovo sistema per prevenire gestioni spot”

  • Postato il 11 settembre 2025
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  • Di Genova24
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Genova. Il Comune prende tempo sul mercato del Carmine, nuovamente chiuso da oltre un mese, puntando sulla condivisione con il territorio e le associazioni per individuare finalmente un assetto economicamente sostenibile per i gestori e dunque più duraturo.

La lunga e travagliata storia del mercato del Carmine

Il mercato del Carmine ha infatti una storia lunga e travagliata, con tre gestioni fallimentari alle spalle. L’ultima, affidata a un consorzio in cui spiccavano Dalf carni e Porcavacca, ha gettato la spugna a fine luglio, ad appena quattro mesi dalla riapertura.

Quasi tutti i nostri mercati coperti presentano criticità e difficoltà dal punto di vista gestionale, e sulla base di quanto accaduto al Carmine è necessaria una riflessione sul sistema nel complesso – ha detto l’assessora al Commercio Tiziana Beghin in risposta a due interrogazioni in consiglio comunale – Siamo in procinto di avviare un’attività di studio e consultazione dei territori per le eventuali nuove attività, e per il Carmine in particolare coinvolgeremo i Municipio e tutte le associazioni e i comitati che hanno volontà di dare un contribuito a livello di idee imprenditoriali e gestione”.

Va ricordato che la gestione iniziale, pensata per rilanciare la struttura liberty appena ristrutturata, prevedeva una formula mista, banchi di vendita diretta e offerta gastronomica. Era stata archiviata definitivamente nel 2018: troppo scarso il passaggio per consentire ai banchi di sopravvivere. Nel 2019 il mercato del Carmine aveva riaperto prevedendo solo somministrazione di cibo e bevande, con un bar e corner per pizza, hamburger e carne.

Il tentativo di rilancio ad aprile 2025

I gestori avevano resistito sino al 2024, per poi alzare bandiera bianca. Dopo un anno di chiusura, ad aprile la struttura aveva nuovamente riaperto con la P.G.R. S.r.l. di Luca Garbarino, amministratore delegato di Dalf, e da Angelo Perla, amministratore delegato di Porcavacca, passando sempre attraverso il Consorzio del Carmine di Gian Battista Costa e Adriano Anselmi.

L’offerta era pensata per lavoratori in pausa pranzo, universitari, famiglie, residenti e turisti, ma il progetto è naufragato dopo pochi mesi. E tra i residenti del piccolo quartiere incastonato ai piedi di Castelletto il timore è che il mercato diventi un buco nero attirando degrado e anche spaccio, che dal centro storico si è lentamente ma inesorabilmente spostato qui approfittando del minor passaggio.

Spaccio e degrado nel mirino

“L’area è costantemente controllata da agenti di polizia locale del primo distretto – ha chiarito l’assessora Beghin – la criticità principale era la presenza di senza fissa dimora, che sono stati identificati e allontanati ripristinando le condizioni igieniche e sanitarie. Sul fronte spaccio, sappiamo che è un questione annosa, ma sono stati svolti e sono tutt’ora svolti periodici controllo da parte di polizia locale anche con l’ausilio di sistemi di videosorveglianza”.

Prima di inaugurare in grande stile una nuova (l’ennesima) gestione, insomma, meglio riflettere a fondo, sembra dire Beghin, decisa a evitare che la struttura riapra al pubblico per poi tornare a spegnere le luci scontrandosi con i problemi ormai noti.

 

Autore
Genova24

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