Il Primo Maggio di Mattarella: stipendi troppo bassi, morti sul lavoro, sveglia al Governo
- Postato il 30 aprile 2025
- Politica
- Di Blitz
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Domani è il primo maggio, è la festa del lavoro, ma sarà una festa per tutti?
Se ci pg basiamo sui dati ufficiali, la risposta è certamente no. I poveri nel nostro Paese sono tanti, forse milioni e ad essi si aggiungono coloro che con il loro guadagno, non riescono ad arrivare alla fine del mese. Se non sono poveri poco ci manca.
Perchè è un fenomeno che tende a salire e non a scendere? In fondo in Italia vige la democrazia, viviamo nella assoluta libertà, ognuno può esprimersi come vuole, ma un conto è abitare in una Nazione in cui esistono questi privilegi, un altro è fare i conti per mangiare e pagare insieme l’affitto di casa e le bollette.
Basterebbe andare un giorno in uno dei tanti mercati rionali sparsi in ogni città per rendersi conto delle difficoltà che gravano su milioni di famiglie. Ad esempio, ad una casalinga che esce ogni mattina per cercare di mettere insieme il pranzo con la cena con i pochi euro che le sono rimasti nel porta monete.
Il primo maggio della massaia

Un calvario per trovare qualcosa che costa di meno e non faccia immalinconire il marito e i propri figli.
Agli inizi del secolo scorso, all’uscita dalle bancarelle che mostravano la loro merce, c’era una vecchietta dimessa che parlava con un filo di voce. Ripeteva come una cantilena: “Consolatevi con l’aglietto”.
Si, insomma, diceva alle donne che che se ne andavano sconsolate che forse con l’aglio si poteva cucinare qualcosa che fosse gradito ai suoi. E’ una frase che ancora si ricorda quando una massaia o un operaio non riescono a risolvere i problemi di ogni giorno.
“Il problema è che gli stipendi sono da fame”, è il coro di una grande quantità di capi famiglia. E’certamente vero: si guadagna poco e con quel poco ogni bilancio è difficile.
Alla vigilia del primo maggio, il presidente della Repubblica ha voluto affrontare questo delicatissimo problema. “Gli stipendi sono troppo bassi”, ha riconosciutro Sergio Mattarella. E’ un problema che deve essere risolto al più presto per evitare che la povertà continui a crescere.
Il Governo cosa può fare
Il governo che non ha un bilancio roseo, ha stanziato subito un miliardo di euro per far fronte alle situazioni più drammatiche. Ma non è questa somma esigua (seppur necessaria) a dirimere il problema, ci vuole ben altro.
Ecco allora riapparire all’orizzonte l’annosa questione del salario minimo. Cioè, di un salario, di una paga (chiamiamola come più ci aggrada) che ti permetta di sopravvivere e di tirare avanti alla bell’e meglio.
Se la nostra Italia è una repubblica fondata sul lavoro, bisogna non dimeticare mai questo principio. La fatica (rubiamo un termine caro ai napoletani) deve essere premiata secondo i sacrosanti principi di un vivere civile. Succede invece che la disoccupazione rimane alta e allora si accettano stipendi che definire bassi è un eufemismo.
Senza contare il problema dei migranti che a volte accettano di lavorare dieci, dodici ore al giorno pecependo pochi euro che servono loro per comprare un panino, un pezzo di pizza e non morire letteralmente di fame.
Mattarella ha pure ricordato- nel suo intervento in una azienda di Latina -il terribile tema delle morti sul lavoro. “C’è poca sicurezza”, ha ripetuto più volte il capo dello Stato. Il governo deve tener presente questa tragedia ed evitare che ogni mese si debbano contare tante vittime.
In parole più semplici, le leggi debbono cambiare, le norme si debbono adeguare e non si può pensare di rimandare alle calende greche una così alta preoccupazione.
Non è facile venire a capo di questa situazione in un momento di grandi difficoltà che non sono soltanto dell’Italia. E’il mondo che si interroga e cerca in tutte le maniere di ridurre la povertà.
Ecco perché la speranza di tutti è che nei Palazzi non si continui a litigare per ottenere un voto in più o in meno. Le parole di Sergio Mattarella debbono arrivare diritte al cuore dei nostri parlamentari, i quali finalmente si trovino concordi quando si tratta di appianare veri e propri guai che riguardano milioni di nostri concittadini. Sia, dunque, il giorno di domani, una data che ricorderemo per una ritrovata spensieratezza,
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