Il processo di Puff Daddy ha generato su YouTube video generati con l’AI da 70 milioni di visualizzazioni

  • Postato il 1 luglio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Il The Guardian ha passato in rassegna decide e decine di canali YouTube perché incuriosito dal numero – e soprattutto da milioni di visualizzazioni – che hanno generato i video, generati con l’intelligenza artificiale. Quindi non proprio rispondenti al vero. Il tema è il processo di Puff Daddy che iniziato a maggio è terminato da poco, al momento la giuria sta dibattendo per il verdetto. I video non solo hanno hanno milioni di visualizzazioni, ma fatto molto grave lucrano sulla disinformazione.

Secondo i dati raccolti da YouTube, negli ultimi 12 mesi, ventisei canali hanno generato quasi 70 milioni di visualizzazioni da circa 900 video di Puff Daddy basati sull’intelligenza artificiale.

“I canali sembrano seguire una formula simile. – si legge sul The Guardian – Ogni video ha in genere un titolo e un’anteprima generata dall’intelligenza artificiale che collega una celebrità a Puff Daddy tramite un’affermazione falsa, come ad esempio che la celebrità ha appena testimoniato al processo, che l’imputato l’ha costretta a un atto sessuale o che la celebrità ha condiviso una rivelazione scioccante sull’ex magnate dell’hip hop”.

E ancora: “Le anteprime spesso raffigurano la celebrità sul banco dei testimoni accostata a un’immagine di Puff Daddy. Alcune raffigurano il produttore e la celebrità in una situazione compromettente. La stragrande maggioranza delle miniature contiene citazioni inventate con lo scopo di scioccare gli utenti, come ‘Mi ha sco***ato per 16 ore”, ‘Daddy ha sco***ato la vita di Bieber’ e ‘Lei lo ha venduto a Daddy’“.

Una nuova formula di business? Sì, ad affermarlo è Wanner Aarts, che gestisce decine di canali YouTube con contenuti generati dall’intelligenza artificiale e vende un corso su come guadagnare sulla piattaforma: “Se dicessi: ‘Ehi, come posso guadagnare 50.000 dollari il prima possibile?’, la prima cosa sarebbe spacciare droga, ma la seconda sarebbe probabilmente aprire un canale su Diddy”. E così è stato.

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Il Fatto Quotidiano

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