“Il volo doveva essere di sole due ore, ma è finito per durarne 32. Ci hanno offerto a malapena un bicchiere d’acqua”: l’agonia dei passeggeri
- Postato il 12 giugno 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Un volo Condor partito il 24 maggio da Zurigo e diretto a Creta è durato 32 ore senza mai arrivare a destinazione. Doveva essere un viaggio di poco più di due ore, ma l’Airbus A320 con 137 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio ha girato per mezza Grecia tra tentativi di atterraggio falliti, scali non previsti e una notte fuori casa. Alla fine, l’aereo è tornato a Zurigo. E passeggeri non hanno mai messo piede a Creta.
Il decollo da Zurigo è avvenuto con mezz’ora di ritardo, alle 6:50. Al momento dell’atterraggio, i venti fortissimi sull’aeroporto di Heraklion hanno reso impossibile la discesa. Il comandante ha effettuato ben nove giri sopra lo scalo, restando sospeso in attesa di una finestra meteo utile. Poi il carburante iniziava a scarseggiare. Alle 11:24, il pilota ha dirottato l’aereo verso Atene per un primo rifornimento. Dopo oltre due ore a terra, nuovo decollo e secondo tentativo verso Creta. Altro nulla di fatto. L’Airbus ha quindi puntato su Kos, dove è atterrato per una breve sosta tecnica. Poco dopo, è ripartito, ma non per provare ancora. Alle 18, è stato dirottato su Salonicco, dove l’equipaggio ha raggiunto il limite massimo di ore di volo. “Poiché le condizioni meteorologiche purtroppo non sono migliorate, il volo è costretto a tornare a Zurigo”, ha dichiarato un portavoce Condor.
L’indomani, alle 9 del mattino, nuovo e ultimo tentativo: altro decollo e altro volo verso Heraklion. Ma il vento era ancora lì. L’aereo è tornato nuovamente su Atene, poi la decisione definitiva: stop. Ritorno a Zurigo. Atterraggio finale alle 15, dopo 32 ore esatte. “A causa delle condizioni meteorologiche estreme e dei forti venti, i decolli e gli atterraggi all’aeroporto di Heraklion sono stati possibili solo in misura limitata”, ha spiegato la compagnia.
Secondo quanto riportato, alle persone a bordo è stato offerto solo un bicchiere d’acqua. E la notte trascorsa a Salonicco è stata a carico loro. “Ci hanno detto che dovevamo arrangiarci con l’hotel. Nessuna assistenza. Abbiamo pagato tutto noi”, racconta un passeggero.
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