In Calabria cresce l’offerta di lavoro per esperti di dati
- Postato il 19 giugno 2025
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Il Quotidiano del Sud
In Calabria cresce l’offerta di lavoro per esperti di dati
In Calabria cresce l’offerta di lavoro per esperti di dati, la delegata al Placement dell’Unical conferma. «Richiesti anche dal low tech» . Lo studio: incidenza maggiore rispetto alla Lombardia «Il baricentro dell’innovazione si sposta verso il Sud».
Al Sud cresce la richiesta di competenze nel campo dell’Ict e dell’intelligenza artificiale. In Calabria l’incidenza nelle offerte di lavoro di proposte per data scientist (27,2%) supera il dato della Lombardia. È quanto emerge nel primo report “AI e data skill report 2025”, realizzato dall’Osservatorio sulle competenze emergenti di Data Masters, academy che si occupa di formazione AI e formazione continua. Un’analisi che fotografa l’evoluzione delle richieste del mercato del lavoro italiano in ambito AI e data science. L’indagine si basa su un’analisi di oltre 18mila annunci di lavoro pubblicati su LinkedIn Italia nel primo trimestre del 2025, processati attraverso un’architettura avanzata di agenti AI.
Secondo il report, le competenze in data science (presenti nel 14,3% degli annunci) e python (7,2%) risultano essere le più ricercate nel panorama italiano, confermando la loro centralità in ambito AI e data science. Tuttavia, emergono con forza anche competenze più avanzate e specialistiche: machine learning è richiesta nel 6,1% degli annunci, seguita da deep learning (3,2%), mlops (2,3%) e langchain/agentic applications (0,8%). Dati che indicano una netta accelerazione verso tecnologie di frontiera.
IL SUD ITALIA PUNTA SULL’INNOVAZIONE: IN CALABRIA CRESCE L’OFFERTA DI LAVORO PER ESPERTI DATI
Contrariamente ai trend storici – spiega l’Osservatorio – il Sud Italia mostra performance superiori alla media nazionale nella domanda di competenze Ai. In Calabria, la richiesta di competenze in data science raggiunge il 27,2% (quasi il doppio della media nazionale), mentre in Puglia si attesta al 21,2%. Anche Python è richiesto nel 12,3% degli annunci calabresi e nell’11,9% in quelli pugliesi. «Il Sud sta dimostrando una sorprendente capacità di rispondere alla domanda di innovazione, anche grazie a una crescente presenza di poli universitari, acceleratori d’impresa e investimenti pubblici e privati. Questo ci spinge a pensare la formazione come leva strategica territoriale», sottolinea Vincenzo Maritati, AI researcher e co-founder di Data Masters.
La domanda di data scientist in Calabria, insomma, incrocia la presenza di un centro di formazione universitaria – l’Unical – di riconosciuta eccellenza nel campo dell’Ict e dell’Intelligenza artificiale che negli anni, oltre a formare laureati di grande competenza, ha stimolato la nascita di startup innovative e ha svolto il ruolo di attrattore di grandi player nazionali e internazionali del settore. Da Ntt Data a, più di recente, Accenture, che hanno preso tutti ‘casa’ nei pressi del campus universitario. Non solo perché sanno di trovare lì ‘forza lavoro’, ma perché negli anni si è consolidato un fitto dialogo con l’ateneo che coinvolge anche la definizione dei percorsi formativi.
LA COLLABORAZIONE TRA UNIVERSITÀ E AZIENDE
«Siamo investiti oggi da un tasso di cambiamento tale da non poter esser affrontato come prima – spiega la professoressa Giusy Simone, delegata del rettore Nicola Leone per il Placement e fundraising – Collaboriamo con le aziende nello sviluppo delle competenze trasversali. Con Accenture lavoriamo su un programma di soft skill». Dal 2021, da quando ha assunto la delega, la docente conferma l’aumento dell’interesse delle aziende verso i laureati Unical e la crescita della domanda di determinate competenze. «Un tasso di crescita esponenziale, basta scorrere l’elenco dei recruiting day organizzati su richiesta delle imprese» commenta.
Il che da un lato testimonia l’orientamento dell’attuale mercato del lavoro, dall’altro conferma la consolidata immagine dell’Unical come luogo di formazione «di capitale umano ad alto valore aggiunto». Le figure più richieste, conferma la professoressa Simone, sono data scientist e ingegneri informatici. Ma non sono solo le aziende del settore Ict ad aprire il reclutamento per queste figure. «Sono competenze richieste anche dalle aziende cosiddette low tech che si trovano a gestire una mole sempre più importante di dati» spiega ancora la docente. Il che mostra come l’aumento di domanda di data scientist, così rilevante in Calabria negli ultimi mesi, sia anche la spia dell’accelerazione impressa dal settore produttivo e dagli apparati amministrativi del territorio per colmare il gap con altre aree del Paese.
CALABRIA CRESCE L’OFFERTA LAVORO PER ESPERTI DI DATI: CACCIA AI TALENTI E MIGLIORAMENTO DELL’OCCUPABILITÀ
«Peraltro assistiamo spesso a una vera e propria caccia ai talenti. I nostri laureati – continua la delegata al Placement dell’Unical – hanno in diversi casi la possibilità di scegliere tra opzioni diverse. I dati Almalaurea del resto confermano il trend positivo». Il più recente rapporto del Consorzio, pochi giorni fa, lo testimonia, segnalando un miglioramento del tasso di occupabilità dei laureati Unical: la quota di laureati magistrali (biennali o a ciclo unico) impiegati entro un anno dal titolo cresce dal 69,1% al 71,1%, a cinque anni dalla laurea si registra un incremento superiore al trend nazionale, passando dall’82% all’84,3%.
«Noi stiamo lavorando su un placement sempre più customizzato. In grado di rispondere alle esigenze del mondo del lavoro e a quelle dei nostri studenti– racconta ancora Simone – Stiamo sviluppando un modello di intelligenza artificiale che possa fare matching tra le richieste delle aziende e i profili dei nostri laureati». Uno strumento, spiega, utile anche per superare una certa visione tradizionale che vede alcuni laureati orientati solo verso determinati sbocchi professionali. «Pensi a un laureato in Filosofia – spiega – Tradizionalmente viene considerato destinato all’insegnamento. Tra le competenze però che ha sviluppato nel suo percorso di lavoro ce ne sono alcune, come la capacità di astrazione di pensiero, che sono molto richieste dalle imprese, perché utili per lo sviluppo di strategie aziendali.
La piattaforma in fase di sviluppo ci consentirà poi di avere anche un feedback utile rispetto alla nostra offerta formativa. Confidiamo di aver pronto un prototipo entro la fine del mandato del rettore».
Il Quotidiano del Sud.
In Calabria cresce l’offerta di lavoro per esperti di dati