Incipit milionari e imprese da Guinness
- Postato il 28 dicembre 2025
- Di Il Foglio
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Incipit milionari e imprese da Guinness
Una oramai remota campagna pubblicitaria reclamizzava forti sconti sui prezzi di copertina riducendo le quantità enunciate nei titoli e promettendo, dico a caso, Quattro anni e mezzo in Tibet e Settantacinque anni di solitudine. Si potrebbe ora pensare a una nuova campagna che decori il romanzo di Gabriel García Márquez con la fascetta “Il libro da un milione di euro”, in riferimento non già al prezzo – l’edizione corrente Mondadori costa 15 euro – bensì al premio vinto da una concorrente di “Chi vuol essere milionario” riconoscendo l’incipit di Cent’anni di solitudine nella citazione acclusa alla domanda. Ne è scaturito un dibattito riguardo al caso che le domande di questa nuova edizione del quiz di Canale 5 siano troppo semplici, come sospettano il Riformista e il Post.
Ora, è ozioso chiederselo, in quanto non esistono domande facili o domande difficili, ma soltanto risposte che si conoscono o meno. Una domanda su un’informazione più diffusa (che giorno è oggi?) può ricevere risposta da chiunque, mentre una domanda su un’informazione segreta (in quale cassetto tengo i calzini?) può riceverla da un’unica persona, per la quale però sono entrambe parimenti facili. La vincita a “Chi vuol essere milionario” denota piuttosto che le risposte sui libri siano ormai ritenute più vicine ai segreti che alle informazioni diffuse. Quando Rai 3 trasmetteva “Per un pugno di libri”, venivano chiesti a delle scolaresche dettagli specifici sui contenuti di un romanzo, tali da richiedere almeno un’attenta rilettura; purtroppo per gli studenti, in palio non c’era un milione di euro ma solo altri libri, poiché all’epoca si riteneva che per sapere qualcosa bastasse leggere e che, pertanto, ricordare l’incipit di un romanzo non costituisse un evento epocale. Ora che la lettura è diventata un’azione da Guinness dei primati, e ancor più il prestare attenzione a quanto si legge e ricordarlo, il suo valore in gettoni d’oro è aumentato esponenzialmente, anche se il romanzo in questione è (era) un bestseller. D’altronde, il quiz ha totalizzato il 19,7% di share: vuol dire che si potrebbe porre la stessa domanda al restante 80,3% dei telespettatori e risparmiare comunque il milione di euro.
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