Interviene per difendere il figlio di 14 anni in una lite, viene colpito con un pugno e muore un mese dopo
- Postato il 18 luglio 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Vladimir Radu, 39 anni, di origini moldave, è morto il 23 giugno scorso a seguito di una grave emorragia cerebrale. L’uomo era stato colpito con un violento pugno al volto il 21 giugno, davanti alla discoteca “Area City” di Mestre, mentre cercava di difendere il figlio quattordicenne coinvolto in una lite. Secondo la ricostruzione, il diverbio era iniziato per una battuta di cattivo gusto pronunciata dal ragazzo nei confronti di un adulto, un 25enne, anche lui moldavo.
La discussione si è rapidamente trasformata in una rissa nel parcheggio della discoteca. Radu sarebbe intervenuto per proteggere il figlio e, secondo il racconto dell’aggressore, gli avrebbe afferrato il collo. Ne sarebbe seguita una colluttazione, culminata in uno spintone e un pugno violento che ha fatto crollare a terra Radu. Due testimoni presenti con la vittima hanno assistito alla scena.
L’aggressore libero e le polemiche
Il giovane aggressore, dopo essere fuggito brevemente all’estero, è stato fermato al suo ritorno in Italia su ordine del PM veneziano Alessia Tavarnesi, con l’accusa di omicidio preterintenzionale. Dopo la convalida del fermo, però, il 25enne è tornato in libertà, sottoposto solo all’obbligo di dimora nel comune di Spinea.
Resta da chiarire se a causare la morte di Radu sia stato direttamente il pugno o l’impatto con l’asfalto. Saranno i periti a stabilirlo. Intanto, la discoteca “Area City”, teatro dell’aggressione, non è nuova a episodi violenti: in passato era già stata chiusa temporaneamente dal Questore di Venezia proprio per motivi legati alla sicurezza e all’ordine pubblico.
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