Jane Austen e William Turner: parole, immagini e dimore di campagna
- Postato il 5 ottobre 2025
- Arte Moderna
- Di Artribune
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In due angoli diversi d’Inghilterra, nello stesso anno, il 1775, venivano al mondo Jane Austen e Joseph Mallord William Turner. I due non si incontrarono mai, eppure le loro opere sembrano dialogare ancora oggi: Austen seppe convertire l’ordinarietà della vita in un palcoscenico dell’animo umano, mentre Turner sublimò la realtà convertendola in visioni di luce. Seduta a uno scrittoio nel cottage di Chawton, tra le campagne dell’Hampshire, l’autrice, con la grazia di una prosa limpida, lucida e acuta, trasformava le piccole vicende della quotidianità in verità universali: nei suoi romanzi, un ballo, una passeggiata nel verde, una conversazione o un silenzio diventano rivelazione dei caratteri dei personaggi, spesso in cerca di equilibrio tra sentimenti e convenzioni. Non a caso, Virginia Woolf, che più di chiunque altro colse la modernità e la grandezza di Jane Austen, descrisse la sua narrazione come una sorta di raffinata partita a scacchi, in cui ogni mossa può svelare un pensiero nascosto o una passione taciuta, e uno statista risoluto come Winston Churchill raccontò di aver trovato, durante una convalescenza, tra le pagine di Pride and Prejudice, “un quieto riparo dalle tempeste della storia”.
Nello stesso periodo, davanti al cavalletto nel suo atelier londinese, William Turner reinventava la pittura di paesaggio catturando cieli tempestosi illuminati da tinte cangianti. Così anche quei luoghi che la scrittrice descriveva come placidi e ordinati, sulle tele del pittore si dilatano in scenari grandiosi e vibranti: orizzonti che si incendiano di bagliori, mari e fiumi che ribollono di energia, terre che sembrano respirare e muoversi al ritmo della natura stessa. In questo incontro silenzioso tra parole e colori, Austen e Turner rivelavano la stessa grande capacità: restituire la dinamica profonda della realtà e dell’esperienza umana con una precisione sorprendente e con una voce che attraversa i secoli e ci raggiunge intatta.

Tra quadri e manoscritti, l’omaggio ai due artisti in una mostra a Londra
Proprio per celebrare il duecentocinquantesimo anniversario della nascita di entrambi gli artisti, la mostra Austen and Turner: A Country House Encounter ha aperto le sue porte (fino al 19 ottobre 2025) nella scenografica sede di Harewood House, nello Yorkshire, tra opere d’arte moderna e arredi Chippendale. Per la prima volta, la scrittura della romanziera e la pittura del paesaggista vengono messe in relazione tra loro e, come valore aggiunto, questo accade nelle sale di una dimora che riflette le caratteristiche tipiche delle country house descritte da Jane Austen: veri e propri microcosmi di rituali, aspirazioni e contraddizioni sociali. Turner, giovanissimo, rappresentò due volte, nel 1797 e nel 1798, proprio Harewood e i suoi giardini in vedute che già prefiguravano la sua visione luminosa e drammatica della realtà. In esposizione ci sono quadri, prime edizioni a stampa, manoscritti rari (come quello del romanzo incompiuto Sanditon), costumi d’epoca e oggetti originali che restituiscono al visitatore la complessità di un’epoca, accompagnati da nuove creazioni artistiche e da un ricco calendario di eventi: balli in stile Regency, conferenze, letture e workshop per famiglie. La mostra invita così anche a uno sguardo più ampio, che da Harewood si può estendere verso altre importanti storiche dimore.
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In viaggio nelle campagne inglesi per celebrare Jane Austen e William Turner
Settembre e ottobre, quando i grandi parchi si accendono dei colori autunnali, sono i mesi ideali per intraprendere questo itinerario che si snoda dal nord al sud dell’Inghilterra. La prima tappa è vicinissima ad Harewood: si tratta di Fountains Abbey, la spettacolare abbazia cistercense del XII Secolo, patrimonio dell’UNESCO, immersa nel suggestivo parco di Studley Royal, con laghi, cascate, canali e templi. È una delle destinazioni storiche più affascinanti del Regno Unito, che unisce storia medievale, arte paesaggistica settecentesca e architettura vittoriana in un unico straordinario sito. Nel parco si aggirano centinaia di cervi liberi, la cui presenza aggiunge ulteriore fascino all’ambiente naturale. Le rovine dell’abbazia mostrano ancora oggi l’imponenza della originaria architettura medievale e hanno da sempre ispirato artisti, tra cui Turner, nelle sue rappresentazioni di architettura e paesaggio.
Sempre nel North Yorkshire è da visitare anche Allerton Castle, residenza neogotica edificata a metà Ottocento su una struttura preesistente. Con la grande sala baronale, una delle più alte e sontuose d’Inghilterra, la cappella privata di St Mary e le vetrate istoriate, la dimora riflette la passione ottocentesca per il pittoresco. Più a sud, nel Derbyshire, sorge Chatsworth House, residenza della famiglia Cavendish, duchi di Devonshire, che è celebre per la sua straordinaria collezione d’arte, che include disegni e dipinti di grandi maestri, e per i giardini monumentali, trasformati nel Settecento da Capability Brown e arricchiti nel secolo successivo da Joseph Paxton. La dimora, apprezzata per la grandiosità e la bellezza, è spesso scelta come set cinematografico, anche per film tratti dai romanzi di Jane Austen. Se si visita entro il 5 ottobre 2025, potrà vedere anche la mostra The Gorgeous Nothings: Flowers at Chatsworth, che celebra i fiori in tutte le loro forme attraverso opere storiche e contemporanee provenienti dalle Devonshire Collections e da musei internazionali.

Le location di Austen e i paesaggi di Turner
Anche Lyme Park, nella regione confinante del Cheshire, è stata una location per l’adattamento, questa volta televisivo, di un libro della scrittrice, grazie alla sua eleganza dovuta a un’armoniosa combinazione di stili architettonici, tra cui l’Elisabettiano, il Palladiano e il Barocco, e alle incantevoli vedute panoramiche sui boschi e sulle brughiere circostanti che si godono dalle sue finestre. Una dimora più raccolta è Rousham House, nell’Oxfordshire, gioiello del primo paesaggismo inglese, che mostra l’eleganza sobria e l’armonia dei giardini all’inglese disegnati da William Kent tra il 1737 e il 1744. Qui il foliage autunnale fa da sfondo a statue classiche e piccoli ponti, creando scorci di pura poesia che Turner avrebbe potuto trasformare in acquerelli luminosi.
L’itinerario prosegue nel Wiltshire, dove, su una collina che si affaccia sulla valle del fiume Frome, si trova Ilford Manor, con i suoi giardini all’italiana ottocenteschi, che si distendono tra viali di cipressi, pergolati e rose antiche. Infine, per conoscere meglio Turner non solo come pittore ma anche nella sua dimensione privata, si può visitare Sandycombe Lodge, la casa che l’artista si fece costruire nel 1813 a Twickenham, non lontano da Londra. È più modesta delle grandi country houses aristocratiche, ma è carica di significato perché era il luogo in cui l’artista poteva immergersi in quel mondo naturale che tanto amava.
Nicoletta Rita Speltra
L’articolo "Jane Austen e William Turner: parole, immagini e dimore di campagna" è apparso per la prima volta su Artribune®.