La Basilicata a trazione verde

  • Postato il 14 maggio 2025
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La Basilicata a trazione verde

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Basilicata a trazione verde: bene l’agricoltura biologica, pollice verso per perdite idriche ed emissioni, secondo “Italy for Climate” il 44% dei consumi energetici soddisfatti da rinnovabili.


La Basilicata terza in Italia per l’energia verde, con il 44% dei consumi energetici soddisfatti da fonti rinnovabili: un valore che sovrasta la media nazionale ferma al 19% (nonostante il calo rispetto al picco del 50% del 2020). Meglio dei lucani fanno gli abitanti della Valle d’Aosta (96,3%) e del Trentino Alto Adige (53%). Il dato emerge dalla piattaforma “Italy for Climate” che, in collaborazione con Ispra, ha presentato i risultati di “Ciro” (Climate Indicators for Italian Regions), il primo database italiano che monitora le performance climatiche delle regioni.

ECCELLENZA NELL’AGRICOLTURA BIOLOGICA E BASSA VULNERABILITÀ ALLE ALLUVIONI

Ma ci sono anche altri aspetti presi in considerazione che riportano ad una attenzione lucana verso la sostenibilità: «bene l’agricoltura biologica con una delle quote più basse di utilizzo di fertilizzanti, e il 28% di agricoltura biologica», spiega il rapporto. Attualmente infatti sono 5340 le aziende agricole lucane che hanno rinunciato all’impiego di concimi chimici e fitofarmaci di sintesi, operando nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente. Si tratta principalmente di aziende ad indirizzo cerealicolo-foraggero che unite ai prati pascolo e ai boschi, costituiscono più dell’80% dell’attività biologica territoriale; a seguire le aziende olivicole, frutticole, orticole e zootecniche.

«Considerato che, ad oggi, circa 116 mila ettari dei 538 mila totali costituiscono la superficie agricola destinata al biologico, risulta che quasi un quarto della SAU regionale è destinata a questo metodo di produzione». Su questacrescita molto hanno inciso le politiche di sviluppo rurale messe in atto… Secondo la piattaforma “Italy for Climate”, inoltre, la regione lucana è anche la meno esposta d’Italia al rischio alluvionale, con appena l’1% della popolazione attualmente interessata. In questo senso la regione con la vulnerabilità spiccatamente più alta è il Friuli Venezia Giulia, seguita da altre aree del nord come la Lombardia (secondo rischio più alto), il Veneto ed il Trentino Alto Adige.

PROGRESSI NELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA MA CRITICITÀ NELLE RETI IDRICHE ED EMISSIONI

Guardando alla sostenibilità la piattaforma Ciro ha rilevato «importanti progressi» nella transizione ecologica lucana: «se nel 2024 sono state registrate le prime due comunità energetiche della regione. dopo che nel 2022 non ne era stata attivata nessuna, la quota di edifici in classe A ha raggiunto il 13%, superiore alla media italiana dell’11%;», registra l’analisi. Il mix energetico primario mostra una composizione abbastanza peculiare, con il 41% dei consumi finali soddisfatti da petrolio e il 44% da fonti rinnovabili. Ma non tutto va benissimo.

Le principali criticità – emerge dal Rapporto – per la Basilicata sono rappresentate dalle perdite della rete idrica, risultate le più alte d’Italia, e dalle emissioni pro-capite superiori alla media nazionale «nonostante gli assorbimenti naturali in rapporto alla superficie regionale siano significativi». Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto la Basilicata è seconda solo alla Sardegna, con 10,95 tonnellate di C02 equivalente per abitante.

Male anche i gas serra dell’industria: la regione è terzultima. «Il settore industriale lucano presenta performance positive per quanto riguarda i consumi energetici in rapporto al valore aggiunto e un tasso di elettrificazione in linea con la media nazionale», scrive Italy for Climate. I lucani sono poi quinti per emissioni procapite di gas serra dei trasporti (ma in questo caso i livelli sono inferiori alla media nazionale) e penultimi in quelli emessi in agricoltura.

BASILICATA A TRAZIONE VERDE: L’IMPORTANZA DEL MONITORAGGIO PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA

«La capacità delle regioni di monitorare e migliorare le proprie performance climatiche rappresenta oggi un elemento cruciale per accelerare la transizione ecologica del nostro Paese», spiega Andrea Barbabella, coordinatore di Italy for Climate. «Per guidare efficacemente questa transizione sono necessari dati e informazioni sempre più aggiornati e affidabili. È proprio con questo obiettivo che Italy for Climate, in collaborazione con Ispra, ha sviluppato “Ciro”: strumento che supporta concretamente le regioni nel percorso verso la decarbonizzazione».

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