La Bce dà il via libera a Mediobanca su Banca Generali. Occhi puntati sull’assemblea del 21 agosto

  • Postato il 19 agosto 2025
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  • Di Forbes Italia
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La Banca Centrale Europea ha autorizzato Mediobanca ad acquisire il controllo diretto di Banca Generali, nell’ambito dell’offerta pubblica di scambio volontaria (Ops) lanciata lo scorso aprile sulla totalità delle azioni ordinarie della società. Banca d’Italia invece ha dato l’ok per il controllo indiretto su Generfid, Intermonte Partners Sim, Intermonte Sim e partecipazioni qualificate in BG Saxo Sim, Nextam Partners Sim, 8a+ Investimenti Sgr e Tosetti Value Sim.

Contemporaneamente, la Bce ha approvato l’acquisizione di partecipazioni dirette e indirette per un valore complessivo superiore al 10% dei fondi propri consolidati di Mediobanca. Con l’operazione perfezionata, Banca Generali diventerà una ‘significant supervised entity’, ovvero un’istituzione finanziaria che, a causa delle sue dimensioni, importanza economica, collegamenti con altri enti e complessità delle operazioni, è soggetta alla supervisione diretta della Banca Centrale Europea.

Monte dei Paschi di Siena nel frattempo guadagna adesioni nell’ambito dell’Ops su Mediobanca.

Cosa dovrà fare Mediobanca dopo il via libera

Entro sei mesi dall’acquisizione, Mediobanca dovrà presentare un piano d’integrazione comprensivo delle seguenti autorizzazioni:

  • Misure e soluzioni organizzative per l’allineamento operativo.

  • Tempistiche delle attività con focus su controllo interno e razionalizzazione.

  • Un piano IT dettagliato (costi stimati, outsourcing, exit strategy, supervisione rischio informatico, sicurezza informatica, data quality, continuità operativa).

  • Impatti sui requisiti patrimoniali (incluse eventuali deviazioni dalle ipotesi iniziali).

  • Un framework di governance per l’intero processo.

Una volta approvato, una delle principali condizioni di efficacia dell’Ops sarebbe finalmente raggiunta.

L’assemblea del 21 agosto: il punto della situazione

L’approvazione dell’Ops è ora nelle mani degli azionisti, con l’assemblea fissata per giovedì 21 agosto, dove il destino dell’operazione sarà deciso. Secondo le ricostruzioni, circa il 40% del capitale sarebbe intenzionato a votare contro o ad astenersi, con in testa Delfin e Caltagirone (insieme circa il 30%).

Al contrario, il management, supportato dai membri dell’accordo di consultazione e da alcuni investitori istituzionali, ha il favore del mercato. La partecipazione attesa è tra 75% e 80%, ma perché il sì prevalga servirà superare l’80% di affluenza.

Intanto Mps accelera: adesioni in crescita, obiettivo il 35% entro settembre

Nel frattempo, l’offerta pubblica di scambio promossa da Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca sta guadagnando terreno. Dal 13,47% di adesioni raccolte lo scorso 14 agosto, Mps sale oggi al 19,41%, raccogliendo in un solo giorno oltre 49,5 milioni di adesioni.

Mps punta a raggiungere almeno il 35% di adesioni, soglia che le consentirebbe di esercitare un’influenza significativa, anche se formalmente l’Ops richiederebbe fino al 66,6%. La scadenza per questa offerta è l’8 settembre 2025. 

Sul fronte politico, il governo segue da vicino l’Ops di Mps su Mediobanca. Palazzo Chigi ha più volte espresso un cauto favore a operazioni che possano consolidare il sistema bancario nazionale, rafforzando Siena e favorendo una progressiva riduzione della partecipazione statale in Mps. Nonostante la presenza dello Stato come azionista, il Tesoro ha ribadito che l’operazione deve restare guidata dal mercato e senza interventi diretti nell’offerta. L’esecutivo, dunque, pur non intervenendo formalmente con strumenti come il golden power, osserva la partita con interesse, consapevole che l’esito dell’Ops influenzerà sia la governance della banca senese sia il futuro del sistema finanziario italiano.

L’articolo La Bce dà il via libera a Mediobanca su Banca Generali. Occhi puntati sull’assemblea del 21 agosto è tratto da Forbes Italia.

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Forbes Italia

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