La chiusura dei negozi monomarca di Chiara Ferragni: perdita da 1,2 milioni in due anni

  • Postato il 10 giugno 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Due settimane dopo l’annuncio della chiusura del negozio di Chiara Ferragni in Via del Babuino, a Roma, e della liquidazione di Fenice Retail S.r.l., arrivano i dati che certificano la crisi definitiva della società che gestiva i negozi del marchio dell’influencer. Nel biennio 2023-2024 le due boutique monomarca dell’imprenditrice digitale hanno infatti perso circa 1,21 milioni di euro. A svelare tutti i dettagli è l’agenzia Radiocor, che ha potuto consultare i documenti relativi alla messa in liquidazione della società, già comunicata alla fine di maggio e motivata con l’obiettivo di una “più efficiente allocazione delle risorse” e intraprendere una “razionalizzazione delle sue attività”. Ma che cosa emerge dai numeri? Che in due anni la Fenice Retail “ha registrato ricavi per complessivi 644mila euro ma con costi molto più alti, intorno ai 2 milioni di euro. Da qui le perdite finali, pari a circa 530mila euro nel 2023, in aumento a 684mila nel 2024”, l’anno nel quale l’effetto del cosiddetto “Pandoro Gate” – tra crisi reputazionale, fuga dei brand con cui collaborava la Ferragni e crollo del business – è stato dirompente.

“Il passivo ha così portato alla riduzione del capitale sociale della Retail al di sotto del minimo di legge, con un patrimonio netto negativo, e alla successiva decisione di sciogliere l’azienda”, aggiunge Il sole 24 ore. In meno di un anno, dunque, Ferragni ha dovuto chiudere i monomarca che vendevano scarpe, borse, gioielli, occhiali, biancheria intima, costumi, trucchi e tutti gli altri prodotti delle sue collezioni (la cui vendita prosegue on line e attraverso altri canali). La prima vetrina a chiudere è stata quella di Milano, nell’agosto del 2024, ma poche settimane fa la stessa sorte è toccata al negozio di Roma.

Una decisione che per molti è un ulteriore colpo all’immagine della Ferragni, ma comunque in linea con il piano di riduzione dei costi avviato dal manager Claudio Calabi, nominato lo scorso novembre amministratore della Fenice Srl (la società che detiene il marchio di Chiara Ferragni e i diritti sui prodotti). Quanto alle perdite della Retail, aggiunge Il sole 24 ore, sono di fatto “già coperte dalla maxi-ricapitalizzazione da 6,4 milioni di euro della capogruppo Fenice Srl (che nel 2023 e nei primi undici mesi del 2024 ha perso nel complesso circa 10,2 milioni di euro). Aumento di capitale, sottoscritto nei mesi scorsi dall’influencer, che ha in questo modo ripreso la maggioranza assoluta della galassia che ruota intorno al suo brand”. Ma oltre che al risanamento dei conti delle sue aziende, la Ferragni deve pensare anche alle questioni giudiziarie: a settembre, infatti, cominceranno infatti a Milano le udienze del processo nel quale è accusata di truffa aggravata.

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Il Fatto Quotidiano

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