La Corte di Cassazione ha assolto l’avvocato Armando Veneto

  • Postato il 9 luglio 2025
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La Corte di Cassazione ha assolto l’avvocato Armando Veneto

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La Corte di Cassazione ha assolto l’avvocato Armando Veneto dalle accuse di corruzione e concorso mafioso, ribaltando le tesi accusatorie.


ROMA- L’avvocato penalista Armando Veneto è stato definitivamente assolto dalle accuse di corruzione in atti giudiziari e concorso esterno in associazione di stampo mafioso. La decisione è stata presa quest’oggi, 9 luglio 2025, dalla prima sezione penale della Corte di Cassazione, che ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Catanzaro. La notizia, comunicata dai difensori di Veneto, gli Avvocati Vincenzo Maiello e Beniamino Migliucci. “Cala il sipario su una tra le più controverse accuse giudiziarie degli ultimi anni, che fin dal loro sorgere erano apparse contrarie ai fatti e avevano destato generale incredulità non solo nel mondo forense ma anche nei luoghi della politica e della società civile ove Armando Veneto ha ricoperto molte importanti cariche, sempre portando la competenza, l’umanità e la passione di una personalità illuminata”. Hanno dichiarato Maiello e Migliucci.

LA CASSAZIONE HA ASSOLTO L’AVVOCATO ARMANDO VENETO DALLE ACCUSE DI CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI E ASSOCIAZIONE MAFIOSA

“Onore ai giudici di appello e di legittimità – proseguono Maiello e Migliucci – per aver riaffermato il primato delle ragioni del diritto e della ortodossa valutazione della prova, facendo vivere una giornata di festa allo stato di diritto”. I fatti contestati all’avvocato Veneto risalgono al 2009 riguardavano una presunta – per la procura- corruzione del giudice Giancarlo Giusti, all’epoca componente del Tribunale del riesame di Reggio Calabria.

Giusti, arrestato nel 2012 con l’accusa di corruzione aggravata dalle modalità mafiose e suicidatosi nel 2015, nel 2009 annullò un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Rocco e Domenico Bellocco, presunti esponenti della ‘ndrangheta, e di Rocco Gaetano Gallo. Secondo l’accusa sostenuta della Dda di Catanzaro, l’avvocato Veneto avrebbe influenzato il giudice Giusti, avvalendosi di presunti rapporti pregressi, per ottenere la revoca del provvedimento restrittivo in cambio di un compenso di 120 mila euro. La decisione, oggi, della Corte di Cassazione ribalta la tesi dell’accusa assolvendo Veneto da ogni accusa.

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