La giornata horror di arbitri e Var: Rocchi tradito anche dai migliori

  • Postato il 27 ottobre 2025
  • Di Panorama
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Nella giornata horror degli arbitri italiani, tra errori, svarioni, omissioni e proteste diffuse – non tutte giustificate ma nemmeno tutte campate per aria – il designatori Gianluca Rocchi è stato tradito dai suoi uomini migliori. I più esperti hanno sbagliato e indotto all’errore, o nella migliore delle ipotesi si sono voltati dall’altra parte non esercitando il potere di dissuasione (all’errore) che il Var consegna nelle loro mani. Un piano inclinato che ha coinvolto molte partite del turno di Serie A cancellando i segnali di miglioramento che si erano visti dopo una partenza difficile della squadra arbitrale.

E’ vero che si veniva dalle polemiche per il “non rigore” di San Siro in Milan-Fiorentina, circostanza che aveva fatto arrabbiare Rocchi, ma quella era stata la sporcatura di una giornata pressoché perfetta. Questa volta, invece, è venuto giù tutto insieme e quello che è peggio sono mancate le reti di salvataggio stese per evitare problemi, chiamando in campo quasi tutto il meglio a disposizione del designatore.

Arbitri, una domenica nera per gli esperti di Rocchi

C’è un numero che non può passare inosservato. Sommando le presenze in Serie A di Mariani, Colombo, La Penna, Chiffi si arriva alla cifra importante di 428. Cui vanno aggiunte le 29 di Zufferli, l’unico considerabile “giovane” e, infatti, spedito a San Siro per un match considerato sulla carta a basso rischio come Milan-Pisa e che si è rivelato un concentrato di situazioni border line col risultato di scontentare sia pisani che rossoneri.

E in tilt sono andate anche squadre Var di garanzia assoluta. Al Maradona, ad esempio, co-autori del pasticcio del rigore inventato da Bindoni e Mariani, reduci dalla direzione della finale del Mondiale Under 20 con tanto di complimenti della Fifa, sono stati Marini e Pezzuto. Il primo con 177 gettoni da varista eppure non sufficientemente lucido da comprendere il guaio in cui si erano cacciati i colleghi in campo.

Marini presenta da AVar anche in Fiorentina-Bologna che ha fatto infuriare i dirigenti felsinei e nella quale la direzione di La Penna (89 in Serie A) è stata come minimo incerta e ondivaga. A proposito di strafalcioni Var, sono finiti nell’occhio del ciclone Mazzoleni, Var per la 305° volta in carriera, insieme a Doveri nella valutazione del punto di contatto tra Da Cunha e Keita in Parma-Como dove manca un rigore ai padroni di casa. Doveri che era anche seduto al fianco di Gariglio in Milan-Pisa con i suoi fuorigioco da decifrare tra attivi e passivi e la spinta su Gabbia che per tutto il mondo, ma non per i vertici dell’Aia, era punibile cancellando la rete di Nzola.

Lazio-Juventus e la serata storta di Colombo

Viste le premesse, non sorprende che sia andato nel pallone anche il più bravo di tutti: Andrea Colombo. Insieme a Sozza è l’emergente assoluto della squadra di Rocchi, ha talento e capacità di assumersi la responsabilità di decisioni anche difficili in campo. E’ il prototipo dell’arbitro moderno, dialoga con i calciatori ma non accetta proteste indebite. Insomma, una garanzia ben oltre i 51 gettoni in Serie A che, però, in Lazio-Juventus ha commesso due errori da matita rossa.

E se nella mancata espulsione per somma di ammonizioni (manca il secondo giallo) di McKennie la sala Var di Lissone nulla poteva, in occasione del rigore negato alla Juventus per entrata di Gila su Conceicao non è stato nemmeno aiutato dai colleghi al monitor. Erano Meraviglia (98 presenze da Var) e Maresca (88), non due esordienti. Non è bastato perché schiacciassero il bottone ed evitassero l’errore di Colombo a chiudere un fine settimana da incubo per Rocchi e per gli arbitri italiani.

Autore
Panorama

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