La Liguria sosterrà la candidatura dei cristi processionali a patrimonio immateriale Unesco
- Postato il 28 ottobre 2025
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- Di Genova24
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Genova. La Regione Liguria si impegna a sostenere la candidatura dei crocifissi processionali liguri per l’inserimento nella lista Unesco del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. È il risultato di una mozione presentata da Angelo Vaccarezza (Forza Italia) e approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, seppur con qualche perplessità da parte dell’opposizione.
“I cristi rappresentano una tradizione nata e sviluppatasi in Liguria e poi propagatasi anche in alcune zone del Basso Piemonte – ricorda Vaccarezza nel testo della mozione -. La diffusione di questa tradizione risulta capillare su tutto il territorio ligure, con più di 300 confraternite coinvolte nell’organizzazione delle processione. Tale tradizione investe non soltanto la sfera religiosa, ma porta con sé elementi che costituiscono per il nostro territorio un indubbio patrimonio artistico, culturale e sociale, documentato ad esempio dal fatto che vi sono famiglie che si tramandano di generazione in generazione il compito di portare annualmente in processione i crocifissi, vi sono giovani che seguono attentamente le indicazioni dei più esperti per comprendere i segreti del mestiere, vi sono tanti rapporti di amicizia che nascono e si sviluppano attorno ai cristi”.
Un atto simile era già stato approvato dal Consiglio regionale nel 2017, quando il priorato ligure delle confraternite aveva manifestato all’amministrazione regionale l’intenzione di avviare l’iter con l’Unesco, particolarmente complesso. Anche allora l’istanza era stata portata avanti da Vaccarezza e dal gruppo di Fratelli d’Italia.
Dubbi sull’utilità della mozione sono stati sollevati in particolare da Gianni Pastorino (Lista Orlando) e Davide Natale (Pd). Il consigliere dem ha anche proposto di approfondire il documento in seguito per dare “risposte serie” a chi porta avanti la tradizione dei cristi: “La giunta non può fare nulla”. Ma Vaccarezza ha voluto comunque sottoporre la mozione all’assemblea. Alla fine il testo è passato con 24 voti favorevoli (tutti i presenti), replicando la stessa posizione di otto anni fa.