“La mafia in Ligura c’è”, la conferma della Dia nel report 2024. Traverso (Siap): “Regione chieda al governo più polizia”

  • Postato il 31 maggio 2025
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  • Di Genova24
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DIA Direzione Investigativa Antimafia generica

Liguria. “La relazione Dia 2024 è l’ennesima conferma: la mafia in Liguria c’è, è radicata e invisibile. La Regione deve attivarsi attraverso i prefetti per chiedere al governo il rafforzamento degli organici delle forze di polizia”. Così in una nota Roberto Traverso, segretario del Siap Liguria.

“In questi giorni è stata pubblicata la relazione annuale della Direzione Investigativa Antimafia (Dia) relativa al 2024, presentata il 27 maggio 2025. Un documento ufficiale che conferma con chiarezza ciò che denuncio da anni: la mafia in Liguria non è una minaccia astratta, è una realtà operativa, radicata, silenziosa, che si è perfettamente integrata nel tessuto sociale, economico e istituzionale della nostra regione. Questa conferma arriva pochi giorni dopo il dibattito pubblico cui ho partecipato a Sestri Ponente, durante il quale ho ribadito con forza che la mafia oggi ha abbandonato i metodi eclatanti per adottare un modello di controllo soft, ma ancora più pericoloso. Non servono più intimidazioni plateali: oggi si conquista potere attraverso la corruzione, la complicità e il silenzio”.

“La DIA descrive una Liguria come ‘territorio d’interesse’ per la ‘ndrangheta, nodo strategico nei traffici internazionali di droga, con rapporti stabili tra cosche calabresi e ambienti economici e amministrativi locali. I numeri sono chiari: 185 atti intimidatori in 10 anni, 14 dei quali rivolti a sindaci e amministratori pubblici. Questo non è più un allarme: è un quadro consolidato, una realtà sottovalutata, che avanza mentre la politica spesso tace”.

Secondo Traverso “non si può più restare fermi. La politica regionale deve assumersi le proprie responsabilità. Non basta più denunciare: serve un’azione istituzionale forte, coordinata, concreta. Come dirigente del Siap lo ribadisco da tempo, e oggi più che mai è necessario dirlo con chiarezza. La Regione Liguria deve attivarsi formalmente, chiedendo ai Prefetti delle quattro province di farsi portavoce presso il Governo della gravità della situazione. È necessario che venga richiesto al Dipartimento della Pubblica Sicurezza un rafforzamento concreto degli organici delle forze di polizia, perché senza uomini, mezzi e risorse, il contrasto alla criminalità organizzata resta parziale e inefficace. Il personale attualmente presente non è sufficiente a garantire un controllo costante e profondo del territorio, soprattutto nei contesti più esposti alle infiltrazioni mafiose”.

Per il segretario di Siap Liguria “servono azioni strutturate, non solo dichiarazioni. Più attività investigativa, stabile, strategica e non episodica. Più intelligence, per anticipare anziché inseguire. Più prevenzione culturale e sociale, a partire dai giovani. Più coordinamento operativo e istituzionale, a livello territoriale e nazionale. Più dialogo tra le istituzioni, senza ambiguità e senza alibi. Più ascolto dei territori, che da tempo segnalano presenze mafiose normalizzate. E più forze in campo, con un rafforzamento immediato e strutturale degli organici della polizia, dei carabinieri e della guardia di finanza. Solo così sarà possibile ricostruire un tessuto sociale capace di resistere alla pressione mafiosa, un tessuto impermeabile al ricatto, alla rassegnazione e alla paura”.

“Non possiamo più aspettare. Non possiamo continuare a rimuovere. Oggi, agire è un dovere. Non abbassiamo la guardia. Non ci abituiamo al silenzio. Continuiamo a denunciare, a resistere, a costruire legalità”.

Autore
Genova24

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