La mia lettera aperta a Valditara sull’educazione sessuale: la pedagogia non è un Vangelo privato
- Postato il 21 ottobre 2025
- Blog
- Di Il Fatto Quotidiano
- 3 Visualizzazioni
di Fiore Isabella
Mi fa impressione, signor ministro dell’Istruzione e del Merito, che Lei intervenga per precisare che “i femminicidi non si combattono con l’educazione sessuale”, come per dire che il bullismo non si combatte intensificando i processi educativi che hanno come obiettivo il rispetto della persona umana. Consenta, signor Ministro, ad un vecchio maestro pensionato di affermare, sommessamente, che le deviazioni comportamentali non sono materia dei “riformatori” ma della pedagogia che chiama a progettare il futuro dei nostri figli costruendo interazioni educative tra scuola e famiglia e non parcellizzazione di compiti e funzioni.
E in questa dinamica di condivisione educativa funzionale, signor Ministro, che senso ha il consenso informato delle famiglie? Io non so se Lei ha letto l’Institutio Oratoria di Marco Fabio Quintiliano, il cui pensiero pedagogico sembra appartenere ad epoche molto più contemporanee e non certo al I secolo dopo Cristo. Il suo pensiero pedagogico rivolto alla famiglia, distinguendosi per l’ottimismo verso i giovani, si basava sulla convinzione che tutti possono imparare e che tutti possono maturare comportamenti socialmente condivisi. Io dico imparare ciò che noi adulti insieme alla scuola possiamo trasmettere ai nostri figli, senza l’uso del “setaccio” che seleziona le notizie come se dovessimo proteggerli da conoscenze inopportune e da comportamenti inadeguati.
Il relegare, signor Ministro, l’approccio all’educazione sessuale all’interno della disciplina scientifica credo che sia un grave cedimento culturale al nozionismo “tout court” che storicamente esercita la memoria senza produrre consapevolezza critica collettiva. E come anche i più sprovveduti sanno, una società democratica non si basa sulla quantità di informazioni che ogni suo membro possiede, ma sulla sua capacità di elaborarle per renderle patrimonio collettivo attraverso lo strumento dell’educazione alla consapevolezza critica. La difesa ad oltranza, ad esempio, dell’idea che l’approccio alla teorie gender mini i valori familiari e incoraggi comportamenti non riconducibili al senso comune è un’idea che non offende soltanto la prassi pedagogica dell’educazione alla consapevolezza critica, ma anche l’ottimismo di Quintiliano verso i giovani, protagonisti non passivi del loro destino educativo.
Se fossi un alunno, anche di terza della scuola primaria, mi sentirei offeso dalle Sue affermazioni: “La riforma sul consenso informato non rappresenta un freno all’educazione, ma un passo avanti nella cultura del rispetto, tutelando sia la libertà educativa delle famiglie che la qualità e serietà dei contenuti proposti a scuola”. No signor Ministro, i genitori e i docenti non sono delle badanti e la pedagogia non è un Vangelo privato.
Senza scomodare Paulo Freire che, immagino, non inciderà sui Suoi culturali orientamenti, io penso che occorra appropriarsi della bussola orientata verso le finalità teleologiche dell’educazione: liberare gli individui dall’oppressione, promuovendo una coscienza critica che li renda agenti di cambiamento sociale. E allora perché non parlare nelle scuole anche dei femminicidi se parlarne, in un contesto di educazione all’affettività, aiuta a maturare comportamenti sessuali ed emotivi positivi? Perché no, signor Ministro?
Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!
L'articolo La mia lettera aperta a Valditara sull’educazione sessuale: la pedagogia non è un Vangelo privato proviene da Il Fatto Quotidiano.